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Seminario Ventotene 2023: Aperte le iscrizioni

VENTOTENE: Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento dello storico seminario formativo di Ventotene, organizzato dall’Istituto Altiero Spinelli e dalla Gioventù federalista europea. Il seminario, di notevole pregio storico e culturale, arriva oggi alla sua quarantaduesima edizione. L’edizione di quest’anno si terrà dal 3 all’8 settembre 2023.

Il seminario nazionale di Ventotene

Nato nel 1982 su proposta di Altiero Spinelli, che in quell’isola scrisse assieme ad Ernesto Rossi il “Manifesto di Ventotene”, il Seminario è diventato uno dei più importanti momenti di riflessione sul futuro dell’Europa e del mondo al quale hanno partecipato importanti personalità europee del panorama politico e culturale.

Alcune personalità che hanno partecipato al seminario

Il seminario è da anni un punto di riferimento per la formazione politica internazionale. Ecco alcune personalità pubbliche che hanno partecipato al seminario:

  • Romano Prodi – già Presidente della Commissione europea e Presidente del Consiglio
  • Mario Monti – già Commissario europeo alla
    concorrenza e Presidente del Consiglio
  • Carlo Bastasin – Editorialista de “Il Sole 24 Ore” e Senior Fellow Brookings Institution
  • Andrea Enria – Presidente European Banking Authority
  • Alfonso Iozzo – Presidente Cassa Depositi e Prestiti
  • Jo Leinen – Presidente Commissione Affari
    Costituzionali Parlamento Europeo
  • Tommaso Padoa Schioppa – Board BCE e Ministro dell’Economia
  • Gianni Pittella – Vice Presidente Parlamento
    Europeo
  • Rocco Buttiglione – Ministro Politiche Comunitarie
  • Pier Virgilio Dastoli – Direttore Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
  • Barbara Spinelli – Editorialista de “La Stampa”
    e “La Repubblica”
  • Ignazio Visco – Governatore Banca d’Italia
  • Fabrizio Saccomanni – Ministro dell’Economia
  • Josep Borrell – Presidente Parlamento Europeo
  • Giorgio Napolitano – Presidente della repubblica italiana
  • Guy Verhofstadt – Primo ministro del Belgio

Il presidente Sergio Mattarella su Ventotene

In occasione della sua quarantesima edizione, nel 2021 ad aprire il seminario nazionale di Ventotene ci fu il presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica nell’occasione ha dichiarato:

Ogni grande cambiamento è preceduto da vigilie, da periodi di resistenza, da preparazione di tempi migliori. Ed è quello che avvenne qui a Ventotene […] Bisogna pensare al contesto in cui nasce il Manifesto che era questo, per rendersi conto di che cosa intendono dire a noi ancora – oltre che ai loro contemporanei – Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni con il Manifesto. Chiedendo a tutti quanti,
esortando tutti quanti, a vigilare in difesa della democrazia contro le derive che mettono in pericolo la libertà.

Sergio Mattarella a Ventotene, 2021

Ventotene 2023: Come iscriversi

Le iscrizioni si sono aperte il 29 maggio 2023 e si chiuderanno il 20 giugno 2023 per un numero massimo di 150 partecipanti.

Per iscriversi è necessario compiere il form online ed aspettare la selezione. Entro il 30 giugno l’Istituto Spinelli selezionerà i partecipanti e comunicherà successivamente agli interessati l’esito della selezione. Se la selezione andrà a buon fine, entro il 9 luglio i partecipanti al Seminario dovranno versare la relativa quota di iscrizione.


  • Compila il form online QUI

Eventuali rinunce daranno diritto al rimborso della quota di partecipazione già versata solamente se comunicate entro il 25 luglio.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Note


Ventotene Forum 2024: Il convegno dei federalisti europei

LAZIO: Prenderanno piede a partire da venerdì 05 aprile 2024 a Formia (LT) i lavori del convegno del Ventotene Forum 2024. Il convegno, che terminerà a Roma martedì 9 aprile 2024, è riservato per soli 100 giovani provenienti da tutta Europa ed è stato organizzato da JEF Sassonia.

Programma dell’evento

La sezione JEF della Sassonia (DE) ha organizzato 4 giornate di formazione per giovani under 35 provenienti da tutta Europa. Il convegno, patrocinato anche da GFE Italia, avrà come focus la storia del federalismo europeo, della nascita dell’Unione Europea e del Manifesto di Ventotene.

Dopo una cena di benvenuto presso il Grande Albergo Miramare di Formia, il convegno avrà il suo inizio ufficiale nell’isola di Ventotene, famosa per essere stata isola di confino di svariati antifascisti ed oppositori politici durante il Ventennio come Sandro Pertini, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni.

Cosa sono la JEF, la GFE Italia ed il federalismo europeo

La Gioventù Federalista Europea (GFE), fondata a Roma nel 1951, è la sezione italiana degli Jeunes Européens Fédéralistes (JEF) nonché il gruppo giovanile del Movimento Federalista Europeo (MFE).

Les Jeunes Européens Fédéralistes costituiscono un movimento politico apartitico senza fini di lucro. Rappresentano la sezione giovanile della Union of European Federalists, fondata da Altiero Spinelli nel 1944 con lo scopo primario di cercare i federalisti in Europa per creare un movimento in grado di realizzare un’Europa federale appena finita la guerra. Il tesseramento presso la JEF è aperto a tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Nel 1941 tre grandi oppositori del regime fascista confinati presso l’isola di Ventotene, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, redassero un documento Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto. Successivamente Ursula Hirschmann, Ada Rossi ed altri attivisti portarono Il manoscritto sul continente per essere diffuso negli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano. Il Manifesto di Ventotene, che nel 2021 ha compiuto 80 anni, sta alla base dell’Unione Europea, essendo considerato uno dei suoi testi fondanti.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Elezioni europee 2024: dibattito a Cagliari

CAGLIARI: Si è svolto presso l’Università di Cagliari in data 12 aprile il dibattito pubblico sulle elezioni europee di giugno 2024. L’incontro è stato organizzato da Euractiv Italia con la collaborazione del Corriere della Sera. Per informazioni su come votare consultare il sito del Parlamento europeo.

Il dibattito di Cagliari

L’evento appena concluso è stato propedeutico alle elezioni che si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno 2024 per eleggere 76 membri del Parlamento europeo della X legislatura.

Locandina dell’evento

Il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Cagliari ha ospitato questo venerdì il dibattito politico «Verso le elezioni europee: La posta in gioco» organizzato da Euractiv Italia con il patrocinio della sezione locale del Movimento Federalista Europeo e della Gioventù Federalista Europea. In queste ore di dialogo sono stati discussi temi quali i conflitti geopolitici in corso, eventuali modifiche dei trattati europei e le imminenti innovazioni tecnologiche. L’appello unanime condiviso da tutti i partecipanti è stato quello di far sentire la propria voce attraverso il voto è di non astenersi per questa tornata elettorale.

Al dibattito, moderato da Roberto Castaldi, hanno partecipato molti militanti ed esponenti politici fra i quali Vincenzo Di Dino e Valentina Usai (MFE), Ignazio Corrao (Verdi/ALE), Pietro Bartolo (Partito Democratico/Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici), Salvatore Deidda (Fratelli d’Italia), Rossella Marocchi (Europe Direct) e Gabriele Casanova (Sardegna Radicale).

Gabriele Casanova interviene durante il dibattito (foto Pitzoi Arcadu)

Intervento particolarmente notabile quello di Gabriele Casanova, segretario della neo-costituita associazione Sardegna Radicale ed unico giovane under 30 coinvolto nella discussione. A detta sua i giovani non dovrebbero arrendersi ma «prendere la politica in mano» partecipando attivamente alla difesa dei propri diritti non solo in contesti meramente universitari. Nel suo discorso ha ammonito inoltre la classe dirigente politica attuale che «continua a riempirsi la bocca della parola giovani» senza mai però offrire a questi ultimi spazi di rilievo a livello amministrativo e dirigenziale.

Informazioni post-dibattito: quando e perché votare

Il dibattito appena svolto serve a ricordare che tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee. Si tratta di un momento in cui tutti i cittadini possono decidere collettivamente sul futuro dell’Unione europea. Con le elezioni europee, i cittadini dell’Unione Europea eleggono i propri rappresentanti come Membri del Parlamento Europeo. I Membri del Parlamento Europeo rappresentano gli interessi dei cittadini dell’UE a livello europeo.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

A. Pitzoi Arcadu

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Disabili in celle non a norma nel carcere di Uta

Per il garante regionale delle persone private della libertà Irene Testa, i prigionieri con disabilità della Casa Circondariale di Cagliari-Uta, distante dal capoluogo di regione 23 chilometri, vivono situazioni «di grave disagio». La scoperta nasce a seguito della sua recente visita al complesso gestito dal Ministero della Giustizia. Sempre nel carcere di Uta ad aprile un detenuto si era impiccato nella propria cella. Oltre a questo, nel carcere di Cagliari-Uta non sono infrequenti episodi di instabilità.

In tutto il carcere sono circa 655 detenuti costretti a vivere in una situazione di sovraffollamento e grave disagio. La massiccia presenza di barriere architettoniche nelle celle rende la vita quotidiana dei detenuti con disabilità impossibile. La salute fisica e mentale dei detenuti di Uta viene costantemente messa a rischio da queste condizioni inumane e degradanti. Nonostante la maggior parte degli ospiti sia affetta da gravi patologie psichiatriche, nella struttura è presente un solo psichiatra.

«In una sola sezione ben cinque detenuti affrontano gravi invalidità: quattro costretti su sedie a rotelle e uno sulle stampelle. L’unica cella predisposta per la disabilità è insufficiente a soddisfare le esigenze di tutti, costringendo gli altri detenuti a vivere in condizioni di illegalità e a fare affidamento sui compagni di cella per le attività quotidiane più basilari.» afferma Irene Testa.

Altro fattore che aggiunge un ulteriore stato di emergenza fra i detenuti di Uta è il concreto pericolo dell’azzeramento del servizio 118.

Nella sua relazione Irene Testa conclude «Chiedo con urgenza un intervento immediato da parte delle autorità competenti per garantire il pieno diritto alla salute che deve essere garantito a tutti. Chiedo che si mettano a norma le celle per i disabili. Che si fornisca all’istituto nell’immediato il personale sanitario adeguato per gestire un trattamento dignitoso e adeguato a tutti i detenuti con disabilità fisiche e psichiche».

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Porto Torres, omicidio Sedda: dopo due anni indagini ferme

PORTO TORRES: Da poco è scattato il secondo anniversario dello sconvolgente omicidio di Mario Sedda. A due anni dall’accaduto, nonostante il coinvolgimento dei RIS di Cagliari nel 2021, il caso resta aperto.

I fatti e l’omicidio

Mario Sedda era un cittadino portotorrese di 39 anni. Il primo aprile 2021 fu trovato esanime e coperto da sterpaglie da un passante sul ciglio della strada all’ingresso della città.

Alle prime analisi degli inquirenti dapprima si escluse l’omicidio stradale ed infine si pensò ad un malore improvviso dell’uomo mentre percorreva la strada per tornare alla sua abitazione in periferia.

Solo dopo l’autopsia si scoprì un fatto inquietante, ovvero una lama di ceramica spezzata conficcata sotto il mento.

La scoperta non lasciò dubbi: era stato un omicidio.

Omicidio Sedda: Le indagini

Dalle analisi della lama si appurò che l’arma era un comune coltello da cucina in ceramica facilmente reperibile nei maggiori supermercati. Dalla veemenza dei colpi inferti si pensò ad una lite violenta degenerata in omicidio.

Una volta ottenute tutte le informazioni possibili dall’arma del delitto gli inquirenti passarono ad indagare sulle frequentazioni dell’uomo. Ad attirare i sospetti fu un disoccupato di 60 anni con precedenti penali di poco conto che venne iscritto al registro degli indagati.

Il sessantenne, pur confermando di frequentare Mario Sedda, affermò di trovarsi in un altro luogo il giorno dell’omicidio. Oltre al sessantenne altre tre persone vennero indagate, ma tutte si dimostrarono estranee ai fatti.

Dopo sei mesi dall’omicidio i RIS di Cagliari effettuarono un sopralluogo della zona del ritrovamento, sperando di dare una svolta al caso.

L’analisi dei RIS e lo stallo

Con la morte nel cuore cammino per le strade di questa città con la consapevolezza ovvia di ‘persone’ che sanno. Silenzio, omertà. Questa gente è fra noi, in mezzo a noi, come se nulla fosse successo […]

Eleonora Sedda nel suo profilo Facebook, 10 ottobre 2022

Dopo la visita dei RIS di Cagliari il 22 ottobre 2021 le indagini sull’Omicidio Sedda subirono uno stallo dal quale non si ripresero. Vani sono stati finora i tentativi della sorella Eleonora Sedda di riportare l’attenzione mediatica e degli inquirenti sul fratello ucciso.

Il primo tentativo fu una manifestazione organizzata il 1° aprile 2022, giorno dell’anniversario del ritrovamento del cadavere.

Rimasta sempre attiva affinché si faccia giustizia sulla morte di Mario, la famiglia ed in particolare la sorella Eleonora costantemente fanno pressione ai cittadini affinché chi sappia qualcosa dell’omicidio parli.

Al secondo anniversario i familiari e gli amici di Mario Sedda riaffermano la loro determinazione: «A Porto Torres girano ancora tranquilli i tuoi assassini. Ma noi non dimentichiamo»

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Note


Job Day Sardegna, concluso il tour a Cagliari

CAGLIARI: La Regione Sardegna annuncia la conclusione a Cagliari del tour dei Job Day 2024.

La Fiera della Sardegna, inaugurata a Sassari l’8 febbraio e terminata a Cagliari il 27 marzo 2024, è stata soprattutto nella sua data conclusiva teatro di incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

L’iniziativa nasce per contribuire a sanare il problema del lavoro nell’isola: secondo la Regione infatti, il tasso di disoccupazione in Sardegna del primo trimestre 2023 era del 12,2%, in lieve discesa rispetto all’anno prima.

Cagliari Job Day 2024: i dati in breve

«32 mila candidature, 8.100 colloqui programmati, 350 imprese partecipanti, 1.200 annunci pubblicati per 7.000 posizioni di lavoro. Questi i numeri di Cagliari che testimoniamo la concretezza di questi eventi», ha affermato Maika Aversano, direttrice generale dell’Aspal.

Nell’ultima tappa sono stati presenti in Fiera sia tanti giovani delle scuole superiori di Cagliari che dei diversi comuni del vasto ambito territoriale.

I partecipanti hanno potuto avere informazioni sulle offerte della pubblica amministrazione e sui percorsi formativi, passando da quelli accademici delle Università di Cagliari e Sassari, alla formazione più breve e mirata degli ITS, finendo a quella delle Agenzie formative.

In città sono stati 10 i centri per l’impiego protagonisti della due giorni che hanno svolto una preziosa attività di lavoro, informazione e consulenza: Senorbì, Sanluri, Iglesias, Carbonia, Assemini, San Gavino Monreale, Isili, Muravera, Quartu Sant’Elena e Cagliari.

Il sud Sardegna è un territorio ampio e caratterizzato da diverse specificità. Si passa dalla realtà tipicamente urbana, turistica e commerciale di Cagliari e Quartu, a quella agricola del Medio Campidano, al turismo legato all’archeologia mineraria di Carbonia e Iglesias, al distretto industriale di Assemini, alle quali si aggiungono infine le professioni emergenti degli ultimi anni collegate all’economia digitale ed all’economia sostenibile.

Nella giornata conclusiva si sono tenuti seminari e laboratori per la ricerca di lavoro. A ravvivare l’evento ci hanno pensato i convegni Eures, finalizzati per la ricerca di opportunità lavorative all’estero, OrientaMenti, sugli indirizzamenti post diploma, Aspal4Future – Il viaggio nel mondo dell’innovazione e Direzione Cambiamento, con le testimonianze di chi ha fatto della sua passione il suo lavoro.

Durante la giornata ha colpito la prestazione di Andrea Muzii, campione mondiale di memoria, che ha affascinato i ragazzi con la sua tecnica mnemonica appresa quando era uno studente e che ora è diventata il suo strumento di lavoro.

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Escalation in Israele: Colloquio fra Giorgia Meloni e Re Abdallah II

ROMA: La Presidenza del Consiglio dei Ministri fa sapere, tramite comunicato stampa, che la Presidente del consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il monarca Abd Allāh II ibn al-Ḥusayn, Re del Regno di Giordania. Tema cardine della conversazione è stata la situazione geopolitica del Medio Oriente dopo l’attacco iraniano contro Israele.

La situazione di relativa stabilità andata a compromettersi dopo l’Attacco di Hamas a Israele del 2023 e la conseguente reazione definita ormai da diversi osservatori come “sproporzionata” da parte del Primo ministro israeliano Benjamin “Bibi” Netanyahu rischia di degradare in un escalation di violenza ancora più grave. L’attacco di Teheran sferrato nella notte del 13 aprile contro Israele ha aggravato infatti una situazione già di per sé critica. Netanyahu, che secondo Josep Borrel “Ha dimostrato di non dar troppo ascolto a quello che gli viene detto”, ha minacciato infatti dure rappresaglie contro l’Iran.

Secondo l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell “Il Medio Oriente è vicino all’abisso, bisogna evitare il peggio”. Ai microfoni della radio spagnola Cadena Ser, Borrell ha detto poi che tutti stanno “facendo il massimo” dal punto di vista diplomatico per far sì che un’eventuale risposta di Israele non costituisca “Un ulteriore grado in un’escalation”.

Escalation in Israele: Il colloquio Italia-Giordania

L’ufficio stampa del Governo italiano fa sapere che il colloquio fra Giorgia Meloni e Re Abdallah II si è focalizzato sull’esigenza di evitare un’ulteriore escalation nella regione. La Presidente Meloni ha ricordato l’importanza di porre fine alla crisi a Gaza, continuando a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.

I due Leader hanno quindi discusso della risposta alla crisi umanitaria a Gaza che vede la Giordania svolgere un ruolo di primo piano. La Presidente Meloni ha ribadito infine l’impegno italiano nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia. Giorgia Meloni ed il Re Abdallah II hanno poi concordato di mantenersi in stretto contatto nelle prossime settimane.

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Firenze: intitolata una piazza a Daisaku Ikeda

FIRENZE: Il giorno 13 aprile 2024 il Comune di Firenze ha intitolato una piazza a Daisaku Ikeda, maestro buddista e costruttore di pace recentemente deceduto (1928-2023). Ikeda era Presidente onorario della Soka Gakkai, il più grande movimento buddista laico al Mondo. Era inoltre cittadino onorario di Firenze dal 2017.

Si è svolta nella Città di Firenze l’intitolazione presso la rotonda di via Reginaldo Giuliani 562 di una piazza in onore di Daisaku Ikeda. L’evento si è svolto alla presenza del Sindaco Dario Nardella e del Presidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Alberto Aprea. La decisione vuole commemorare i profondi rapporti che il Maestro Ikeda aveva con l’Italia e con la città di Firenze in particolare. Sempre lo stesso Ikeda, nato e vissuto in Giappone, arrivò per la prima volta a Firenze nel 1981.

Lo stesso Dario Nardella commenta la decisione affermando che «Ricordare il Maestro Ikeda non significa solo ricordare il grande pensatore, filosofo, maestro e guida spirituale ma anche ricordare un uomo la cui dedizione concreta a promuovere la pace è stata una potente costante durante tutta la sua vita».

Chi era Daisaku Ikeda

Daisaku Ikeda è stato un filosofo buddista. Nella sua lunga vita è stato un costruttore di pace, educatore nonché scrittore e poeta. La sua figura è strettamente legata alla Soka Gakkai ed alla Soka Gakkai Internazionale, e per tutta la sua esistenza si è dedicato alla diffusione della pace e dell’empowerment individuale su scala globale basandosi sugli insegnamenti del Buddismo di Nichiren Daishonin. Giunse ad abbracciare il Buddismo dopo l’incontro con Josei Toda, insegnante e pacifista nonché fondatore insieme a Tsunesaburō Makiguchi dell’organizzazione buddista laica Soka Gakkai.

Daisaku Ikeda, secondo le parole dell’assessora alla confessioni religiose del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani è stato «Una delle personalità più significative nel panorama internazionale per il dialogo interculturale ed interreligioso a favore della pace».

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Sciopero Global Strike, manifestazioni in tutta Italia

CAGLIARI: Si terrà anche a Cagliari per il 19 aprile 2024 il corteo di sciopero per il clima indetto dai Fridays For Future. Per la data di Cagliari, organizzata assieme ad Ultima Generazione Sardegna, il punto di ritrovo sarà in via Roma nella zona antistante al Palazzo del Consiglio Regionale, a partire dalle 16:30.

Anche quest’anno centinaia di persone di ogni età, sia indipendenti che militanti delle più svariate associazioni di volontariato, si riuniranno nelle varie piazze d’Italia per partecipare allo sciopero per il clima che ha come obiettivo quello di sollecitare l’abbandono del modello energetico basato sulle fonti fossili e la richiesta per un cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina. Per lo sciopero di quest’anno, infatti, al tema della giustizia climatica si unirà quello del lavoro e della pace. Momento chiave della serie di scioperi simultanei che si svolgeranno in tutta Italia sarà la manifestazione nazionale di sabato 20 aprile pomeriggio a Milano.

Per Legambiente infatti (che fa sapere il suo pieno supporto allo sciopero) il cambiamento climatico e l’inquinamento non sono problematiche di natura esclusivamente ambientale, ma questioni che nascono da processi sociali ed economici a partire dall’enorme concentrazione di ricchezza finanziaria, dalle politiche di stampo capitalista e dall’industria della guerra.

Global Strike 2024: lo sciopero dei Fridays for Future

Al grido di «Riprendiamoci il futuro» Fridays for Future Italia torna in piazza il 19 e 20 Aprile per la difesa della giustizia climatica e sociale e contro gli interessi che generano instabilità geopolitica e conflitti armati nel Mondo. Per gli attivisti climatici infatti la mancata transizione energetica e le guerre in Medio Oriente sono argomenti strettamente collegati.

Secondo Martina Comparelli (FFF Milano) «Gli interessi delle lobby fossili continuano a finanziare gli Stati responsabili di guerre, colonialismo e genocidi, come per esempio accade nel caso del Piano Mattei di ENI voluto dal governo Meloni. La stessa ENI a fine ottobre 2023 ha firmato un accordo con chi colonizza la Palestina per esplorare giacimenti di gas nelle acque di Gaza, rendendosi a pieno titolo complice del genocidio del popolo palestinese.»

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Beniamino Zuncheddu potrebbe non ricevere risarcimento dallo Stato

Beniamino Zuncheddu, detenuto ingiustamente per 33 anni, potrebbe non ricevere alcun indennizzo dallo Stato. Questo perché secondo la Corte di Appello non c’è certezza della sua colpevolezza, ma con l’insufficienza di prove, neanche della sua innocenza.


Leggi anche: Beniamino Zuncheddu assolto dopo 33 anni in carcere: «Mi hanno rubato la vita, ora ho bisogno di un risarcimento» (Il Messaggero)


Basterebbe un cavillo burocratico per permettere allo Stato italiano di non pagare alcun risarcimento per Beniamino Zuncheddu. L’ex pastore sardo, sempre per colpa dello Stato, ha infatti visto la sua vita rovinata dopo essere stato ingiustamente condannato per la strage del Sinnai. Per questo fatto di sangue avvenuto l’8 gennaio 1991 egli fu giudicato come esecutore materiale della strage. Ciononostante fu poi assolto il 26 gennaio 2024 in seguito alla revisione del processo.

Appena dopo l’assoluzione, intercettato dai microfoni del quotidiano Open, egli dichiarò «Sono contentissimo, è un’emozione inspiegabile». Ma oggi è arrivata l’ennesima delusione da parte dello Stato.

Riporta Il Messaggero che il processo di revisione della quarta sezione della Corte di Appello di Roma «non ha condotto alla dimostrazione della certa ed indiscutibile estraneità di Beniamino Zuncheddu […] ma ha semplicemente fatto emergere un ragionevole dubbio sulla sua colpevolezza».

Sempre secondo i giudici «La già esile speranza di poter pervenire ad una ricostruzione veritiera ed attendibile dello svolgimento dei fatti dopo trent’anni è stata gravemente pregiudicata dalla forte attenzione mediatica riservata a questa vicenda».

Beniamino Zuncheddu: per lui la partita è ancora aperta

A giugno 2024 l’avvocato difensore Mario Trogu presenterà la richiesta di risarcimento. In questa occasione spiegherà come quel verdetto sia una seconda ingiustizia ai danni dell’ex pastore.

L’avvocato Trogu commenta: «Le nostri tesi sull’innocenza di Beniamino sono state tutte accolte nella motivazione. Ma poi il tutto sfocia in quelle conclusioni non condivisibili e che sono infatti la parte più deludente della sentenza. Nonostante il castello di accuse contro Beniamino sia crollato dall’inizio alla fine, i giudici scrivono che l’assoluzione non è piena perché l’imputato non ha dimostrato la sua totale estraneità ai fatti».

Sempre in conclusione egli tuona: «È un ragionamento, quello finale dei magistrati, che contrasta con la Costituzione, la nostra legge processuale ed anche con quanto sempre sostenuto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: La presunzione di innocenza. Perché fino a quando la responsabilità non è provata, l’imputato va considerato comunque innocente».

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