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Bundestag: «proteste antiabortiste illegali davanti ai consultori»

In Germania si procede al sanzionamento delle proteste antiabortiste. Per gli attivisti “pro-vita” è diventato illegale entrare nei consultori familiari o protestare a meno di 100 metri da essi, con sanzioni fino a 5000 euro. La nuova legge è stata approvata al Bundestag, il Parlamento federale tedesco, con 381 voti favorevoli e 171 contrari.

Secondo la ministra tedesca della famiglia, degli anziani, delle donne e della gioventù Lisa Paus, questo è un «Passo importante nel rafforzamento dei diritti delle donne». L’avvocato pro-vita Christian Hillgruber critica invece la svolta e afferma che «Le donne dovrebbero accettare forme di manifestazione innocue per via del pluralismo delle opinioni». Queste manifestazioni innocue consisterebbero però nel mettere di fronte le donne a contenuti non veritieri o inquietanti, con l’intendo di metterle a disagio.

L’aborto in Germania

L’articolo 218 del codice penale tedesco ritiene ancora l’aborto reato, ponendolo alla pari dell’omicidio colposo (solo alcune eccezioni accettate, come praticarlo entro la dodicesima settimana di gravidanza dopo una consulenza obbligatoria in un centro riconosciuto e dopo tre giorni di riflessione, o in caso di stupro, malformazioni del feto o pericolo di vita per la donna). Fino al 2022 in Germania era inoltre severamente vietato per i medici fare pubblicità all’aborto. Solo dopo una riformulazione del testo i medici possono ora fornire informazioni riguardanti l’interruzione di gravidanza senza comunque scendere nei dettagli.

In questo clima il parlamento ha comunque approvato una modifica alla norma sui «conflitti in gravidanza» che regola l’informazione, la contraccezione e la pianificazione familiare per tutelare le donne incinte. Comportamenti come ostacolare l’accesso agli edifici alle donne incinte e al personale medico, intimorire le donne e provare a dissuaderle dall’aborto sono stati definiti vere e proprie molestie.

Le proteste antiabortiste in Italia

Il Senato italiano ha approvato questa primavera l’accesso di gruppi antiabortisti nei consultori. Questo ha segnando una grave retrocessione nella tutela delle donne. Sempre in Italia la presenza di antiabortisti nei consultori è sempre più incentivata, con una legittimazione istituzionalizzata della presenza delle associazioni contrarie all’aborto.

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Salvare il pianeta in vacanza: i consigli green


La salvezza del Pianeta non va in vacanza. Per questo, il cittadino, nemmeno in ferie dovrebbe dimenticare che non bastano solo gli accordi dei leader per ridurre le emissioni di CO2 ma che anche le singole azioni possono fare la differenza.

Essere ‘verdi’ anche in vacanza sembra più facile ora grazie ai consigli che il viaggiatore può trovare con sempre più facilità da agenzie turistiche e siti internet che indirizzano verso scelte il più eco-possibili.

Il sito britannico Carbon friendly flight finder ad esempio, funziona come un comparatore di prezzi dei voli aerei, ma oltre ai prezzi dei viaggi fornisce le tonnellate di CO2 emesse nella tratta prescelta.

Per volare da Roma a Londra ad esempio, non tutte le compagnie sono uguali in quanto a emissioni, e per semplificare la lettura, i voli a basse emissioni sono visualizzati in varie gradazioni di verde, quelli più inquinanti in rosso.

STOP EMISSIONI: Il primo passo verso un viaggio ecosostenibile comincia dalla valigia

Regola numero uno, viaggiare leggeri

Come suggerisce il sito Carbon Consultancy. Gli studi hanno dimostrato che ridurre il bagaglio riduce le emissioni legate a ogni passeggero.

Una volta arrivati a destinazione poi, ecco alcuni consigli di Carbon Consultancy, con cui concorda anche il WWF: Per ridurre le emissioni non necessarie preferire i mezzi pubblici ai taxi per muoversi, meglio ancora sarebbe noleggiare la bici, ecologica e economica.

Attenzione però a rispettare l’ambiente, restare sui sentieri e sui percorsi segnalati, soprattutto all’interno delle aree protette.

Non pensare solo alle emissioni. Non lasciare mai rifiuti di alcun genere e comunque preferire le bottiglie di vetro a quelle di plastica per dissetarsi


E ancora, una volta tornati in albergo, per ridurre le emissioni limitare al necessario l’uso di energia elettrica inclusa quella per l’aria condizionata e per la produzione di acqua calda, spegnere le luci e assicurarsi di aver chiuso i rubinetti quando si esce dalla stanza d’albergo.

Rinunciare al cambio quotidiano degli asciugamani e delle lenzuola fa già molta differenza al nostro ambiente così malato.

Alcuni souvenir costano in termini ecologici molto più di quanto li si abbia pagati

E da ultimo, portare a casa un ricordo del viaggio è sempre bello ma attenzione, alcuni souvenir costano in termini ecologici molto più di quanto li si abbia pagati: pensiamoci due volte quindi, prima di acquistare qualunque oggetto naturale, fatto con parti di animali o piante.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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COPERTINA Lo sviluppo organico del preadolescente

[SALUTE E BENESSERE] Lo sviluppo organico del preadolescente

Dai sei agli undici anni la crescita e l’evoluzione del corpo dei fanciulli e delle fanciulle è simile e ha lo stesso ritmo

Invece tra gli undici e i quattordici anni, lo sviluppo delle ragazze è più rapido.

Alla fine della preadolescenza i due sessi sono completamente differenziati

In quest’ultimo stadio evolutivo,alcuni sistemi ed apparati, come quello locomotorio e respiratorio, presentano una rapida evoluzione.

Leif Knutsen, Diversity of youth in Oslo (Norway)

Altri presentano uno sviluppo intenso, come ad esempio tutti gli organi del sistema genitale, altri ancora, come alcune ghiandole, continuano a crescere fino alla pubertà e poi regrediscono.

Per quanto riguarda le proporzioni del corpo, all’inizio di questo periodo si ha un aumento della crescita in statura ed una più lenta crescita di peso, l’aumento della statura è determinato in modo particolare dall’allungamento degli arti (braccia e gambe), più che del tronco, si producono per questo squilibri nelle proporzioni del corpo, tipici dell’adolescenza.

La differenziazione tra i sessi riguarda anche le proporzioni del corpo

Nelle ragazze si allarga il bacino, che nei maschi rimane snello, il contrario avviene per la larghezza delle spalle, rimangono snelle nelle femmine e si allargano nei maschi.

La mano dei maschi diventa più larga e muscolarmente più forte, ma in generale nei due sessi piedi e mani crescono in modo sproporzionato rispetto all’avambraccio e alle gambe.

Il diverso ritmo di sviluppo dei segmenti corporei determina squilibri che possono riguardare anche gli arti omologhi, esso può provocare una inadeguatezza nello schema corporeo e un’insicurezza nell’immagine di se, con tutti i problemi psicologici connessi.

Inoltre il corpo dell’adolescente può presentare malleabilità nello scheletro e transitoria insufficienza muscolare, tutto ciò favorisce l’insorgere di alterazioni morfologiche.

È questa l’età nella quale senza adeguata profilassi (come ad esempio l’esercizio fisico) possono correggersi ma talvolta rapidamente aggravarsi alterazioni strutturali

Benché tutto ciò possa essere aggravato da fattori esterni, come ad esempio le posizioni scorrette nel banco scolastico, il portare pesi eccessivi (cartelle pesanti in posizioni non simmetriche, ossia sempre dallo stesso lato), fattori ereditari e costituzionali hanno una importanza prevalente.

In questo periodo si ha una diminuzione del tessuto adiposo sottocutaneo, specie negli arti ed in forma più evidente nei maschi.

I muscoli scheletrici si sviluppano, in particolare per l’allungamento delle fibre muscolari, questa crescita è influenzata dal controllo ormonale e su di essa può influire favorevolmente l’attività fisica.

Forte è la crescita della muscolatura degli arti inferiori che arriva fino al 50% dell’intera massa muscolare.

Fino a 13 anni lo sviluppo muscolare ha un andamento parallelo nei due sessi, poi rallenta nelle ragazze, con l’aumento della massa muscolare cresce anche la forza muscolare.

Le ragazze raggiungono prima dei maschi il momento in cui sviluppano la massima forza muscolare, a causa della loro precoce maturazione sessuale, ciò è dovuto al fatto che il sistema nervoso vegetativo si stabilizza gradualmente.

Altre cause sono di natura psico-fisica, come stati d’animo, stati emozionali, tipici di questa età

Con il progredire della maturazione si ha una diminuzione della frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo.

La ventilazione polmonare è strettamente connessa con il livello di sviluppo anatomico dell’apparato respiratorio, l’accelerato ritmo di crescita delle vie aeree, degli alveoli e del tessuto polmonare rappresenta la base organica sulla quale si fonda l’aumento della capacità funzionale dell’apparato respiratorio, cioè della ventilazione polmonare.

Paterm A.D., Polish teenagers (2008)

Anche la respirazione nei tessuti, valutata secondo il criterio più significativo che è il consumo di ossigeno al minuto, mostra un aumento costante.

Vi sono notevoli differenze tra i due sessi, la crescita del massimo del consumo d’ossigeno è simile fino ai 13-14 anni, nei maschi la crescita dura fino a 18-19 anni e più lentamente fino a 20-22 anni.

Nelle femmine non allenate ha però una stasi.

Va notato che in generale tutti i parametri che misurano la funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio nei soggetti allenati è maggiore che in quelli non allenati.

Le capacità di adattamento funzionale e strutturale dell’apparato cardiocircolatorio al carico è molto ampia, forti reazioni di adattamento si hanno anche nell’apparato respiratorio, la meccanica respiratoria appare più economica, diminuisce infatti,la frequenza respiratoria sotto sforzo mentre la respirazione è più profonda.

Anche i processi metabolici cambiano con i processi generali di crescita

All’inizio della pubertà la capacità aerobica non è ancora abbastanza sviluppata, essa si rafforza grazie alla maggior funzionalità dell’apparato cardiocircolatorio e di quello respiratorio.

La capacità anaerobica si forma invece più tardi ed in questa fase è ancora insufficiente in ambo i sessi, è opportuno quindi limitare l’uso dei carichi di tipo anaerobicolattacido.

Il sistema nervoso centrale, che ha raggiunto un elevato sviluppo, completa la sua maturazione proprio in periodo puberale, si ottiene un aumento della rapidità dei movimenti, che viene ulteriormente accelerata da un’attività fisica ben diretta.

In questo periodo, dagli 11 ai 14 anni, si stabilizza e si affina soprattutto la coordinazione dell’attività muscolare, malgrado i problemi che possono sorgere a causa dei cambiamenti delle proporzioni del corpo e, a causa dell’aumento di certi presupposti condizionali, come forza.

Per quanto riguarda il sistema nervoso vegetativo, si può osservare una labilità momentanea dovuta alle grande proporzioni organiche e funzionali a tutti i livelli degli organi interni, (si pensi al mutamento del sistema genitale che ha un ruolo importantissimo nello sviluppo vegetativo)

Queste trasformazioni causano rapide variazioni di umore e alternanza di prestazioni intellettuali e sportive.

Dai 10 anni in poi per le femmine, dagli 11-12 anni per i maschi, ha inizio un nuovo periodo dello sviluppo.

Si parla allora di prepubertà e pubertà ed anche di preadolescenza

Queste parole vanno spiegate.

Prepubertà e pubertà sono termini che stanno ad indicare lo sviluppo in senso fisico, l’inizio della funzione sessuale e riproduttiva, l’aumento del peso corporeo, lo sviluppo degli arti inferiori ecc…

Preadolescenza e adolescenza sono termini più generali che includono sempre un riferimento più o meno diretto ai fenomeni fisiologici di questa età di formazione, ma che privilegiano i paralleli processi intellettuali e cognitivi e i profondi mutamenti della vita affettiva.

Note


L’ambiente è in condizioni peggiori dell’economia: 16.928 specie a rischio

Con una dettagliata analisi della Lista rossa (Red List) delle specie minacciate, a ridosso del countdown 2010 fissato dai governi per ridurre la perdita della biodiversità, il rapporto ‘Wildlife in a changing world’ dell’Iucn parla chiaro: “l’obiettivo del 2010 non sarà raggiunto“.

La vita sulla Terra è in grave pericolo“, e “nonostante l’impegno dei leader del mondo a invertire la tendenza”, la crisi della natura è “peggiore della crisi economica“: è lo scenario descritto nel rapporto redatto dall’Unione mondiale per la conservazione della natura (International union for conservation of nature).

I segnali sono evidenti e sotto gli occhi di tutti: oceani e mari senza pesci, la perdita di oltre un quarto delle barriere coralline, niente insetti impollinatori, cambiamenti climatici che “mangiano” ecosistemi e il 25% dei mammiferi sulla strada dell’estinzione.

Obiettivo 2010 – Per il vicedirettore del programma specie dell’Iucn, Jean-Christophe Vie:

È il momento di riconoscere che la natura è la più grande società di lavoro sulla Terra, a vantaggio del 100% di tutta l’umanità. I governi dovrebbero sforzarsi nel risparmiare la natura come nell’economia

Fino al 2010, dice il direttore generale della Red list dell’Iucn, Craig Hilton Taylor, “la comunità mondiale deve usare saggiamente questa relazione“, mentre per il presidente dell’Iucn species survival commission, Simon Stuart.

Se non affrontiamo le cause di insostenibilità del nostro Pianeta, i nobili obiettivi dei governi per ridurre il tasso di estinzione non contano nulla

Sos natura – La relazione, pubblicata ogni quattro anni, analizza 44.838 specie della Red list

Lo studio mostra che 869 specie sono estinte e come si arrivi a 1.159 aggiungendo le 290 specie a rischio di estinzione contrassegnate come probabilmente estinte.

Nel complesso, almeno 16.928 specie sono minacciate di estinzione.

Considerando che è stato analizzato solo il 2,7% degli 1,8 milioni di specie descritte, è “un numero che fornisce una sottostima, ma offre un utile quadro di ciò che sta succedendo a tutte le forme di vita sulla Terra“.

Oceani senza pesci e cambiamenti climatici – I cambiamenti climatici, in parte, contribuiscono alla perdita di habitat ‘mangiando’ le caratteristiche principali dei diversi ecosistemi.

Con una quota significativa di specie che non sono attualmente minacciate di estinzione ma che sono sensibili ai cambiamenti climatici

Questo include il 30% di uccelli non minacciati, il 51% di coralli non minacciati e il 41% dei non-anfibi minacciati. Viene segnalato anche un rapido declino per i coralli.

Secondo la relazione in Europa, per esempio, il 38% di tutti i pesci sono minacciati e il 28% in Africa orientale.

Negli oceani, il quadro è altrettanto “desolante”: una vasta gamma di specie marine stanno vivendo “una potenziale irreversibile perdita” dovuta a pesca eccessiva, cambiamenti climatici, specie invasive, sviluppo costiero e inquinamento.

Almeno il 17% delle 1.045 specie di squali, il 12,4% di cernie e 6 tartarughe marine su 7 sono minacciate di estinzione.

Il 27% delle 845 specie di coralli sono a rischio, il 20% è minacciato da vicino e per il 17% deve esser valutato.

A rischio il 25% dei mammiferi – La relazione dell’Iucn mostra come quasi un terzo degli anfibi, più di uno su otto, siano uccelli e quasi un quarto dei mammiferi sono minacciati di estinzione.

La distruzione degli habitat, attraverso agricoltura, disboscamento e sviluppo, sono la principale causa.

Per i mammiferi, è insostenibile la caccia, che è la minaccia più grave dopo la perdita di habitat. Questo, sta avendo un grande impatto in Asia, dove la deforestazione ha un tasso molto rapido.

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Note

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  • Articolo pubblicato nel 2009
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  • Fonte: NOTIZIE.TISCALI.IT

MANGIARE MENO allunga la VITA, le scimmie confermano

È proprio vero che mangiando poco si vive più a lungo

Anche le scimmie che sono animali così simili a noi, seguendo una dieta ipocalorica, diventano più longevi.

È la prima volta che l’effetto della dieta sulla longevità viene dimostrato su un animale così vicino all’uomo. Cosa che fa ben sperare anche per chi di noi voglia ‘barattare’ una lunga vita con una tavola un po’ meno ricca.

Ad affermarlo é uno studio pubblicato sulla rivista Science, dall’equipe di Richy Colman della University of Wisconsin-Madison.

Dopo 20 anni di studio su un campione di scimmie è risultato che una dieta ipocalorica ma nutriente assicura la longevità e ritarda l’insorgenza di malattie tipiche della terza età come cancro, diabete, patologie cardiovascolari.

Alimentazione e longevità sono state associate da tanto tempo e sono ormai numerosi gli studi scientifici che dimostrano su svariate specie animali che mangiare meno allunga la vita.

Si parla di restrizione calorica, ossia di seguire una dieta ipocalorica ma comunque nutriente, sana

Ma è chiaro che se un vermetto o un topolino vivono di più quando ‘tenuti a stecchetto’, ciò non è motivo sufficiente per dire che anche gli uomini diventano più longevi se sottoposti a restrizione calorica.

Un uomo è ben diverso da un topo e da un verme, ma è molto simile alle scimmie e ai macachi, nostri vicini ‘parenti’

Gli esperti hanno quantificato l’apporto calorico giornaliero di quelle lasciate libere di mangiare e sulla base di esso hanno messo a punto la dieta ipocalorica delle altre.

Gli esperti quindi hanno studiato scimmie Reshus dividendole in due gruppi, uno che ha mangiato a piacimento, l’altro che mangiava il 30%

In venti anni di osservazione la metà delle scimmie che mangiano liberamente è morta, l’80% di quelle a dieta è ancora viva

È difficile condurre uno studio simile su esseri umani.

Di fatto però la scimmia è un ottimo modello sperimentale per dimostrare che mangiare un po’ meno (in termini di calorie ma in modo equilibrato) rende longevi.

Note


Se il cuore va in stand-by la RIANIMAZIONE cardiopolmonare SALVA LA VITA

La rianimazione cardiopolmonare salva la vita

L’arresto cardiaco è il più importante problema sanitario in Europa, se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano la rianimazione cardiopolmonare prima dell’arrivo dell’ambulanza, la possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due/tre volte rispetto ai casi in cui la RCP non viene iniziata.

Nel 70% dei casi l’arresto cardiaco è testimoniato da qualcuno che può iniziare la rianimazione, tuttavia in Europa la RCP viene iniziata dai testimoni dell’arresto cardiaco soltanto nel 15% dei casi.

Se riuscissimo ad aumentare la percentuale dal 15% al 50-60% dei casi, potremmo salvare circa 100.000 persone all’anno.

Prof. Bernd Bottiger, Past President, European Resuscitation Council

Seguendo la cronaca di tutti i giorni, sempre più spesso questo killer silenzioso miete vittime senza distinzione di sesso, età e professione, si è chiesto di dotare le società sportive e non, di dotarsi di defibrillatori e corsi BLS, ma voglio affrontare nel dettaglio questo problema sperando che possa essere utile a coloro  che ancora lo sottovalutano.

L’ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO

E’ una delle principali cause di decesso nei paesi industrializzati, in Europa, ogni giorno, il numero delle vittime è pari al totale dei passeggeri di due Jumbo, in Italia sono colpiti da arresto cardiaco circa 60.000 individui ogni anno.

Si tratta di un evento che frequentemente si manifesta in ambiente extraospedaliero

Poiché, ai fini della sopravvivenza e del recupero completo dello stato clinico precedente l’evento, è importante la tempestività della rianimazione cardiopolmonare (RCP), intervenire nell’immediatezza aumenta la possibilità di un buon esito. In genere, l’intervallo di tempo che intercorre tra la chiamata al servizio di emergenza medico (EMS) e l’arrivo del personale di soccorso è superiore a 5 minuti, dunque, ottenere alte percentuali di successo dipende dalla presenza di qualcuno addestrato alla RCP e da un programma di accesso alla defibrillazione.

Nella maggior parte dei casi la vittima di arresto cardiaco improvviso, presenta fibrillazione ventricolare (FV), in questo caso si rende necessaria una cardioversione tramite defibrillatore, più propriamente una defibrillazione che ha maggiori possibilità di successo se effettuata entro i primi 5 minuti dalla perdita di coscienza.

La defibrillazione si esegue mediante l’uso di un apparecchio, il defibrillatore elettrico semiautomatico (DAE), in grado di erogare una scarica elettrica, tramite l’impianto di due elettrodi o piastre applicate al torace dell’infartuato, allo scopo di ripristinare il ritmo sinusale.

Per chiarire cosa sia un ritmo sinusale, diciamo che l’impulso che determina la contrazione del cuore e genera il ritmo sinusale origina da un tessuto specializzato, posto all’interno del muscolo cardiaco e che ha la proprietà di produrre e propagare gli stimoli.

Il cuore è formato da quattro cavità: due atri e due ventricoli, durante il ciclo cardiaco il sangue affluisce negli atri per l’intero periodo del ciclo ad eccezione del periodo della sistole atriale (contrazione atri).

Il riempimento dei ventricoli avviene durante tutto il ciclo tranne durante le sistole ventricolare (contrazione dei ventricoli), dopo la sistole si ha la diastole sia atriale che ventricolare (rilasciamento), il ciclo cardiaco fa si che il miocardio eserciti funzione di propulsore della corrente ematica, quindi all’arresto cardiaco si accompagna sempre arresto di circolo ematico (arresto cardiocircolatorio).

L’arresto cardiaco si può verificare secondo tre modalità:

  • Arresto per asistolia (arresto in diastole), il miocardio cede improvvisamente e si ha la cessazione dell’attività contrattile, il cuore diventa molle, flaccido e privo di tono.
  • Arresto per fibrillazione ventricolare , corrisponde a quella “contrazione anarchica “ già descritta delle fibre miocardiche, inadeguata a produrre una contrazione cardiaca, secondo una descrizione poco elegante, si possono paragonare a una massa di spaghetti che si muovono.
  • Arresto cardiaco per cuore inefficace, rappresenta tutte quelle forme di arresto conseguenti a esiti di malattie che hanno determinato una prolungata sofferenza del miocardio.

La RCP in ambiente extra ospedaliero può essere praticata da personale sanitario qualificato ma può essere avviata anche da personale “laico”, purché sufficientemente istruito sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base, in attesa dell’intervento di un operatore sanitario che possa praticare una rianimazione cardiopolmonare avanzata (ACLS).

Migliori risultati di RCP praticata da soccorritori non professionisti si ottengono grazie ad un adeguato addestramento del personale reclutato

Per esempio, tra corpo di polizia o vigili del fuoco e con la presenza di defibrillatori esterni ed automatici (DAE), di cui è opportuno siano dotati ambienti come aeroporti, centri commerciali, sportivi o stadi.

È importante sapere quando iniziare o sospendere la rianimazione cardio-polmonare, in presenza di arresto cardiaco, una valutazione attenta della prognosi del paziente da parte dell’operatore sanitario,sia riguardo alla durata che alla qualità della vita possibili grazie all’intervento di rianimazione, consentirà di decidere se l’esecuzione della RCP sia appropriata o meno, in questo senso, riveste grande importanza la presenza di testimoni che hanno assistito all’evento o di coloro che conoscono la situazione clinica del paziente.

Se il trattamento medico non è atto a raggiungere un obiettivo volto all’allungamento della vita o al miglioramento della sua qualità, deve essere considerato inutile,mettere in atto una RCP è inutile, ovviamente, in presenza di segni di morte irreversibile o quando non vi sono benefici prevedibili, come nel caso di pazienti con malattie allo stadio terminale.

Dunque, quando il paziente presenta segni di morte inequivocabile, come rigor mortis, decapitazione, decomposizione o chiazze ipostatiche, oppure quando è prevedibile che non vi sarà alcun beneficio a causa del deterioramento delle funzioni vitali in atto, per esempio in pazienti neoplastici terminali, non si darà inizio alla rianimazione.

Si sospende la rianimazione cardiopolmonare una volta ottenuto il ripristino di una ventilazione efficace e spontanea o per trasferirne la gestione ad un operatore qualificato

Il trattamento però deve essere interrotto anche nel caso di: esaurimento delle forze fisiche del soccorritore, in presenza di fattori ambientali che mettano in pericolo la presenza stessa del soccorritore o quando intervengano segni di morte irreversibile.

Tutte le fasi della RCP sono importanti quanto quella dello shock elettrico attuata con il defibrillatore: una rianimazione con compressioni toraciche efficaci, che garantiscano un adeguato apporto di sangue alle coronarie ed al cervello, può raddoppiare o triplicare la probabilità di sopravvivenza e ridurre gli esiti di un arresto circolatorio.

Peraltro, sia in soggetti adulti che nei bambini, oltre all’arresto cardiaco improvviso ed alla fibrillazione ventricolare, un certo numero di decessi presenta un meccanismo di asfissia.

Avviene nell’annegamento ed anche nell’overdose da droghe, quello osservato nella maggior parte dei bambini, ad esempio, è l’arresto cardiaco conseguente ad asfissia per rigurgito o inalazione di corpi estranei, situazione in cui, in associazione al massaggio cardiaco, è necessario procedere alla ventilazione oltre alla messa in atto di manovre per la rimozione di eventuali corpi estranei dalle vie aeree.

Per procedere alla rianimazione e mettere in atto tutte le manovre necessarie, innanzi tutto chi soccorre si accerta di operare in situazione di sicurezza personale, l’esecuzione delle manovre rianimatorie, varia a seconda del numero dei soccorritori addestrati e presenti: uno o più soccorritori devono rimanere con il paziente ed iniziare la rianimazione cardiopolmonare, mentre un’ altro telefona al servizio di emergenza e rintraccia un defibrillatore automatico esterno (DAE).

Nel caso di un solo soccorritore, con un adulto privo di coscienza, deve prima di tutto attivare il servizio d’emergenza

Quindi raggiungere il DAE, se disponibile, poi tornare presso la vittima ed iniziare la rianimazione cardiopolmonare e la successiva defibrillazione.

Se l’arresto cardiaco è conseguente ad asfissia, come nell’annegamento, ancora prima di attivare il servizio d’emergenza si procede all’esecuzione di 5 cicli di rianimazione cardiopolmonare, il soccorritore dopo essersi assicurato che l’ambiente è sicuro, valuta lo stato di coscienza del paziente, toccandogli la spalla e chiedendogli “mi sente? Come va?” se la vittima risponde, si telefona al servizio d’emergenza e poi si torna rapidamente a rivalutarne, per quanto possibile, le condizioni.

Se la vittima è priva di coscienza, nessun movimento e nessuna risposta agli stimoli, il soccorritore attiva il servizio d’emergenza, prende il defibrillatore, se disponibile, quindi inizia a praticare la rianimazione cardiopolmonare, con la defibrillazione se necessaria.

Se sono presenti due soccorritori, uno attiva il servizio d’emergenza l’altro inizia la rianimazione cardiopolmonare. Vorrei anche dare un’indicazione sulla

RIANIMAZIONE: LA TECNICA

È chiaro che conoscere la tecnica di primo soccorso ed essere in grado di praticarla è fondamentale, chiunque può farlo frequentando un corso di formazione per soccorritori dove apprendere la tecnica del Basic Life  Support (BLS), il sostegno di base alle funzioni vitali, che comprende la rianimazione cardiopolmonare (RCP) ed una sequenza di azioni di supporto di base alle funzioni vitali appunto, lo standard progressivo dei corsi per soccorritori è costituito dalla BLS/D che al protocollo BLS affianca la procedura di defibrillazione.

L’intervento con la tecnica del BLSha lo scopo di mantenere ossigenati il cuore e cervello, organi purtroppo sensibilissimi all’anossia, la mancanza di ossigeno

La vittima deve essere supino su una superficie rigida, iperestensione del capo e il sollevamento del mento (head tilt chin lift) permettono di aprire le vie aeree, ovviamente si tratta di pazienti per i quali è escluso un trauma della colonna cervicale, i politraumatizzati debbono essere trattati con protocolli differenti.

Mantenendo pervie le vie aeree, si valuta il respiro, se non valido si procede a due ventilazioni, ognuna di un secondo, insufflando nei polmoni un volume d’aria sufficiente a produrre una espansione visibile del torace, quindi si inizia il massaggio cardiaco esterno (MCE), con trenta compressioni del torace in regione precordiale, per riattivare un flusso ematico sia attraverso l’aumento della pressione intratoracica, sia attraverso la compressione diretta del cuore.

Il soccorritore è inginocchiato accanto al paziente e procede alla compressione al centro del torace, sulla metà inferiore dello sterno, tra i capezzoli, posizionando il calcagno della mano sullo sterno, ed il calcagno della seconda mano sulla prima, con mani sovrapposte e parallele.

Perché siano efficaci le compressioni debbono essere forti e veloci: in un adulto lo sterno deve essere abbassato di circa 4-5 cm, permettendo al torace di rispandersi completamente dopo ogni compressione, in presenza di un DAE si procede alla defibrillazione, se necessario, ed i cicli di RCP si ripetono fino a quando il paziente non riprende a muoversi nell’attesa che arrivino gli operatori del servizio di emergenza.

Note


Mischiano vino, birra e altre bevande alcoliche…

Mischiano vino, birra e superalcolici: è allarme alcol tra gli under 18. Il 63% si ubriaca nel weekend


Il 63% degli under 18 italiani si ubriaca nel weekend. Con il binge drinking si mischiano vino, birra e superalcolici, spesso mandando giù bevande a basso costo, fino a sballarsi. Per i ragazzi la media è di 4 bicchieri e mezzo in una serata di movida, per le ragazze addirittura di 6.

Sono i dati eloquenti dalla recente ricerca ‘Il Pilota’, condotta dall’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità.

Proprio per invertire questo preoccupante fenomeno, il Comune di Roma ha siglato un protocollo d’intesa con il Silb Confcommercio e la Confesercenti che prevede, tra l’altro, il divieto di vendita agli Under 16. Analogo giro di vite è stato adottato a Monza e Milano.

Secondo la ricerca, il 42% dei ragazzi e il 21% delle ragazze che bevono sino a ubriacarsi ha meno di 18 anni.

Wikimedia Commons, Zielwasser (2012)

Sono più numerosi dei 19-24enni che si sbronzano (il 19% dei maschi e il 9% delle femmine) e dei meno giovani, quelli oltre i 25 anni (il 7,5 % dei maschi ed il 5,5% delle femmine).

A dimostrazione che con l’età si mette giudizio. In generale, quasi 9 giovani italiani su 10 in discoteca o nei locali non smettono di bere finché non sono sbronzi.

A causa del binge drinking aumentano fra i minorenni i policonsumatori: in una sola serata bevono birra, whisky, gin e tequila.

Si esagera con le bevande ad alta gradazione, senza disdegnare il vino, che torna di moda nello sballo del fine settimana. A preferirlo sono soprattutto le giovanissime, che lo abbinano ai superalcolici.

Nella movida dei teenager, che nella prima serata si riuniscono spesso all’aperto, affollando le piazze delle città, si diffonde la moda del ‘butellon’.

È la damigiana costituita dal vino e dalle bevande alcoliche e superalcoliche a più basso costo, che in Spagna domina le serate dei giovani da almeno cinque anni.

Si consuma collettivamente, secondo una ritualità che ha molte analogie con quelle dell’uso di droghe, sottolinea l’indagine.

A favorire la diffusione dell’alcol anche fra i minorenni, secondo l’analisi dell’Osservatorio nazionale, è proprio l’accresciuta disponibilità e accessibilità delle bevande, complici l’abbassamento dei prezzi in occasioni come gli ‘happy hour’, la pubblicità e le strategie di marketing.

Note