La Sardegna risponde al DDL Sicurezza. E con lo slogan ”Cristo risorge. E lo Stato ti segnala” nasce il giorno di Pasqua 2025 la piattaforma divulgativa Legalizziamo in Sardegna (L!), creata con lo scopo di promuovere la cultura di un uso responsabile delle droghe leggere. No al proibizionismo e al bigottismo quindi. Il progetto é una risposta al DDL Sicurezza promosso inizialmente da Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e Guido Crossetto e recentemente trasformato in Decreto Legge n. 48/2025.
Il portale Legalizziamo in Sardegna é una piattaforma promossa dalla Cellula Coscioni Sardegna e da Sardegna Radicale-Tonino Pascali.
Presentazione Legalizziamo in Sardegna
Il DDL Sicurezza é stata una delle ultime manovre del Governo Meloni, approvato dal parlamento e dal Presidente Mattarella nonostante le numerose critiche e le centinaia di firme raccolte per chiederne l’affossamento. Secondo gli esperti ONU dei diritti umani, il nuovo decreto legge metterebbe seriamente a rischio le libertà fondamentali degli italiani, soprattutto per le limitazioni date alla popolazione di riunirsi e manifestare e per le definizioni vaghe riguardanti al terrorismo, che porterebbe a interpretazioni arbitrarie delle disposizioni.
Staffer presso Nuova Isola. Tecnico della progettazione di prodotti turistico esperienziali. Studente di scienze strategiche e giuridiche della difesa e della sicurezza.
Congresso radicale sardo 2025. Appuntamento a Cagliari in piazza Galilei, alle 9:30, per discutere di democrazia, diritti delle donne e giustizia sociale. Sul palco Piero Comandini, Francesca Ghirra, Massimo Zedda, Rita Bernardini e tante altre voci autorevoli del mondo politico, dell’attivismo e della società civile.
«Non sarà solo un momento di discussione» – spiegano gli organizzatori tramite l’ufficio stampa – «ma un’opportunità per costruire insieme nuovi percorsi. Durante il Congresso verranno annunciate collaborazioni importanti tra la nostra Associazione e il mondo politico e civile, insieme a nuove campagne per il futuro».
Chi lotta per i diritti, chi sogna una Sardegna più libera e più giusta, chi crede che la politica sia fatta di idee prima che di poltrone, troverà qui un punto di riferimento, uno spazio aperto, una comunità in cammino.
Comunicato stampa Associazione Sardegna Radicale – Tonino Pascali del 31.03.2025
Locandina dell’evento
L’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale organizza il Congresso Radicale Sardo 2025, un momento di confronto e di impegno per chi non si rassegna alla lenta erosione dei diritti e delle libertà. I diritti non si difendono da soli. La democrazia non vive di inerzia. La libertà non è mai conquistata una volta per tutte.
L’appuntamento è per sabato 5 aprile, a Cagliari, in Piazza Galilei 13, dalle ore 09:30. Sarà un’occasione per riflettere insieme sul presente e il futuro della democrazia, sui diritti delle donne e sulla giustizia sociale, sulle battaglie radicali di ieri e sulle sfide di domani.
Una giornata di idee e di azione. Sul palco, si alterneranno voci autorevoli del mondo politico, dell’attivismo e della società civile:
Francesca Ghirra, Deputata AVS;
Piero Comandini, Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna;
Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari;
Rita Bernardini, Presidente di Nessuno Tocchi Caino, già deputata radicale;
Camilla Soru, Consigliera regionale PD, presidente della II commissione;
Marco Perduca, Co-fondatore di Science for Democracy, già senatore radicale;
Marco Vincenzi, Segretario Associazione Verona Radicale;
Igor Boni, Presidente di Europa Radicale, già Presidente di Radicali Italiani;
Stefano Sotgiu, Presidente di Prossima Democrazia, esperto di innovazione democratica.
Congresso radicale sardo 2025. Dove e quando
Appuntamento sabato 5 aprile 2025, inizio accreditamento dalle 09:30. Apertura lavori alle 10:30 e pausa pranzo dalle 13:30 alle 16:00. Chiusura lavori circa 19:30 Piazza Galilei 13.
Per informazioni e contatti: info.sardegnaradicale@gmail.com
Futuro, innovazione e crescita della Sardegna. Questi saranno i temi cardine dell’incontro che avverrà venerdì 4 aprile alle ore 18:00 in Viale Regina Margherita 44, presso l’omonimo Hotel Regina Margherita. L’evento, dal titolo «Sardegna che cresce – Il ricambio generazionale come motore dello sviluppo», è organizzato dai Giovani Democratici Sardegna (GD), Centro Studi Aldo Moro e Associazione Nelson Mandela Cagliari.
Locandina dell’evento
In questa discussione sul futuro della Sardegna interverranno principalmente professionisti del settore, imprenditori e rappresentanti del mondo istituzionale. Introduzione del Sindaco di Iglesias Mauro Usai e moderazione di Federico Manca.
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Essere (In)Visibili, il nuovo evento a Sassari con la fumettista Fumettibrutti. Presso l’Ex-Ma, in Via Maurizio Zanfarino 62, il 29 marzo 2025 alle ore 18:00, si terrà la presentazione del libro Tutte le mie cose belle sono rifatte con la presenza dell’autrice Fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli.
L’evento é organizzato dall’associazione locale Trans* Support! Sassari con il patrocinio del Movimento Omosessuale Sardo (MOS), Liquida Festival e il Centro di documentazione LGBTQ+ “Marilena Sini”.
Locandina dell’evento
Un’occasione per celebrare la Giornata internazionale della visibilità transgender, che cadrà il prossimo 31 marzo. Durante l’evento l’associazione Trans* Support! Sassari venderà i propri gadget tramite un banchetto di autofinanziamento. Tutti i ricavi ottenuti serviranno per aiutare economicamente le persone della comunità transgender di Sassari in necessità e per finanziare il Sardegna Pride 2025.
Fumettibrutti é una fumettista italiana nata a Catania nel 1991. Pubblica nel 2018 Romanzo esplicito, il suo primo libro, con la Feltrinelli Comics. La sua ultima pubblicazione, Tutte le mie cose belle sono rifatte, é uscita nelle librerie il 29 ottobre 2024 ed é un’opera che, come le precedenti, si ispira fortemente alle esperienze di vita della stessa autrice, narrate attraverso il fumetto con un tocco di ironia.
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Convocato il congresso dell’Associazione Sardegna Radicale – Tonino Pascali, associazione indipendente della galassia radicale italiana. Il congresso avrà luogo a Cagliari sabato 5 aprile 2025 dalle ore 09:30 in Piazza Galilei 13. Temi cardine dell’evento saranno «Donna, Vita, Democrazia».
Il congresso dei Radicali Sardegna, nati ufficialmente il 9 marzo 2024, vuole fare il punto della situazione attuale. Con il 2025 inoltrato lo scopo adesso é di rilanciare le battaglie radicali su diritti civili, democrazia, partecipazione popolare e Stati Uniti d’Europa. L’Associazione Tonino Pascali ha passato l’ultimo anno a visitare le carceri della Sardegna per documentare lo stato di precarietà nella quale si trovano detenuti e personale carcerario.
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Piú giovani in politica e nelle istituzioni, ma come? È iniziata il 14 febbraio 2025 la raccolta firme per l’introduzione di quote generazionali in politica. Con la proposta di Legge “Guglielmo Minervini” – Quote Generazionali in Parlamento, nelle Regioni e nei Comuni questa necessità nel panorama politico italiano diventerebbe legge di stato.
Il progetto di legge di iniziativa popolare introdurrebbe infatti le quote generazionali di ogni età all’interno del Parlamento, dei Consigli regionali e nei Comuni. L’utilità della legge, intitolata al politico pugliese Guglielmo Minervini, sarebbe quella di migliorare la rappresentanza politica dei giovani e favorire il ricambio generazionale della classe dirigente.
Piú giovani in politica. Quali sarebbero le quote generazionali?
La proposta di legge suddivide la popolazione in tre fasce generazionali:
Giovani: fascia dai 18 ai 35 anni;
Adulti: fascia 36-55 anni;
Anziani: dai 56 anni in poi.
La quota di rappresentanza per ciascuna fascia di età sarà stabilita tenendo conto della composizione demografica della popolazione italiana basandosi sui dati ISTAT.
I partiti, le coalizioni e le liste civiche dovranno pertanto garantire l’alternanza tra candidati delle diverse fasce di età all’interno delle proprie liste. Ogni lista elettorale dovrà poi presentare candidati di età diversa in ogni sezione, e le liste dovranno essere predisposte in modo da favorire la rappresentanza proporzionale di ciascuna fascia di età. I partiti che rispettano le quote generazionali potranno beneficiare di incentivi economici.
La proposta di legge per garantire piú giovani in politica può essere firmata online sul sito del Ministero della Giustizia (é necessaria l’identità digitale).
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Diritto alla casa in Costituzione. Nei centri maggiori le case sono inaccessibili, nei piccoli comuni molte sono vuote. Il comitato Ma quale casa? ha avviato la promozione di una nuova campagna di raccolta firme per modificare gli artt. 44, 47 e 117 della Costituzione.
L’obiettivo è il riconoscimento del diritto all’abitazione in Costituzione e per l’attuazione delle politiche pubbliche necessarie a tutelarlo. L’iniziativa nasce come evoluzione delle proteste delle tende contro il caro affitti nelle grandi città italiane. La campagna può essere firmata online da questo link (è richiesta l’identità digitale).
La raccolta firme per il riconoscimento del diritto alla casa in Costituzione è iniziata l’11 marzo 2025 e ha un quorum fissato a 50.000 firmatari.
Ulteriori informazioni sul sito maqualecasa.it di proprietà dell’attivista Mattia Santarelli.
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Nuovo presidio a Cagliari per la Palestina. Si terrà sabato 22 marzo dalle ore 17:00, in Piazza Costituzione fronte Bastione di San Remy. Una manifestazione organizzata per mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla guerra inumana di Israele contro la Palestina, che ha portato sempre più osservatori internazionali a preoccuparsi per un vero e proprio genocidio. Presidio organizzato da Comitato sardo di solidarietà con la Palestina, Unione democratica arabo-palestinese (UDAP) e Giovani Palestinesi Sardegna.
Locandina dell’evento
Un nuovo evento, definito dagli organizzatori di emergenza, per «chiedere fine al genocidio, alla pulizia etnica, all’imperialismo sionista e alla collaborazione italiana con Israele in sostegno a questa guerra».
Con questo nuovo presidio di Cagliari per la Palestina si porterà poi all’attenzione le centinaia di civili innocenti (bambini inclusi) uccisi dall’IDF negli ultimi giorni perché considerati vicini al terrorismo. Si denuncia poi l’erogazione volutamente discontinua di aiuti umanitari e beni di prima necessità, perpetrata come strumento di sottomissione della popolazione palestinese per costringerla ad abbandonare la propria terra e permettere a Israele di appropriarsene con il benestare di Donald Trump.
Staffer presso Nuova Isola. Tecnico della progettazione di prodotti turistico esperienziali. Studente di scienze strategiche e giuridiche della difesa e della sicurezza.
Raffaella Stacciarini, segretaria dei Radicali Milano – Enzo Tortora, ha manifestato contro lo stabilimento balneare privato Papeete lo scorso 24 maggio. La protesta, effettuata contro la lobby dei balneari e per chiedere una maggiore concorrenza e legalità, ha portato al blocco del suo passaporto presso la questura. La segretaria dichiara sui social: «La notizia non è questa. La notizia è che le spiagge sono considerate bene pubblico solo quando vai a manifestarci».
Un ordinario flash mob per portare avanti una delle principali battaglie dei radicali contro il lobbismo in Italia. A quanto pare, la protesta pacifica degli undici attivisti è stata considerata lesiva dell’ordine pubblico locale, sulla base di un Regio Decreto ancora vigente emanato nel 1931 in pieno fascismo, che ha portato a provvedimenti amministrativi immediati che perdurano fino ad ora.
Viene dichiarato che nessuno dei partecipanti sarebbe poi stato avvisato di essere sotto inchiesta, scoprendolo solo leggendo i giornali.
Immediata la solidarietà della galassia radicale. Per la sezione di Milano di Più Europa «Punizione e repressione politica non devono essere tollerati». Solidarietà anche da parte dei Radicali Venezia, dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta (Torino), di Verona Radicale e Radicali Rimini. L’Associazione locale sarda Tonino Pascali – Sardegna Radicale commenta sui social: «In Italia si colpiscono i nonviolenti con le norme dei regimi passati».
(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons CC BY-SA 4.0)
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Giorgia Meloniattacca durante un discorso alla camera il Manifesto di Ventotene, testo fondante dell’Unione Europea. Immediatamente dure le opposizioni, che esortano la Premier a vergognarsi.
Il Movimento Federalista Europeo, movimento politico fondato dallo stesso Altiero Spinelli, dichiara che la presidente abbia deliberatamente estrapolato degli estratti dal testo completo ignorandone il contesto storico e il vero significato al solo fine di ridicolizzare il messaggio del documento per sua esclusiva opportunità politica. Questa tattica argomentativa si chiama cherry picking, ed è considerata una manipolazione della realtà altamente scorretta.
Durante il suo intervento durante i lavori alla camera del 19 marzo, la Premier Giorgia Meloni avrebbe infatti affermato che «Non mi è chiarissima l’idea d’Europa alla quale si fa riferimento», leggendo poi estratti sparuti del Manifesto di Ventotene che parlano di abolizionee limitazione della proprietà privata oppure di come «La politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria».
Intransigenti fin da subito i banchi dell’opposizione, che appena hanno capito il tentativo manipolatorio della Premier, hanno iniziato a manifestare il loro dissenso. «Ci sentiamo profondamente offesi e indignati» – dice Il vicecapogruppo di Avs Marco Grimaldi citato dall’Adnkronos – «Questo Paese, questa democrazia, questa Costituzione è nata anche a Ventotene». Chiosa invece Alfonso Colucci del Movimento 5 stelle: «Credo che alle gravissime parole che la presidente Meloni, un oltraggio alla nostra democrazia, la risposta migliore sia stata data dal presidente Mattarella» – affondando poi – «Quanto abbiamo sentito oggi in quest’aula dalla presidente del Consiglio è un oltraggio. Non c’è spazio in quest’aula per il fascismo e lei dovrebbe per primo alzarsi da quello scranno. Presidente, si vergogni».
L’attacco della Meloni contro il Manifesto di Ventotene. Le dichiarazioni dell’MFE
Immediata la presa di posizione del Movimento Federalista Europeo, che risponde a questo attacco gratuito.
Comunicato stampa del 10.03.25 “Vergogna Presidente Meloni!”
Il tentativo della Presidente del Consiglio oggi alla camera di storpiare il messaggio del Manifesto di Ventotene è solo un modo per cercare di nascondere la sua colpevole incapacità di portare l’Italia ad essere protagonista della costruzione dell’unità europea.
Quanto avvenuto oggi alla Camera è un fatto gravissimo, che ha suscitato la giusta indignazione e risposta delle opposizioni. La Presidente si è permessa di estrapolare dei brani dal testo complessivo del Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, ignorando il contesto storico in cui è stato scritto, per ridicolizzare il messaggio e la portata di questo testo considerato in Europa e nel mondo un testo fondante del progetto di unificazione europea.
Il Manifesto di Ventotene ha infatti acquisito una valenza europea e mondiale come testo di riferimento per l’unità europea sia per la caratura morale e politica dei suoi estensori, sia per le battaglie per la Federazione europea condotte da Altiero Spinelli nell’arco della sua vita, sia per l’attualità estrema del suo messaggio chiave: scritto nel 1941 contro il nazionalismo – che aveva portato gli europei a combattersi, ad uccidere la democrazia liberale portando al potere i movimenti totalitari e a scatenare due Guerre mondiali – indicava come unica via di uscita “per non ricadere nelle vecchie aporie” la costruzione di uno Stato federale che unisse i popoli d’Europa. Questa doveva diventare la battaglia politica del dopoguerra e la nuova linea di demarcazione tra progresso e reazione.
Il Manifesto di Ventotene torna oggi più che mai alla ribalta perché tornano i nazionalismi nel mondo e cercano di tornare in Europa; e perché oggi più che mai l’Europa ha bisogno di farsi federale per avere la forza di non essere schiacciata dal ritorno delle mire imperialiste delle altre potenze mondiali, per ricacciare il nazionalismo dalla scena politica e affermare il suo modello alternativo di Stato e di società giusta.
Oggi, la Presidente Meloni si è presa gioco di tutto questo e ha mostrato di non voler capire qual è il compito storico e politico che dovrebbe sapersi assumere chi guida il governo in Italia oggi: portare il nostro Paese a contribuire in modo sostanziale alla costruzione dell’unità politica federale dell’Europa.
VERGOGNA Presidente Meloni. Non solo la giudicherà la storia, ma i cittadini italiani capiranno presto che li vuole portare in un vicolo cieco.
Comunicato stampa del 10.03.25 “Vergogna Presidente Meloni!”
(in copertina immagine di repertorio Unione Europea)
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