Sab. Apr 26th, 2025

Città metropolitana di Sassari

Città metropolitana di Sassari, Sardegna (IT)

Krav Maga a Porto Torres, organizzato uno stage per principianti

PORTO TORRES: Il club sportivo locale C.S.K.S. Masatoshi Nakayama assieme alla Asd Martial Gym di Alghero organizza a Porto Torres il 20 aprile 2024 uno stage di essenziali di Krav Maga, il metodo di difesa personale di origine israeliana. Informazioni e costi sono disponibili contattando gli organizzatori.

Dopo il successo avvenuto ad Uri il 2 marzo 2024, il Maestro Paolo Algisi assieme al suo omologo algherese Maurizio Gobbino ha organizzato un nuovo stage di essenziali di Krav Maga, che si terrà nella palestra di Padel in via Ponte Romano 99 adiacente al Comando della Guardia di Finanza, nei pressi del nuovo Centro Intermodale. Lo stage si svolgerà dalle 16:00 alle 19:00 e per partecipare non sarà necessario nessun requisito di età o di esperienza sportiva pregressa.

20 aprile 2024: lo stage dei Maestri Gobbino e Algisi

Locandina dell’evento

Lo stage di Porto Torres, che segue la prima e trionfale tappa avvenuta ad Uri ad inizio marzo dove hanno partecipato decine di atleti di ogni esperienza ed età, sarà gestito interamente dai maestri Paolo Algisi e Maurizio Gobbino.

Per questa tappa il padrone di casa sarà Paolo Algisi, artista marziale e preparatore atletico tra i più esperti e stimati in Sardegna con più di quarant’anni di insegnamento alle spalle.

Maurizio Gobbino, che nel 2018 ha fondato la Asd Martial Gym con altri esperti di fitness, è un affermato personal trainer e Maestro di arti marziali con svariati meriti in campo divulgativo e nell’insegnamento del karate, con la propria sede operativa ad Alghero.

La difesa personale metodo Krav Maga

Il Krav Maga è un sistema di autodifesa sviluppato originariamente a Bratislava da Imi Lichtenfeld. Nacque dopo l’occupazione nazista, per contrastare le aggressioni antisemite negli anni 1930. Venne in seguito adottato dalle forze di difesa israeliane e le forze di sicurezza israeliane.

Il Krav Maga deriva da una combinazione di tecniche provenienti da boxe, wrestling, aikido, judo, karate, kung-fu e combattimento da strada. Tuttavia, è considerato semplice da imparare ed efficace per una reale difesa personale. Quest’attività è utile non solo per gli adulti, ma anche per i ragazzi che si possono trovare in situazioni di bullismo e devono sapersi difendere.

A. Pitzoi Arcadu

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Sassari, Cavalcata sarda 2024: fissata la data

SASSARI: Per quest’anno sarà domenica 12 maggio 2024 la Cavalcata sarda di Sassari. La decisione è stata presa poiché nello stesso fine settimana in cui tradizionalmente si dovrebbe tenere l’evento (la penultima domenica di maggio) quest’anno cadono anche le celebrazioni per la festa dei Martiri turritani di Porto Torres. La Cavalcata sarda è un’antica manifestazione culturale e folkloristica. Essa consiste nella sfilata a piedi, a cavallo o sulle traccas di gruppi provenienti da ogni parte della Sardegna.

L’amministrazione comunale di Sassari fa sapere che, a seguito di un accordo stipulato con la città di Porto Torres in un’ottica di collaborazione e visione globale e unitaria di tutto il territorio, il giorno dedicato alla Cavalcata sarda, famosa manifestazione folkloristica tipica del capoluogo logudorese, sarà fissato per il giorno 12 maggio.

La Cavalcata di Sassari: La decisione del comune

La decisione nasce dalla circostanza che, se la festa dei Martiri turritani è legata ad un calendario religioso e conseguentemente non può essere spostata, la Cavalcata è invece una festa civile e non ha una necessità imperativa di dover essere svolta in uno specifico giorno. Non è la prima volta infatti che, seppur per altre motivazioni, l’amministrazione di Sassari sposta la Cavalcata sarda in un giorno differente da quello prestabilito dalla tradizione.

La scelta, attuata con il benestare del Sindaco Nanni Campus, ha come scopo quello di permettere a tutti gli agenti economici coinvolti di partecipare ad entrambe le celebrazioni. Sempre il Sindaco Campus spiega che “I tour operator, così come i singoli turisti ed appassionati, potranno da subito programmare gli spostamenti per assistere ad entrambe le feste”. Campus sottolinea infine che grazie a questa decisione “I gruppi folk potranno partecipare ai vari eventi, compresi quelli che si svolgono nelle giornate che anticipano e seguono le feste principali, senza essere obbligati a scegliere tra le iniziative di Sassari e di Porto Torres”.

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Porto Torres, niente contenitori in vetro e lattina durante la festa patronale

PORTO TORRES: Stop a contenitori in vetro e lattine nelle giornate della Festha Manna. Con un’ordinanza firmata nei giorni scorsi, che riprende orientamenti consolidati in tutta Italia in occasione di grandi eventi, il sindaco Massimo Mulas detta regole stringenti sulla vendita e il consumo di bevande.

Sarà vietato il consumo itinerante di qualsiasi tipo di bevanda in contenitori di vetro e in lattine

Dalla mezzanotte del 26 maggio e alle 5:00 del 30 maggio, in tutto il perimetro del territorio comunale interessato dall’evento, sarà vietato il consumo itinerante di qualsiasi tipo di bevanda in contenitori di vetro e in lattine.

La somministrazione e la vendita su area pubblica di qualunque bevanda, anche analcolica, in lattine e contenitori di vetro sarà vietata.

Infine l’abbandono in luogo pubblico o aperto al pubblico di bevande alcoliche o non alcoliche, comunque acquisite, contenute in bottiglie di vetro o in contenitori realizzati con il medesimo materiale.

Per chi non rispetterà l’ordinanza è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 25,00 a 500,00 euro per il primo accertamento. Il divieto non riguarda la sola vendita finalizzata all’uso domestico.

Le ragioni del provvedimento

Il provvedimento è stato adottato «per ragioni di decoro, di sicurezza urbana e a tutela dell’incolumità pubblica».

Si legge ancora nell’ordinanza «prevenire i rischi imputabili al consumo di bevande in contenitori di vetro ed in lattine, i cui vuoti, se abbandonati a bordo strada, possono essere utilizzati in modo improprio da persone dedite a condotte illecite».

Tutto questo soprattutto in previsione del «numero rilevante di persone che si concentrerà perlopiù nel centro storico della Città».

L’ordinanza si conclude con un invito agli esercenti a «utilizzare esclusivamente bicchieri, cannucce, piatti, posate e contenitori per trasporto e consumo bio-compostabili, al fine di ridurre il forte impatto ambientale costituito dall’utilizzo dei contenitori in plastica».

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Note


Nuova panchina europea a Porto Torres, prima del nord Sardegna

PORTO TORRES: Nella mattinata del 5 giugno 2024 è stata inaugurata la prima Panchina Europea di tutto il nord Sardegna. La panchina di Porto Torres, la 161esima del progetto, è la terza ad essere inaugurata in Sardegna dopo quella di Elmas e di Cagliari. L’evento di Porto Torres è avvenuto grazie all’iniziativa intrapresa da Alessandra Frassetto. Presente anche la delegazione della GFE di Cagliari.

Dettaglio della nuova panchina (foto Pitzoi Arcadu)

Gli alunni della Scuola Media Brunelleschi dell’Istituto Comprensivo n. 1 hanno dipinto ed inaugurato la nuova panchina blu del lungomare di Porto Torres. L’evento, patrocinato dalla città di Porto Torres e dalla GFE-Sezione Cagliari, rientra nel progetto più ampio supportato dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea. A promuovere il progetto a livello nazionale sono la Gioventù Federalista Europea (con sede locale a Cagliari ed ufficiosamente a Sassari) ed il Movimento Federalista Europeo.

In tutta Italia associazioni territoriali, partiti politici ed amministratori locali realizzano le panchine nelle varie città, grazie al contributo gratuito di un gruppo attivo di militanti e volontari.

Sempre secondo la promotrice Alessandra Frassetto la nuova panchina celebra l’identità di Porto Torres, storicamente basata sulla interconnessione tra lingue e culture, e si pone come obiettivo quello di rafforzare il sentimento comune di identità europea.

La prima Panchina è nata a Lecco nel 2021. La GFE, promotrice di iniziative analoghe in tutta Italia, nasce invece nel 1951 come sezione giovanile del Movimento Federalista Europeo (MFE). Lo stesso MFE è nato clandestinamente a Milano nel 1943 da oppositori del fascismo (fra i quali Altiero Spinelli), considerati ad oggi patrioti italiani e padri fondatori dell’Unione Europea (allo stesso Spinelli è dedicata un’ala del Parlamento europeo di Bruxelles).

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Scanu (CIPSS): «Chimica pesante finita, spazio a nuove industrie»

Valerio Scanu, presidente del Consorzio Industriale Provinciale di Sassari, afferma ai microfoni RAI News la sua determinazione a riqualificare completamente il polo industriale di Porto Torres. Raggiunto dai giornalisti dopo l’ennesimo allarme crollo di una delle tante industrie ormai abbandonate del porto industriale, ha affermato come Porto Torres, vista la sua imponenza e strategicità, abbia «enormi potenzialità».

La zona industriale di Porto Torres ha visto giorni migliori. Nacque ufficialmente nel 1954 e si sviluppò enormemente nel 1963 con il polo petrolchimico voluto da Nino Rovelli della SIR-Società Italiana Resine. Dopo il rovinoso abbandono nel 1981 del “Cavaliere nero dell’industria1L’Espresso.it, Paolo Biondani, Alessia Cerantola, Gloria Riva e Leo Sisti 13 novembre 2017: “Angelo detto Nino, l’ex re della petrolchimica in Sardegna, il fondatore del gruppo Sir. Un cavaliere nero dell’industria” fu l’ENI a portare avanti una situazione già all’epoca critica, con relativi scandali arrivati fino ai giorni nostri. La zona industriale di Sassari-Porto Torres è, allo stato attuale, uno dei siti più inquinati d’Italia.

Segnaletica della Eni-Rewind (ex-Syndial). Foto Pitzoi Arcadu

Dal punto di vista economico, le continue recessioni economiche e crisi del settore hanno spopolato uno dei poli produttivi più grandi della regione, con una conseguente crisi sociale dovuta alla forte disoccupazione mai del tutto riassorbita. L’endemica mala gestione del sito ha poi creato, come già accennato, uno dei maggiori disastri ambientali nazionali proprio alle porte del Parco Nazionale dell’Asinara. Di conseguenza il danno collaterale all’immagine della città ed al sempre più crescente settore turistico è stato inevitabile. Per via di queste problematiche lo sviluppo della zona industriale è rimasto negli anni paralizzato o, in alcuni casi, fermo a decine di anni fa.

A questa situazione però il dott. Valerio Scanu, presidente del CIP di Sassari dal novembre 2019, non ci sta. Erede di una situazione amministrativa complessa ed insostenibile, si è impegnato fin dal primo momento a rilanciare una delle zone più strategiche della Sardegna. Dopo la bonifica dall’amianto del vecchio cementificio appartenuto alla Cementir Holding S.p.A., afferma pubblicamente di voler «riqualificare completamente» grazie ai fondi europei per lo sviluppo regionale tutto il retroporto industriale della Marinella. «Abbiamo già avuto tanti contatti con operatori della cantieristica navale e della logistica dei trasporti» – dice Scanu ai giornalisti RAI – «e quegli spazi sono molto ambiti».

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Sassari, giovani autistici diventano camerieri professionisti

Nella città di Sassari l’iniziativa congiunta della Fondazione Lorenzo Paolo Medas, di Casa Artigiani e del ristorante “La Roccia” porta alla nascita di un concreto progetto di inclusione sociale.

Circa dieci giovani autistici, riferisce l’Unione Sarda, hanno intrapreso una strada nel mondo della ristorazione professionale grazie ad uno speciale corso con il quale hanno conseguito la certificazione Haccp, licenza fondamentale per lavorare in sicurezza con alimenti e bevande. Fra gli operatori scelti anche individui con forme più intense e socialmente invalidanti dello spettro autistico, come i ragazzi non-verbali o in generale con altre condizioni simili che causano maggiore difficoltà a trovare lavoro stabile ed integrarsi nel tessuto sociale.

Giulio Piu, segretario di Casa Artigiani, afferma con questa iniziativa di avere avuto a che fare con «studenti entusiasti». I neo-camerieri adesso lavoreranno al Club Inside Aut, di prossima apertura presso via Madrid.

Una grande iniziativa che lascia pienamente soddisfatto il segretario di Casa Artigiani, il quale afferma in conclusione «Io credo che il cliente sarà molto soddisfatto di trovare questa novità e ragazzi come loro».

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Taglio fondi UNISS. «garantire qualità dell’istruzione universitaria»

Nuovo drastico taglio di fondi per l’UNISS. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha da poco pubblicato il riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario tra gli atenei di tutto il Paese. Il documento prevede un taglio nazionale complessivo di 800 milioni. Nel 2024 Sassari perderà 2.239.221 milioni di euro rispetto al finanziamento del 2023 (-3,10%), diventando una delle più penalizzate sul suolo nazionale nonostante il suo prestigio.

Il Fondo di Finanziamento Ordinario è uno strumento che ha subito un taglio significativo con la Riforma Gelmini e la crisi finanziaria del 2008. In seguito è lentamente tornato a crescere, ma la formula di distribuzione ha favorito gli atenei del nord o comunque quelli di grandi dimensioni.

Gli atenei di piccole e medie dimensioni, specialmente del sud, hanno invece visto i propri fondi diminuire, con una politica che non ha saputo investire in istruzione e ricerca proprio in quei territori a rischio. L’UNISS non ha fatto eccezione, subendo un taglio di fondi costante.

In Sardegna di conseguenza si riscontra una continua fuga di giovani abbinata ad una forte dispersione scolastica. Inoltre a ciò le istituzioni non prenderebbero iniziative sufficienti per scongiurare quei fenomeni di marginalizzazione sempre più preoccupanti ed aggravati proprio dalla stessa desertificazione demografica.

In questa situazione ed in un momento di sofferenza economica, evidenzia UDU Sassari in un comunicato, la prima voce che il Governo taglia è l’Università. Sempre per UDU questa politica, tra l’altro in linea con gli ultimi decenni di tagli lineari alle Università pubbliche, ha causato un sottofinanziamento cronico del sistema con conseguenti aumenti di tasse e riduzione dei servizi didattici.

Già nel 2023 l’ateneo sassarese lamentava carenza di fondi e di spazi necessari per garantire il corretto svolgimento delle lezioni e lo studio individuale e/o di gruppo. Carenze, che comunque, si manifestano da anni.

Al posto di un taglio di fondi per l’UNISS ci sarebbe però un’alternativa. Per l’Unione degli Universitari la priorità dovrebbe essere invece garantire la sicurezza delle strutture ed avere aule con posti sufficienti per tutte le studentesse e gli studenti. Altro punto cardine sarebbe l’estensione della NoTax Area fino a 30.000,00€ di ISEE. Solo così iscriversi a Sassari sarebbe una possibilità concreta per un numero ancora maggiore di giovani sardi.

In conclusione, l’UDU afferma che «Solo un’università che consente a tutte e tutti di studiare senza distinzione di classe sociale può garantirsi le forze migliori per dare prospettive di sviluppo e crescita al nostro territorio, così necessarie in un momento di crisi del mondo che viviamo. La strada da seguire è necessariamente quella di finanziare per prime l’istruzione e la ricerca. Serve uno sforzo collettivo che consenta alla Sardegna di ripartire, mettendo al primo posto la giustizia sociale».

Le parole di Elisabetta Bettoni, Senatrice Accademica all’Università di Sassari

Oggi è necessario evitare che a causa di questi tagli vengano ridotti i servizi e aumentate le tasse. L’Università di Sassari e la politica Sarda a tutti i livelli devono riconoscere il pericolo e scongiurare questo scenario: deve essere garantita la qualità e l’accessibilità dell’istruzione universitaria e della ricerca, che sono i veri motori dello sviluppo per la Sardegna

Elisabetta Bettoni, 7 ottobre 2024

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0)

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Armi sarde a Israele: gli studenti chiamano Tajani

Le associazioni studentesche di sindacato sarde, alla scoperta che alcune aziende produrrebbero in Sardegna armi da guerra da inviare a Israele, vogliono ora chiarimenti.

In un comunicato stampa unificato i sindacati studenteschi dell’Unione degli Universitari di Sassari e Cagliari, ormai insofferenti, definiscono l’approccio del governo alla situazione ambiguo, caratterizzato da condanne verbali per la condotta della guerra ma simultaneamente anche dall’invio sottobanco di armi da guerra contro la Palestina. Gli studenti sardi vogliono pertanto risposte chiare dal ministro Antonio Tajani.

A Sassari collettivi studenteschi, primo fra i quali l’Assemblea studenti per la Palestina Sassari, si sono organizzati fin dalla prima ora per denunciare la guerra di aggressione israeliana ed in difesa dei diritti dello Stato di Palestina, ancora non riconosciuto dall’Italia.

Secondo l’ISTAT, tra dicembre 2023 e gennaio 2024, l’Italia ha esportato verso Israele munizioni da guerra per un valore complessivo di oltre due milioni di Euro. Sempre l’Italia si è poi astenuta durante la riunione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che mercoledì 18 settembre ha approvato con 124 voti favorevoli e 43 astensioni, inclusi gli Stati Uniti, la richiesta di porre fine all’occupazione israeliana.

Il supporto internazionale a Israele

In un momento storico dove perfino alcuni paesi NATO stanno interrompendo il supporto bellico a Israele, l’Italia gioca a fare compromessi moralmente sempre più insostenibili. In una guerra condotta con modi che ormai molti osservatori definiscono genocidio, una fascia politicamente trasversale di popolazione ormai sempre più spessa vuole una posizione chiara del Governo Meloni. Sempre da numerosi osservatori internazionali la reazione israeliana contro Hamas é andata ben oltre la lotta al terrorismo interno, come inizialmente dichiarato come casus belli.

In questo contesto le associazioni UDU sarde, dopo un’iniziale osservazione in silenzio stampa, preferiscono ora un approccio piú incisivo. A causa dello scandalo delle armi sarde a Israele  «La Sardegna ha un ruolo drammatico. Oltre ad essere teatro di esercitazioni militari partecipate da Israele, è anche il luogo in cui si fabbricano le armi con cui si porta avanti il genocidio della popolazione palestinese».

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Porto Torres, l’eterno tormento. Potenzialità, degrado e oblio

Mercato del lavoro, settore turistico, infrastrutture e degrado. A Porto Torres le sfide non mancano. Una città dal grande potenziale che regala gioie e frustrazioni a chi la conosce. Tante iniziative private che regalano alla comunità decoro sia materiale che intangibile, ma che senza un supporto metodico e affidabile delle istituzioni da sole non bastano a ridare dignità ad una località con una così grave crisi economica e sociale. Il degrado a Porto Torres è una questione complessa che richiede soluzioni efficaci.

Inaugurazione Panchina europea Porto Torres, 5 giugno 2024
Inaugurazione Panchina europea sul lungomare, 5 giugno 2024 (Foto Pitzoi Arcadu)

Ogni tornata elettorale restituisce una classe dirigente che, al di là della fazione politica, ha l’onere di risollevare le sorti di un borgo antichissimo un tempo prestigioso, ma ora buttato nel dimenticatoio. Ogni giunta comunale consegna alla comunità traguardi ma anche ulteriori problemi e insuccessi.

Porto Torres viene spesso lasciata in un oblio istituzionale che idealizza le città vicine e degrada il nostro centro urbano a mero approdo portuale. Insomma, un oggetto inanimato senza passato né carattere, con una ragione di esistenza meramente funzionale a beneficio delle realtà vicine. Questa narrazione di autocommiserazione interiorizza un senso di inadeguatezza, e oltre a non risolvere nulla, peggiora ulteriormente la qualità della vita di chi in questa città ha le radici.

Chiudersi in narrazioni campanilistiche non è la risposta

Anzi, con la nuova istituzione della Città metropolitana di Sassari, nata sulle ceneri Rete metropolitana del Nord Sardegna, l’obiettivo concordato sarebbe invece proprio quello di fare gioco di squadra. In questa fase cruciale, nel quale il Logudoro si riorganizza, Porto Torres ha allora l’opportunità di ritornare ad essere un caposaldo a livello regionale, garantendo solidità e benessere non solo per sé stessa ma per tutta la località circostante.

Terminal passeggeri, una delle eterne incompiute in pieno centro (Foto Pitzoi Arcadu)

Con i finalmente iniziati lavori dell’antemurale del porto l’infrastruttura portuale verrà aggiornata a standard più moderni, andando a consolidare il traffico portuale e l’apparato economico che ne deriva.

Amministrazione Mulas 2020-2025

Negli ultimi anni l’amministrazione Mulas, eletta in pieno COVID-19 con un’affluenza del 46,45%1fonte DAIT per sostituire il Sindaco uscente Wheeler, ha lavorato per sbloccare la situazione della zona industriale della Marinella, per potenziare il settore turistico, per promuovere le realtà locali sportive e culturali ed infine per sollecitare l’eterno cantiere dell’antemurale, avviato solamente di recente.

Altro dettaglio semplice ma importante è stato, fin dal primo momento, l’istituzione di più canali di comunicazione social istituzionali, garantendo una facile e capillare fruibilità delle informazioni più importanti riguardanti la vita cittadina.

Molte anche le critiche

Molte anche le critiche ricevute, come quelle riguardanti la chiusura al traffico di via Bassu, scelta che avrebbe danneggiato i commercianti locali per permettere agli autobus dell’ARST un migliore accesso al centro intermodale poco distante.

Porto Torres è una città difficile, al quale servono azioni strutturate. Metà del territorio è disabitato e rientra nella competenza del Parco Nazionale dell’Asinara, dove la giunta comunale ha un potere d’azione limitato. Il restante agglomerato è poi diviso fra la città compatta e la zona industriale gestita dal Consorzio industriale provinciale e dall’ENI, dove anche lì la voce del municipio è ascoltata fino a un certo punto.

Disoccupazione e mancati incentivi non aiutano poi a far rimarginare le ferite di guerra, e la frustrazione dovuta al fatto che, a differenza delle altre storiche porte d’accesso della Sardegna come Cagliari e Olbia, Porto Torres sia rimasta tremendamente indietro e all’orizzonte non ci siano iniziative chiave che risollevino le sorti cittadine, si radica nel pensiero comune. La soluzione al futuro di Porto Torres passa dal degrado alla rinascita.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Bracconaggio nel Logudoro, due nuovi casi e indagini in corso

Nel giro di poche ore si sono verificati due casi di bracconaggio nella regione storica del Logudoro ad Alghero e Ozieri, in provincia di Sassari. Una femmina di daino selvatico (Dama dama) è stata irrimediabilmente menomata da una grossa tagliola (strumento di caccia illegale e pericoloso anche per l’uomo) nell’agro di Alghero. Nel frattempo, un esemplare protetto di Aquila fasciata (o aquila di Bonelli) è stato trovato morto nei pressi di Ozieri, ucciso a colpi di fucile.

Sono ancora in corso le indagini, tuttora sconosciuti i responsabili. Le associazioni di categoria hanno lanciato un appello per chiedere a chiunque sappia qualcosa di contattare le autorità competenti per qualsiasi informazione. LNDC Animal Protection, che ha sporto denuncia per entrambi i reati, invita inoltre ad unirsi alla mobilitazione contattando il loro ufficio legale (avvocato@lndcanimalprotection.org).

Bracconaggio nel Logudoro, i casi riportati

Una foto che ritrae un esemplare di aquila fasciata.
Un esemplare di aquila di Bonelli (foto Paco Gómez CC BY-SA 2.0)

I fatti sono avvenuti entrambi il 9 settembre 2024. Il primo caso, quello della femmina di daino, è stato riportato dai Carabinieri forestali locali dopo aver risposto ad una segnalazione. Ricevuta la denuncia, l’animale, una volta soccorso e sedato, è stato portato al Centro Recupero fauna selvatica di Bonassai (SS). Purtroppo il danno alla zampa è risultato irreversibile, e di conseguenza l’animale non potrà più essere rimesso in libertà neanche dopo essere stato curato. Nello stesso giorno, ad Ozieri, i militari della forestale hanno recuperato i resti di un’aquila di Bonelli che era stata recentemente liberata in natura per un progetto europeo di protezione della specie. Le analisi veterinarie sul corpo hanno appurato come causa della morte le ferite ricevute a seguito di numerosi pallini da caccia.

Le dichiarazioni di Piera Rosati (LNDC Animal Protection)

Mi auguro davvero che le indagini portino a qualcosa di concreto e a dare un nome e un volto a questi criminali. La tagliola, uno strumento già di per sé illegale in qualunque caso, era tra l’altro posizionata in un luogo facilmente accessibile al pubblico e pertanto costituiva un grave pericolo non soltanto per gli animali ma anche per le persone. Quello del bracconaggio è un fenomeno drammaticamente diffuso e purtroppo va di pari passo con la caccia. Qual è infatti la differenza tra un cacciatore e un bracconiere? L’unica differenza è che il cacciatore agisce all’interno delle regole, mentre il bracconiere no e infatti viene anche chiamato cacciatore di frodo. Di fatto, qualunque cacciatore diventa un bracconiere nel momento in cui non rispetta le norme e le posizioni dell’attuale Governo, che cerca in tutti i modi di favorire la lobby della caccia, non aiutano certo a contrastare questo fenomeno dato che queste persone si sentono legittimate a fare ciò che vogliono. Serve un segnale forte da parte della politica e delle istituzioni contro il bracconaggio e possibilmente anche contro la caccia in generale, comunque venga svolta, perché sono attività pericolose per gli animali, per l’ambiente e per le persone

Piera Rosati, 10 settembre 2024

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