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Autismo

Autism-Europe, lanciata la campagna «Not invisible»

BRUXELLES: Autism-Europe Aisbl (AE), in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo del 2 aprile 2024, lancia con un comunicato stampa la sua nuova campagna «Not invisible» dedicata al supporto dei diritti delle persone autistiche.

Dal 2 aprile in poi AE utilizzerà i suoi canali social per divulgare azioni di consapevolezza per il supporto delle persone autistiche ed estratti di esperienze di vita dei loro membri.


Leggi anche: Autismo: Associazioni richiedono all’Europa più inclusione


Autism-Europe (AE), l’associazione senza scopo di lucro fondata per tutelare i diritti delle persone autistiche in Europa, in prossimità delle elezioni europee di giugno 2024, ha lanciato la sua nuova campagna (che d’ora in poi avrà cadenza annuale) «Not invisible».

Secondo l’associazione, che nel 2023 ha compiuto quarant’anni di servizio, sono necessarie azioni urgenti per contrastare le discriminazioni e l’abilismo quotidiano che le persone autistiche subiscono in tutta Europa in ogni aspetto della loro vita.

Le persone autistiche in Europa

L’associazione ha stimato che solo in Europa sono 7 milioni le persone autistiche. In aggiunta, altri studi dimostrano che solo il 20% di questi ultimi ha un impiego lavorativo stabile.

Nonostante tutti i progressi svolti negli ultimi anni, molti autistici affrontano quotidianamente barriere sociali che intaccano seriamente la loro qualità di vita. Conseguentemente subiscono forti danni alla loro salute mentale, finanziaria e sociale. Secondo i report, ad essere ancora più discriminate sono le donne autistiche e gli autistici appartenenti ad una minoranza etnica.

Le persone autistiche in età adulta infatti hanno una maggiore percentuale di comorbilità per disturbi quali ansia, depressione ed abuso di sostanze. Inoltre, se non propriamente supportati da una forte rete sociale, hanno una maggiore probabilità di cadere sotto la soglia della povertà e dell’emarginazione.

L’autismo viene spesso identificato come una disabilità invisibile. Nelle sue forme impropriamente chiamate ad alto funzionamento infatti l’individuo riesce a mascherare esternamente le proprie difficoltà senza destare sospetti. Nonostante l’aspetto esteriore però, anche gli individui più insospettabili soffrono aspramente a causa della mancanza di riconoscimento delle loro necessità da parte dell’ambiente circostante.

Cosa puoi fare

Segui sui social gli hashtag #AutismNotInvisible e #AutismDay2024 per rimanere informato sulle iniziative che si svolgeranno in tutta Europa. Mostra attivamente il tuo supporto alla causa tramite azioni concrete nella vita quotidiana. Rimani informato su ogni attività delle varie associazioni di categoria locali ed internazionali.

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Una dating app per neurodivergenti? C’è Hiki

Una dating app di amicizie e incontri, studiata per neurodivergenti? Da qualche anno é possibile grazie a Hiki.

Hiki é un app di incontri localizzata in lingua italiana (ma con ancora poca utenza italiana) e con uno scopo simile a Tinder o simili, disponibile gratuitamente per Android e IOS. Obiettivo principale della piattaforma é quella di poter essere un ambiente 100% friendly per neurodivergenti o persone con disabilità. Quindi niente abilismo, e soprattutto nessuna sensazione di essere un pezzo di carne in vendita dal macellaio tipica dei prodotti dei competitor. Hiki nasce nel 2019, con la filosofia che «tutti meritano di essere felici». Si dichiara inoltre un posto sicuro per la comunità Lgbtqia+.

Caratteristiche di Hiki

Pagina iniziale creazione account di Hiki
Pagina iniziale configurazione account di Hiki

Nonostante non si tratti di un’app per incontri sessuali, l’iscrizione é riservata ai maggiori di 18 anni. La prima cosa richiesta sono il nome e cognome (nel profilo pubblico verrà mostrato solo il nome di battesimo), il numero di telefono e un indirizzo email (che rimarranno privati). Dopodiché si dovrà procedere all’inserimento di almeno una fotografia (non é necessario che il volto sia visibile).

Alcune caratteristiche che é possibile aggiungere al proprio account

Passo successivo sarà la scelta degli interessi e delle proprie caratteristiche descrittive (opzionale e totalmente skippabile). Nella versione base é prevista una limitazione giornaliera di like. La funzione match é studiata in modo da separare chiaramente gli interessi romantici dal desiderio di amicizia. In allegato al like é possibile inviare un messaggio.

Dettaglio della funzione match di Hiki
Dettaglio della funzione match di Hiki che separa amicizia dall’interesse romantico

Tutti i dati sono modificabili in qualsiasi momento ogni volta, a eccezione del nome modificabile una volta sola. La cancellazione dell’account é semplicissima e si può fare in pochi click. L’app non contiene pubblicità e non vende dati personali a terze parti. Secondo le informazioni dichiarate sul sito web a finanziare la piattaforma sono gli acquisti in-app e gli abbonamenti.

Costi e Tariffe

immagini con i costi e i vantaggi della versione premium di Hiki
Costi e vantaggi della versione premium aggiornati a febbraio 2025

Il download, l’iscrizione e l’utilizzo dell’app é completamente gratuito. Tuttavia con un abbonamento periodico é possibile sbloccare funzionalità extra e avere meno limitazioni.

Conclusioni

Hiki é una dating app per neurodivergenti, e nel mondo neurodivergente dove la difficoltà a socializzare é all’ordine del giorno, una dating app simile potrebbe essere un modo simpatico per connettersi con persone di tutto il mondo con i tuoi stessi interessi speciali.

L’assenza di pubblicità invadente rende l’esperienza utente rilassata e meno bombardata da stimoli esterni. La versione ad abbonamento potrebbe avere i prezzi un po’ alti, ma fortunatamente la versione base risulta ancora completa e soddisfacente.

*contenuto non sponsorizzato

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Psicologi: Autistici più vulnerabili agli abusi

Gli autistici sono più vulnerabili agli abusi. Lo afferma in una pubblicazione la dott.ssa Michelle Garnett, del collettivo di psicologi australiano Attwood & Garnett Events con sede a Brisbane, nel Queensland.

Secondo i dati raccolti infatti le persone autistiche, indipendentemente dalla gravità della loro condizione, sono più esposte ad abusi fisici, verbali, emotivi e sessuali. Questo è dovuto sia a una difficoltà di questi nell’identificare manipolatori, sociopatici e malfattori in generale, sia al fatto che gli stessi malintenzionati perpetrano impunemente contro questi la loro condotta inappropriata, consci del fatto che difficilmente soggetti con questo tipo di neurodivergenza denunceranno gli abusi, a causa delle loro difficoltà comunicative.

La condizione dovuta alla neurodivergenza porta infatti le persone autistiche a non leggere correttamente le interazioni sociali, e di conseguenza l’identificazione della situazione di abuso potrebbe essere lenta e complicata. Principalmente il self-gaslighting (l’auto invalidazione della propria percezione dei fatti. Come dirsi da soli di aver frainteso le intenzioni dell’altro) e la tendenza al dare per scontato l’onestà altrui bloccano l’individuo a prendere provvedimenti. La paura del rifiuto e la bassa autostima porterebbero poi a sopportare le situazioni degradanti, data la convinzione interiorizzata di non poter trovare o meritarsi di meglio.

Quest’ultima convinzione nasce perché gli abusi partirebbero fin da subito. Diversi studi hanno infatti mostrato che circa il 90% dei partecipanti autistici era già stato vittima di bullismo e/o prese in giro crudeli già a scuola o addirittura all’asilo.

Autistici vulnerabili agli abusi? Come controbilanciare

La piena consapevolezza della propria condizione è necessaria per riconoscere la propria vulnerabilità nei confronti di potenziali predatori. Bisogna riconoscere ed evitare le situazioni pericolose, e lasciarsi guidare dal proprio intuito e dal proprio istinto. Sviluppare delle abilità di comunicazione assertiva e infine avere l’autostima e il potere di dire di no e di denunciare è importante per ridurre i danni nel caso ci si trovasse già in una situazione abusante.

Un altro tassello importante è quello di essere consapevoli, senza paranoia, che le situazioni abusive si possono configurare ovunque, anche dentro la famiglia, la cerchia di amici o in ambienti sanitari. Sviluppare quindi una rete sociale sana che permetta di avere una seconda lettura di determinate dinamiche è utile al fine di riconoscere fin da subito le situazioni di abuso.

La prevenzione è anche responsabilità della società. La comprensione dei modi in cui i membri della comunità autistica sono vulnerabili ai predatori deve essere incorporata nella formazione dei professionisti sanitari, legali ed educativi affinché tutto ciò influenzi il modo in cui intervistano, supportano, educano e sostengono le persone autistiche in queste circostanze.

(Traduzione completa della pubblicazione di Michelle Garnett di Francesco Gemignani)

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World Autism Awareness Day 2023: Eventi all’Europarlamento

BRUXELLES: In occasione del World Autism Awareness Day 2023, la giornata internazionale dedicata alla consapevolezza sullo spettro autistico, l’organizzazione internazionale Autism-Europe Aisbl ha annunciato per fine marzo una serie di eventi espositivi presso la sede di Bruxelles dell’Europarlamento.

Il World Autism Awareness Day è una giornata internazionale istituita nel 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nata col fine di aumentare la consapevolezza nei confronti delle persone autistiche e delle loro problematiche in tutto il Mondo.

Tutte le iniziative relative al World Autism Awareness Day 2023 potranno essere seguite e supportate online tramite l’hashtag #AutismDay2023.


Gli eventi principali del World Autism Awareness Day 2023

Mostra fotografica (dal 27 al 31 marzo 2023)

L’evento di apertura sarà una mostra fotografica. Essa consisterà in una selezione di 25 foto le quali mostreranno gli aspetti della vita e più in generale la visione del Mondo delle persone autistiche.

Scopo dell’evento sarà quello di mostrare in che modo la società moderna possa migliorarsi nei confronti delle persone autistiche.

Le fotografie mostrate all’evento saranno frutto di una selezione di 9 fotografi in totale vincitori della competizione creata apposta per l’occasione. L’inaugurazione ufficiale dell’evento sarà il 28 marzo dalle 11:00 alle 12:00.

Dal 2 aprile fino alla fine del mese le fotografie esposte saranno rese pubbliche presso i social media di Autism-Europe.

Conferenza “Building an inclusive society for autistic people” (30 marzo 2023 9:00 – 11:00)

Assieme a Rosa Estaràs (EPP Spagna) verrà inoltre organizzata una conferenza divulgativa. L’evento, la quale partecipazione sarà possibile sia online che in presenza, avrà fra gli ospiti molti rappresentanti della comunità autistica e svariati decisori politici.

Lo scopo dell’evento sarà quello di mostrare come incoraggiare la nascita di una società più inclusiva e quali politiche chiave siano essenziali da adottare al fine di supportare concretamente la comunità autistica.

Per partecipare online all’evento è necessario compilare l’apposito form entro e non oltre le 23:59 del 22 marzo 2023.

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Note


Autismo: Associazioni richiedono all’Europa più inclusione

BRUXELLES: Autismo España, associazione spagnola per i diritti delle persone autistiche, chiede presso la commissione per le petizioni (PETI) rassicurazione riguardo la nuova Carta Europea della Disabilità in relazione alle necessità di inclusione per l’autismo e altre disabilità invisibili.

Punto principale è la garanzia di riconoscimento delle necessita delle persone autistiche e una maggiore armonizzazione dei diritti dei disabili in tutta l’Unione Europea.


L’intervento di Autismo España

Ana Terrón e María Pindado, rappresentanti dell’associazione Autismo España, hanno dibattuto ll 28 febbraio 2023 a Bruxelles. Il fine è stato ottenere maggiori rassicurazioni per le persone autistiche di tutta Europa.

Nel primo intervento Ana Terrón porta come esempio tutte le difficoltà e le barriere sociali che gli autistici affrontano nella società spagnola.

Successivamente, la sua collega María Pindado ha concluso l’arringa chiedendo esplicitamente maggiore consapevolezza da parte della comunità medica al fine di garantire un adeguato riconoscimento della condizione di invalidità degli autistici in modo tale che essi possano beneficiare in maniera soddisfacente della nuova Carta Europea della disabilità.

Autismo e inclusione: La risposta delle istituzioni europee

La rappresentante della commissione europea, Inmaculada Placencia, in risposta alle richieste di Autismo España ha sottolineato la necessità per una maggiore consapevolezza sui bisogni delle persone con «disabilità invisibili».

Ha inoltre precisato che attualmente il riconoscimento delle disabilità è una prerogativa esclusiva dei singoli stati. Conclude poi affermando che la Carta europea delle disabilità serve solamente per far sì che questo riconoscimento sia portato a livello europeo e non più solo nazionale.

Oltre ai rappresentanti della Commissione europea a prendere parola sono stati in tutto 5 membri dell’Europarlamento.

Sostanzialmente tutti sono stati d’accordo col concetto di un rafforzamento dei diritti delle persone autistiche al fine di sopprimere le barriere sociali.

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Note


Trump: «Cadono gli aerei? Colpa dei disabili»

Donald Trump, neoeletto presidente degli Stati Uniti d’America, ha una risposta per ogni cosa. Alla luce del recente disastro aereo di Washington, la sua spiegazione all’evento sarebbe che, durante le amministrazioni Biden e Obama, sarebbero state assunte troppe persone con disabilità in ruoli chiave, con mansioni inadatte alla loro condizione. Trump ha affermato, per rafforzare le critiche ai suoi predecessori, che «Io ho raziocinio, ma sfortunatamente molte persone no. Servono persone competenti, non ci importa della loro razza». Alla domanda se visiterà il sito dell’incidente, il presidente risponde ironico «Dove sarebbe il sito? In acqua? Volete che vada a nuotare?».

fotografia di aero simile a quello coinvolto nell'incidente
Un Bombardier CRJ700 simile a quello del disastro

Tutto questo affermato in conferenza stampa, senza alcuno studio o prova a sostegno della tesi. La nuova arringa di Trump contro i disabili servirebbe come giustificazione per tagliare i fondi federali dedicati ai programmi di uguaglianza e inclusione.

Troppi controllori di volo con disabilità psichiche o fisiche in America. A denunciarlo non c’è nessuno studio o rapporto interno, solamente il Presidente repubblicano Trump. Queste affermazioni, che vanno ad attaccare gratuitamente una vastissima categoria di persone, servono all’imprenditore newyorkese per giustificare l’imminente taglio dei fondi federali agli uffici che si occupano di inclusione, diritti, ambiente e diversità e il licenziamento di massa di svariati impiegati. Trump ha parlato di voler dare priorità all’assunzione solo a persone «brillanti, fuori dal comune» o «geni naturalmente dotati».

Le caratteristiche ricercate da Trump (che appartengono anche ai disabili)

C’è da evidenziare che con queste sole caratteristiche un candidato modello, se non fosse già deceduto, sarebbe il fisico Stephen Hawking. L’ufficiale della Royal Navy in pensione Sir Nick Hine, militare autistico inglese, ha affermato in una sua vecchia intervista che «Sinceramente, l’autismo mi ha reso un ufficiale della marina migliore».

Molte cosiddette disabilità infatti hanno come effetto collaterale quello di acuire i sensi e di far sviluppare altamente il pensiero laterale, caratteristiche essenziali per “essere fuori dal comune”. Condizioni psichiche che rientrano nel termine più generico di disabilità, come l’ADHD o lo spettro autistico, non necessariamente portano a incapacità intellettive o attitudinali. Altre condizioni come l’epilessia (espressamente citata dal tycoon) possono non essere completamente invalidanti ed essere tenute sotto controllo dalle terapie. In ultimo, prima di poter lavorare in un ruolo chiave, a prescindere dalle politiche di inclusione e uguaglianza (e di un effettiva disabilità presunta o riconosciuta), c’è sempre il benestare di un’autorità esterna qualificata.

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons CC BY-SA 2.0)

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AUTISM-EUROPE: «Migliore accesso all’educazione ed al lavoro»

BRUXELLES: In Europa sono stimati 5 milioni di persone nello spettro autistico. L’associazione internazionale Autism-Europe dichiara che molte di loro subiscono quotidianamente discriminazione ed emarginazione.

L’iniziativa «I can learn. I can work»

Per rispondere a questa situazione è stata lanciata dalla stessa l’iniziativa “I can learn. I can work” con lo scopo di abbattere questo muro di esclusione sociale grazie nei due campi fondamentali della vita: il lavoro e l’istruzione.

Secondo l’Associazione infatti dalla prima infanzia fino all’Università gli autistici subiscono una cattiva e poco inclusiva educazione, molto poco affine con le loro necessità.

Un altro nodo dolente è il mondo del lavoro: In Europa meno del 10% degli autistici risulta impiegata.

In quest’ultimo campo gli autistici subiscono forti discriminazioni ed i pochi che riescono a trovare un impiego lo ottengono solo in lavori scarsamente retribuiti o solo grazie a politiche di inclusione sociale.

La Commissaria europea per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza Helena Dalli afferma:

Per le persone con invalidità invisibili come lo spettro autistico, la vita può essere molto difficile poiché spesso non riescono a ricevere un livello di supporto su misura per loro. Sono grata per l’inestimabile lavoro degli esperti e delle organizzazioni le quali quotidianamente assicurano l’accesso ad ogni singolo cittadino al lavoro ed all’educazione su base equa per tutti. Il raggiungimento dell’uguaglianza richiede uno sforzo collettivo e pertanto la nostra strategia riguardo l’agenda 2021-2030 sui diritti delle persone con disabilità rappresenta un ulteriore passo avanti verso un’Unione nell’uguaglianza.

Helena Dalli, 30 marzo 2021

Le richieste principali di Autism-Europe per gli autistici

  • Supporto mirato e consapevolezza delle particolari esigenze nell’impiego e l’istruzione;
  • Accesso ad opportunità lavorative concrete ed ad una formazione lavorativa attinente;
  • Supporto dei punti di forza degli studenti autistici (maggiore flessibilità nelle offerte formative e nelle infrastrutture);
  • Tutela dal bullismo contro le persone autistiche;
  • Leggi locali e nazionali che vengano incontro alle esigenze degli autistici nel campo del lavoro e dell’impiego;
  • Incremento della consapevolezza riguardo le potenzialità dei lavoratori autistici;
  • Gli stati membri d’Europa devono osteggiare le cosiddette “Benefit trap”;
  • Maggiore armonizzazione del riconoscimento delle disabilità all’interno dell’Unione Europea;
  • Finanziamenti europei maggiori nei confronti delle politiche di inclusione;
  • Politiche mirate in risposta alla pandemia COVID-19 che combattano il fenomeno dell’emarginazione.

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USA, ragazzo autistico muore dopo detenzione della polizia

Nel carcere di Dayton in Ohio, secondo i familiari, la polizia avrebbe provocato la morte di un ragazzo autistico, Isaiah Trammell, commesso 19enne. Egli sarebbe stato sottoposto a ripetute violenze fisiche, psicologiche e verbali dagli agenti di detenzione. Sarebbe infine morto in ospedale 3 giorni dopo per le ferite riportate. Durante le violenze sarebbe stato apostrofato dagli agenti come «ridicolo» ed «imbarazzante».

Il ragazzo, che da poco viveva da solo in un appartamento a Lebanon (OH), era in ansia per un imminente colloquio di lavoro. Una sera, preso da una crisi autistica mentre era al telefono con suo zio, avrebbe attirato l’attenzione dei vicini, allertati dalle urla.

A quel punto la polizia sarebbe arrivata sul posto per una chiamata su una presunta lite domestica. Per lo stesso tipo di accusa il ragazzo aveva un mandato di arresto per via di un incidente analogo avvenuto un anno prima. Di questo mandato, riferisce le famiglia, né gli stessi familiari né Isaiah conoscevano l’esistenza.

Invece di portarlo in ospedale come di solito accadeva per questo tipo di incidenti, il ragazzo, a causa del mandato pendente, sarebbe stato preso in custodia e portato in prigione, luogo nel quale gli è stato impossibilitato di superare la crisi.

La detenzione e la morte del ragazzo

Dopo circa dieci ore di detenzione, nel quale agitato ed isterico avrebbe chiesto continuamente invano per le sue medicine (aveva informato lo staff medico di essere in cura per ADHD e autismo) e di poter effettuare una chiamata, sarebbe poi stato portato in ospedale già incosciente. Dopo tre giorni sarebbe poi morto per le conseguenze di un trauma alla testa auto-inflitto sbattendo il capo contro la porta della cella di detenzione. Il coroner di conseguenza ha classificato la sua morte come un suicidio, decisione contestata dalla madre, Brandy Abner.

Per la polizia comunque la morte del ragazzo autistico non sarebbe stata una loro responsabilità. Secondo i portavoce dello sceriffo, infatti, le indagini sulla condotta degli agenti di detenzione non hanno rilevato nessuna mancanza o abuso nel modo in cui il ragazzo è stato trattato.

«Isaiah sarebbe ancora vivo se in prigione fosse stato trattato con dignità e rispetto da del personale preoccupato per la sua salute e il suo benessere» – dice al New York Post Yvonne Currington, infermiera in pensione – «Invece di ascoltare le sue richieste per le medicine, è stato deriso ed ignorato. Bisogna chiarire di chi sia la responsabilità di ciò che gli è accaduto».

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Sassari, giovani autistici diventano camerieri professionisti

Nella città di Sassari l’iniziativa congiunta della Fondazione Lorenzo Paolo Medas, di Casa Artigiani e del ristorante “La Roccia” porta alla nascita di un concreto progetto di inclusione sociale.

Circa dieci giovani autistici, riferisce l’Unione Sarda, hanno intrapreso una strada nel mondo della ristorazione professionale grazie ad uno speciale corso con il quale hanno conseguito la certificazione Haccp, licenza fondamentale per lavorare in sicurezza con alimenti e bevande. Fra gli operatori scelti anche individui con forme più intense e socialmente invalidanti dello spettro autistico, come i ragazzi non-verbali o in generale con altre condizioni simili che causano maggiore difficoltà a trovare lavoro stabile ed integrarsi nel tessuto sociale.

Giulio Piu, segretario di Casa Artigiani, afferma con questa iniziativa di avere avuto a che fare con «studenti entusiasti». I neo-camerieri adesso lavoreranno al Club Inside Aut, di prossima apertura presso via Madrid.

Una grande iniziativa che lascia pienamente soddisfatto il segretario di Casa Artigiani, il quale afferma in conclusione «Io credo che il cliente sarà molto soddisfatto di trovare questa novità e ragazzi come loro».

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