Dom. Mar 9th, 2025

Cronaca

Cronaca locale (Sardegna e Italia)

Altri cani uccisi a Dolianova. «Forse atto seriale»

Tre casi concentrati nel giro di pochi giorni nel sud Sardegna di violenza contro gli animali. Dei cani sono stati infatti uccisi a Dolianova; fatto avvenuto per l’ennesima volta nel giro di poco tempo. L’ultimo ritrovamento degli animali brutalmente uccisi è avvenuto lo scorso 24 febbraio.

Non sono stati gli unici cani uccisi a Dolianova. Un altro cane era stato trovato impiccato una settimana fa in località Sisca Manna, appena fuori Dolianova. Negli stessi giorni era anche morto Tigro, il gatto che era stato cosparso di benzina e bruciato vivo da ignoti sempre nello stesso comune.

Per LNDC Animal Protection, associazione per la difesa dei diritti degli animali nata nel 1950, questa concentrazione di atti così gravi rende probabile la presenza di uno o più serial killer di animali. Per questo la stessa associazione ora chiede alla popolazione locale di collaborare attivamente con gli enti preposti per fermare queste barbarie. Chiunque abbia informazioni utili o abbia notato comportamenti sospetti è esortato a segnalarli immediatamente alle stesse forze dell’ordine e a contattare l’associazione all’indirizzo e-mail avvocato@lndcanimalprotection.org.

L’ultimo caso dei tre cani uccisi a Dolianova e i casi precedenti

La macabra scoperta dei tre cani uccisi è stata segnalata da un’utente su Facebook, suscitando sconcerto e preoccupazione tra la comunità locale e gli amanti degli animali. Solo pochi giorni prima, nella stessa zona, erano stati rinvenuti un cane impiccato e un gatto bruciato vivo, evidenziando una preoccupante escalation di violenza nei confronti degli animali.

Le parole di LNDC Animal Protection

L’associazione animalista tramite un comunicato stampa condanna fermamente questi atti barbarici e annuncia di aver presentato una denuncia alle autorità competenti. Gli attivisti sollecitano indagini approfondite per individuare e perseguire i responsabili. Per LNDC Animal Protection infatti è fondamentale che le forze dell’ordine trattino questi episodi con la massima serietà, considerando la possibilità della presenza di un individuo pericoloso che potrebbe rappresentare una minaccia non solo per gli animali, ma anche per la comunità umana.

La ripetizione di questi crimini efferati contro gli animali nella stessa area è estremamente preoccupante. Chiediamo alle autorità di intensificare le indagini e di considerare l’ipotesi di un serial killer di animali. È imperativo che si intervenga rapidamente per prevenire ulteriori atrocità e garantire la sicurezza di tutti

Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection (24 febbraio 2025)

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Visita al carcere di Uta, celle roventi e senza aria

UTA (CA): Nuova ispezione al carcere di Uta. Una delegazione di Sardegna Radicale, Radicali Venezia, Nessuno Tocchi Caino e Cellula Coscioni Sardegna ha visitato la Casa Circondariale di Uta “Ettore Scalas“ accompagnando la deputata Francesca Ghirra (AVS).

L’emergenza carceraria in Sardegna assume toni più chiari. Nel carcere di Uta su 571 posti sono incarcerati 696 detenuti. Solo nell’ultimo periodo nella casa circondariale si sono consumati 2 suicidi e svariati episodi di violenza ed autolesionismo. Appena dopo la visita un detenuto si è tagliato le vene, poiché non era riuscito a parlare con la delegazione.

Il 68% dei detenuti soffre di problemi psichiatrici e/o dipendenza da sostanze, e l’assistenza medica è marginale. Nella sezione del transito celle affollate ed invivibili con persone che sono costrette a soggiornarvi anche se, a causa della buona condotta, potrebbero essere trasferiti altrove.

Per questioni di spazio, alcuni detenuti sono costretti a risiedere nel reparto di alta sicurezza, subendo quindi restrizioni non necessarie alla loro detenzione. Il personale carcerario, nella sua interezza, è gravemente sottorganico, rendendo la vita difficile e pericolosa anche per i dipendenti della struttura.

Condizioni igienico-sanitarie inumane

Nelle celle di isolamento la scarsa aerazione e coibentazione dell’edificio porta le celle ad essere, in piena estate, roventi ed inospitali. La scarsa igiene degli spazi, con sporcizia e rifiuti biologici sui pavimenti, porta l’aria ad essere fetida e stagnate. In aggiunta alle scarse condizioni igieniche, la scarsa illuminazione contribuisce a creare un ambiente psicologicamente lugubre e deleterio.

Sardegna Radicale segnala che «un detenuto ci ha detto che avevano aperto le finestre solo perché stavamo passando noi».

Assistenza medica insufficiente

Da tempo non è più presente un direttore sanitario, ma solo una sua sostituta ad interim. Il servizio del 118 funziona solo a mezza giornata, e nel personale sanitario mancano numerose figure specialistiche. Il reparto SAI ospita svariate persone con patologie mediche gravi. Un detenuto, entrato in coma dopo un ictus, è stato portato in ospedale solo dopo la visita della delegazione. La farmacia centrale rifornisce il carcere con estremo ritardo, con detenuti che aspettano le proprie terapie anche per settimane. Nonostante la forte presenza di disabili, non esistono celle a norma per questo tipo di detenuti.

Il grido di allarme dei detenuti non ha lo scopo di chiedere privilegi, ma di garantire loro il minimo di dignità dovuta ad un essere umano.

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Disabili in celle non a norma nel carcere di Uta

Per il garante regionale delle persone private della libertà Irene Testa, i prigionieri con disabilità della Casa Circondariale di Cagliari-Uta, distante dal capoluogo di regione 23 chilometri, vivono situazioni «di grave disagio». La scoperta nasce a seguito della sua recente visita al complesso gestito dal Ministero della Giustizia. Sempre nel carcere di Uta ad aprile un detenuto si era impiccato nella propria cella. Oltre a questo, nel carcere di Cagliari-Uta non sono infrequenti episodi di instabilità.

In tutto il carcere sono circa 655 detenuti costretti a vivere in una situazione di sovraffollamento e grave disagio. La massiccia presenza di barriere architettoniche nelle celle rende la vita quotidiana dei detenuti con disabilità impossibile. La salute fisica e mentale dei detenuti di Uta viene costantemente messa a rischio da queste condizioni inumane e degradanti. Nonostante la maggior parte degli ospiti sia affetta da gravi patologie psichiatriche, nella struttura è presente un solo psichiatra.

«In una sola sezione ben cinque detenuti affrontano gravi invalidità: quattro costretti su sedie a rotelle e uno sulle stampelle. L’unica cella predisposta per la disabilità è insufficiente a soddisfare le esigenze di tutti, costringendo gli altri detenuti a vivere in condizioni di illegalità e a fare affidamento sui compagni di cella per le attività quotidiane più basilari.» afferma Irene Testa.

Altro fattore che aggiunge un ulteriore stato di emergenza fra i detenuti di Uta è il concreto pericolo dell’azzeramento del servizio 118.

Nella sua relazione Irene Testa conclude «Chiedo con urgenza un intervento immediato da parte delle autorità competenti per garantire il pieno diritto alla salute che deve essere garantito a tutti. Chiedo che si mettano a norma le celle per i disabili. Che si fornisca all’istituto nell’immediato il personale sanitario adeguato per gestire un trattamento dignitoso e adeguato a tutti i detenuti con disabilità fisiche e psichiche».

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Appello a Cagliari: «Più diritto allo studio per i carcerati»

Nuovo appello dell’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale a Cagliari. La chiamata, questa volta, é per il diritto allo studio dei carcerati in Sardegna, che avviene dopo le recenti visite alle carceri della zona.

A Cagliari il diritto allo studio dovrebbe essere universale. Una call to action quindi ora rivolta alle associazioni studentesche cagliaritane, tramite un comunicato stampa via social. Dopo le diverse visite nelle case circondariali del sud Sardegna, grazie alle quali sono state appurate le condizioni di detenzione problematiche, il crescente sovraffollamento e la mancanza di tutele sia per i detenuti che per lo stesso personale carcerario, vengono adesso puntati i riflettori su una nuova tematica: Il (calpestato) diritto allo studio dei detenuti.

copertina comunicato stampa sociale di Sardegna Radicale
Frontespizio del comunicato social

Sardegna Radicale invita pertanto le associazioni universitarie a sviluppare maggiore sensibilità al tema e partecipare alle prossime visite in programma, per toccare con mano la realtà carceraria e contribuire a trovare insieme soluzioni concrete. Il diritto allo studio, a Cagliari e in Sardegna, viene costantemente messo a dura prova, sia fuori che dentro le mura carcerarie.



La popolazione detenuta, secondo i dati raccolti sul campo, riscontra «non poche difficoltà» ad accedere ai corsi universitari, che garantirebbero una maggiore possibilità di trovare un impiego stabile e una maggiore probabilità di reinserimento. Il concetto di riabilitazione e reinserimento tramite la cultura verrebbe pertanto a mancare. «Il diritto allo studio» – conclude il comunicato – «oltre a non avere colore politico, tocca tutti gli ambiti della società».

Le visite fatte nel 2024 da Sardegna Radicale assieme all’Associazione Luca Coscioni, Nessuno Tocchi Caino e Unione delle Camere Penali Italiane non sono ancora terminate. Con questo comunicato gli attivisti, indirettamente, fanno sapere il loro intento a proseguirle anche per il 2025.

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Antemurale di Porto Torres: le opposizioni chiedono chiarimenti

I lavori per la grande opera dell’antemurale del porto di Porto Torres, nonostante la consegna dei lavori del 4 luglio 2024, rischiano di non essere mai realizzati. I lavori, in discussione da più di dieci anni, avevano un valore iniziale stimato di 29,2 milioni di euro portati poi a 34 milioni. Per la società che ha in carico i lavori però sono ora da ricalcolare a rialzo.

Progetti del 2004 nei quali già si parlava di un avamporto protetto da un antemurale (fonte Liceo scientifico Porto Torres)

Gli entusiasmi che si sono accesi nel corso degli anni per lo sviluppo di Porto Torres potrebbero venire traditi. Dopo la consegna dei lavori, dell’inizio dei cantieri neanche una traccia. Questo perché la società aggiudicataria, la Sales Spa, rischia di non ottenere i fondi necessari per l’opera, stimati ora a circa 68 milioni di euro.

La politica locale adesso vuole risposte chiare. La minoranza consiliare di Porto Torres, formata da Bastianino Spanu, Costantino Ligas, Quirico Bruzzi, Ivan Cermelli e Michele Bassu chiede un’audizione in commissione congiunta con la Port Autority. L’ordine del giorno sarebbe fare il punto della situazione sul futuro dell’infrastruttura portuale di Porto Torres.

Il rischio, subodorato dai consiglieri, è quello che la richiesta di revisione prezzi potrebbe non essere accettata dagli uffici preposti. Questo di conseguenza potrebbe portare alla rescissione del contratto di appalto. Uno scenario del genere renderebbe questo lunghissimo iter di realizzazione dell’opera un nulla di fatto. Da anni infatti le innumerevoli prescrizioni e la burocrazia ha bloccato i lavori per il prolungamento del porto, causandone l’aumento dei costi. Negli ultimi cinque anni poi le innumerevoli false partenze dichiarate alla stampa hanno causato molta confusione.

L’opera in questione è di importanza critica per l’intera area metropolitana. Una mancata realizzazione porterebbe lo scalo turritano, il più grande del nord ovest ed uno dei tre maggiori porti della Sardegna, a perdere notevolmente nel lungo termine la competitività sul comparto crocieristico, commerciale e merci, con conseguenze disastrose sulla già fragile economia locale.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Sassari, eventi a maggio in biblioteca

SASSARI: La biblioteca comunale aderisce a Il Maggio dei libri, la campagna nazionale di invito alla lettura promossa dal Cepell – Centro per il libro e la lettura.

Cosa é il centro Cepell

Il Centro per il libro e la lettura, istituito con DPR n. 233/2007, è un Istituto autonomo del Ministero della Cultura che afferisce alla Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore.

Il Centro ha l’obiettivo di attuare politiche di diffusione del libro e della lettura in Italia, nonché di promuovere il libro e la cultura italiana all’estero,


Si parte già dal 2 maggio. Ecco tutte le date

  • 2 maggio ore 18:00: Presentazione del libro Vita di un altro di Antonio Fiori, un’opera in cui prosa e poesia si fondono. 
  • 9 maggio sempre alle 18:00: Laura Fois racconterà nella sua opera prima dal titolo Come la noce nel cuscino, la storia di due giovani le cui vite sono accomunate da una lacerante perdita familiare.
  • 11 maggio alle 17:00: Fabrizio Casu analizzerà la figura della femme fatale come specchio delle contraddizioni della civiltà borghese con Femme fatale. Incantro e crisi della società borghese . Un saggio in cui moda, arte, cinema, scienza, letteratura, filosofia, cultura pop e sociologia si intersecano per restituire un quadro dell’evoluzione di questo fenomeno.
  • 25 maggio alle 18:00: Giuseppe Pulina, presenterà Giacomo Giacomo, romanzo di formazione in cui il lettore viene coinvolto fra i pensieri e le emozioni dell’adolescente protagonista.
  • 30 maggio alle 18:00: Con Sulle tracce di Almeida, romanzo di Ottavio Olita, il protagonista andrà alla ricerca di sé stesso seguendo le tracce di Almeida Garret, intellettuale, scrittore, giornalista, politico, esiliato tra i primi estensori della carta costituzionale portoghese.

Tutti gli eventi si svolgeranno nella sala conferenze della biblioteca comunale in piazza Tola. L’ingresso è libero.

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Note


Sassari, il 20 maggio concerto-evento in piazza

SASSARI: Un concerto-evento completamente gratuito a partire dalle 18:00 del 20 maggio in piazza d’Italia. Tanti artisti tra i più rappresentativi e richiesti riuniti sul palco per “Sassari in Festa”.

L’evento, ideato e condotto da Giuliano Marongiu, è organizzato dal Comune di Sassari con la collaborazione della Fondazione “Maria Carta”.

Sassari in festa – Tutti gli invitati

Sul palco si alterneranno i Tazenda che si esibiranno insieme ai Bertas – Benito Urgu, I Collage, Maria Luisa Congiu e Valerio Scanu.

Gli Istentales si esibiranno con il Coro di Ittireddu. Altri invitati saranno Franca Pinna, I Janas, Alessandro Pili, Maria Giovanna Cherchi, I Fantafolk, I Double Dose, Giuliano Rassu, I Niera, Gabriele Masala, Fabrizio Sanna, Ammerare, Andrea Rosas e Alessandro Azara.

Ci sarà spazio anche per le più belle canzoni della musica sassarese con i Zeppara e Sassari Vecciu, per il canto corale che mette insieme le voci dei Cantori di Via Majore e degli Amici del Canto sardo di Sassari, per le danze tradizionali di Usini, Sassari, Ovodda e Uri.

Uno spettacolo che punta a coinvolgere tutti gli spettatori, per una festa che segna il ritorno in piazza di una maratona ricca e varia, dopo la lunga pausa pandemica.

L’iniziativa precede il giorno della Cavalcata Sarda, che animerà le vie del centro con la sfilata di migliaia di figuranti in costume provenienti da tutte le parti dell’Isola.

L’evento sarà caratterizzato dal passaggio e l’esibizione delle maschere tradizionali dell’entroterra, con centinaia di cavalieri e amazzoni a cavallo che rievocheranno la prima storica edizione del 1899.

L’edizione 2023, caratterizzata dal ritorno delle Pariglie all’Ippodromo a partire dalle 17:00, ritroverà i protagonisti della tradizione in piazza d’Italia dalle 18:00 con la Rassegna regionale di danze, suoni e canti dell’Isola.

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Note


Violenza animali in Sardegna, cane ucciso a Bono. «Chi sa parli»

BONO (SS): Nuovo caso grave, ormai l’ennesimo in Sardegna, di violenza estrema contro gli animali. Un cane randagio, tale Alex, é stato ucciso nel paese di Bono durante la festa patronale. L’animale, anziano e sordo-cieco, é stato barbaramente picchiato da ignoti. Lo sciagurato sarebbe poi morto tre giorni dopo a causa delle ferite troppo gravi.

LNDC Animal Protection, una delle associazioni di categoria in prima linea contro questo tipo di violenze, invita la cittadinanza a fornire informazioni utili alle autorità competenti oppure al loro ufficio legale (avvocato@lndcanimalprotection.org). La stessa associazione ha dichiarato di aver nel frattempo già sporto denuncia contro i responsabili ignoti. Dopo la notizia, girata in tutta Italia, la comunità di Bono é stata presa di mira da una campagna d’odio. A tal proposito, il sindaco Michele Solinas dichiara che «Da notizie ufficiose gli autori del gesto non sono componenti di questa comunità. La mia è una comunità di gente laboriosa, solidale e con un alto grado di istruzione».


Il fatto é avvenuto il 31 agosto 2024. Ancora ignoti i responsabili, sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri locali. Il povero animale era un randagio adottato ed accudito dalla comunità locale. Questo fatto é l’ennesimo caso di brutalità contro animali inermi avvenuto in Sardegna negli ultimi mesi. Gli ultimi casi sono stati il gattino lanciato da un ponte a Lanusei (NU), un uccello decapitato con un morso a Porto Torres (SS) e un gatto randagio, tale Nutellino, ucciso a bastonate in pieno giorno a Sedini (SS).

Cane ucciso a Bono, le dichiarazioni della presidente di LNDC Animal Protection

Se davvero, come si ipotizza, si è trattato di un gruppo di ragazzini, ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di violenza sugli animali perpetrata da giovanissimi. Un fenomeno che le istituzioni continuano a ignorare e che invece dovrebbe far scattare tutti i campanelli d’allarme possibili perché è in continuo aumento ed è davvero molto preoccupante. Questa totale assenza di empatia e sensibilità da parte delle nuove generazioni non fa presagire niente di buono per il futuro, né per gli animali né per gli esseri umani. La politica, le istituzioni, la scuola e le famiglie dovrebbero dare il giusto peso a eventi come questi perché dei giovani o giovanissimi che compiono atti violenti di questo genere devono essere necessariamente rieducati in maniera efficace per prevenire che continuino su questa strada e facciano anche di peggio. Ancora oggi, invece, la loro gravità viene sottovalutata e questo è davvero inaccettabile

Piera Rosati, 5 settembre 2024

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons Credit: Xavier Caré  CC BY-SA 4.0)

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Sassari, consorzio industriale senza guida. «vada a Porto Torres»

Il consorzio industriale di Sassari, dopo la decadenza del presidente delegato proveniente dal comune di Sassari e dell’esponente del Comune di Alghero, rimane senza dirigenza. Per i consiglieri di minoranza del gruppo consiliare “Porto Torres Avanti” il momento è propizio per insediare dentro un’organizzazione così importante un nome turritano. L’ultima figura dirigenziale di spicco all’interno del consorzio proveniente da Porto Torres è stato l’ex-sindaco Eugenio Cossu, negli anni novanta.

Il consorzio industriale provinciale di Sassari, nato nel 1954 per far fronte all’endemica disoccupazione nel triangolo Sassari-Porto Torres-Alghero, è l’organismo pubblico a capo delle aree industriali del nord-ovest Sardegna. Alla sua nascita il primo nucleo insediativo fu proprio il comune di Porto Torres, già interessato dai primi del novecento da piccole e medie industrie manifatturiere e traghettato tramite queste nuove riforme amministrative verso l’industria pesante petrolchimica di interesse nazionale. Allo stato attuale, la zona industriale di Porto Torres rappresenta il 90% delle aree di pertinenza del consorzio.

La ferriera sarda di Porto Torres, uno dei simboli del degrado industriale (foto Pitzoi Arcadu)

Da più di trent’anni però nei quadri dirigenziali consortili sono mancate figure provenienti dalla città portotorrese. Questo, secondo i consiglieri comunali Bastianino Spanu e Costantino Ligas citati dall’Unione Sarda, ha minato lo sviluppo mirato nella città portuale sassarese. Oltre a ciò lo sviluppo del sito è stato contemporaneamente fortemente compromesso dal fenomeno della deindustrializzazione e dai vari disastri ambientali (causati sempre dalla malagestione industriale) che hanno martoriato il territorio.



I consiglieri di minoranza chiedono perciò al Sindaco Massimo Mulas una presa di posizione ferma al riguardo. Per loro gli ultimi decenni vissuti dai portotorresi come «spettatori» devono ora essere necessariamente compensati da una nuova figura manageriale. Questa figura, con ottime competenze nel settore dello sviluppo industriale, portuale, ambientale ed energetico, dev’essere capace di risollevare le sorti di un «cimitero industriale» disseminato da eco-mostri fatiscenti un tempo grandi industrie produttive.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Incendi a Porto Torres, convocato Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

È fissata per il giorno lunedì 6 maggio 2024 la seduta straordinaria del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato d’intesa con la Prefettura. Ordine del giorno sarà l’incendio del 30 aprile avvenuto la notte a Porto Torres. L’incontro avverrà alle 11:00 nella sede della Prefettura in Piazza d’Italia a Sassari. Quello del 30 aprile è stato solo l’ultimo di uno dei numerosi incendi avvenuti a Porto Torres negli ultimi anni

All’incontro, concordato con il sindaco Massimo Mulas, parteciperanno anche l’Amministratore Straordinario della Provincia Pietro Fois, il Questore di Sassari Claudio Sanfilippo, il comandante provinciale dei Carabinieri Massimiliano Pricchiazzi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Stefano Rebechesu ed il sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus.

Nella fattispecie si parlerà della sera del 30 aprile. In quest’occasione infatti la squadra dei Vigili del fuoco di Porto Torres è intervenuta la sera alle 21:30 per un incendio all’interno di un deposito di automezzi per la raccolta dei rifiuti nella zona industriale. Durante la lunga serata due squadre provenienti da Sassari hanno fornito ulteriore supporto ai Vigili del fuoco locali nelle complesse operazioni di spegnimento.

Nonostante il tentativo riuscito di limitare i danni, l’incendio ha distrutto 11 mezzi per la raccolta dei rifiuti su un totale di 30. Al momento non è esclusa alcuna ipotesi, compresa la natura dolosa dell’incendio.

Gli incendi notturni a Porto Torres

Negli ultimi anni gli incendi notturni sono aumentati esponenzialmente. Ad ottobre 2023 un incendio aveva distrutto la biglietteria dismessa della banchina degli alti fondali. A dicembre dello stesso anno un altro incendio in una palazzina privata aveva costretto alla parziale evacuazione dello stabile. Sempre nel 2023, durante le attività per la festa dei Martiri Turritani, un ennesimo atto incendiario di natura certamente dolosa aveva distrutto le attrezzature del Luna Park itinerante Wonderland. In quest’occasione la proprietaria dell’impresa itinerante Rossella Duville aveva commentato amaramente ai cronisti di Sardegna Live: «Questa è la seconda volta che veniamo coinvolti in un incidente di questo tipo a Porto Torres. Nel 2018 si verificò lo stesso fatto e ci furono danni per 15 mila euro. Fu un atto a cui non fu mai attribuito un colpevole, è rimasto irrisolto»

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