Sab. Apr 19th, 2025

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Sassari, giovani autistici diventano camerieri professionisti

Nella città di Sassari l’iniziativa congiunta della Fondazione Lorenzo Paolo Medas, di Casa Artigiani e del ristorante “La Roccia” porta alla nascita di un concreto progetto di inclusione sociale.

Circa dieci giovani autistici, riferisce l’Unione Sarda, hanno intrapreso una strada nel mondo della ristorazione professionale grazie ad uno speciale corso con il quale hanno conseguito la certificazione Haccp, licenza fondamentale per lavorare in sicurezza con alimenti e bevande. Fra gli operatori scelti anche individui con forme più intense e socialmente invalidanti dello spettro autistico, come i ragazzi non-verbali o in generale con altre condizioni simili che causano maggiore difficoltà a trovare lavoro stabile ed integrarsi nel tessuto sociale.

Giulio Piu, segretario di Casa Artigiani, afferma con questa iniziativa di avere avuto a che fare con «studenti entusiasti». I neo-camerieri adesso lavoreranno al Club Inside Aut, di prossima apertura presso via Madrid.

Una grande iniziativa che lascia pienamente soddisfatto il segretario di Casa Artigiani, il quale afferma in conclusione «Io credo che il cliente sarà molto soddisfatto di trovare questa novità e ragazzi come loro».

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Taglio fondi UNISS. «garantire qualità dell’istruzione universitaria»

Nuovo drastico taglio di fondi per l’UNISS. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha da poco pubblicato il riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario tra gli atenei di tutto il Paese. Il documento prevede un taglio nazionale complessivo di 800 milioni. Nel 2024 Sassari perderà 2.239.221 milioni di euro rispetto al finanziamento del 2023 (-3,10%), diventando una delle più penalizzate sul suolo nazionale nonostante il suo prestigio.

Il Fondo di Finanziamento Ordinario è uno strumento che ha subito un taglio significativo con la Riforma Gelmini e la crisi finanziaria del 2008. In seguito è lentamente tornato a crescere, ma la formula di distribuzione ha favorito gli atenei del nord o comunque quelli di grandi dimensioni.

Gli atenei di piccole e medie dimensioni, specialmente del sud, hanno invece visto i propri fondi diminuire, con una politica che non ha saputo investire in istruzione e ricerca proprio in quei territori a rischio. L’UNISS non ha fatto eccezione, subendo un taglio di fondi costante.

In Sardegna di conseguenza si riscontra una continua fuga di giovani abbinata ad una forte dispersione scolastica. Inoltre a ciò le istituzioni non prenderebbero iniziative sufficienti per scongiurare quei fenomeni di marginalizzazione sempre più preoccupanti ed aggravati proprio dalla stessa desertificazione demografica.

In questa situazione ed in un momento di sofferenza economica, evidenzia UDU Sassari in un comunicato, la prima voce che il Governo taglia è l’Università. Sempre per UDU questa politica, tra l’altro in linea con gli ultimi decenni di tagli lineari alle Università pubbliche, ha causato un sottofinanziamento cronico del sistema con conseguenti aumenti di tasse e riduzione dei servizi didattici.

Già nel 2023 l’ateneo sassarese lamentava carenza di fondi e di spazi necessari per garantire il corretto svolgimento delle lezioni e lo studio individuale e/o di gruppo. Carenze, che comunque, si manifestano da anni.

Al posto di un taglio di fondi per l’UNISS ci sarebbe però un’alternativa. Per l’Unione degli Universitari la priorità dovrebbe essere invece garantire la sicurezza delle strutture ed avere aule con posti sufficienti per tutte le studentesse e gli studenti. Altro punto cardine sarebbe l’estensione della NoTax Area fino a 30.000,00€ di ISEE. Solo così iscriversi a Sassari sarebbe una possibilità concreta per un numero ancora maggiore di giovani sardi.

In conclusione, l’UDU afferma che «Solo un’università che consente a tutte e tutti di studiare senza distinzione di classe sociale può garantirsi le forze migliori per dare prospettive di sviluppo e crescita al nostro territorio, così necessarie in un momento di crisi del mondo che viviamo. La strada da seguire è necessariamente quella di finanziare per prime l’istruzione e la ricerca. Serve uno sforzo collettivo che consenta alla Sardegna di ripartire, mettendo al primo posto la giustizia sociale».

Le parole di Elisabetta Bettoni, Senatrice Accademica all’Università di Sassari

Oggi è necessario evitare che a causa di questi tagli vengano ridotti i servizi e aumentate le tasse. L’Università di Sassari e la politica Sarda a tutti i livelli devono riconoscere il pericolo e scongiurare questo scenario: deve essere garantita la qualità e l’accessibilità dell’istruzione universitaria e della ricerca, che sono i veri motori dello sviluppo per la Sardegna

Elisabetta Bettoni, 7 ottobre 2024

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons CC BY-SA 3.0)

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In Sardegna ragazzi con Sindrome di Down scrivono un libro

Nuovo grande esempio di emancipazione delle persone con disabilità in Sardegna, a Tempio Pausania (SS). Si terrà infatti domenica 13 ottobre 2024 alle 18:00 presso l’auditorium della Casa del Fanciullo in Piazza Spano, in concomitanza con la Giornata nazionale delle Persone con sindrome di Down, la presentazione del libro “Guida Nuraghe Majori” pubblicata da Maxottantotto edizioni. Il libro in questione, infatti, ha la caratteristica di essere stato scritto interamente da autori con sindrome di Down. L’evento è patrocinato dalla rassegna letteraria locale Mintuà – Parole in circolo.

Copertina del libro (foto concessa)

Il nuovo libro scritto da operatori con Sindrome di Down è una guida molto agevole particolarmente indicata per un pubblico di bambini ed adulti con difficoltà di lettura e comprensione. Il prodotto è il frutto di un progetto dell’AIPD Gallura.

L’idea è nata per caso, ovvero grazie al ruolo di guide turistiche che gli autori avevano svolto anni addietro al nuraghe Majori, in occasione di una giornata associativa. Questo antefatto dimostra la grande elasticità e capacità di adattamento che determinati operatori, se dotati degli strumenti giusti e di pari opportunità, riescono a conseguire.

«Questo evento – dichiara Domenica Azzena, direttrice artistica di Mintuà e presidente di Carta Dannata – celebra le capacità e le esigenze delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e delle istituzioni».

Il piccolo volume didattico che verrà presentato questa domenica è frutto degli autori Adriano Arbau, Gian Piero Cannas, Simona Canu, Antonio Careddu, Manuela Muzzu e Giuliana Pittorru. A dare supporto tecnico agli autori e all’associazione sono stati invece gli archeologi Angela Antona, Miriam Spano e Simone Vero. Il contributo grafico infine è opera di Giuseppe Barraqueddu.

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons)

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Armi sarde a Israele: gli studenti chiamano Tajani

Le associazioni studentesche di sindacato sarde, alla scoperta che alcune aziende produrrebbero in Sardegna armi da guerra da inviare a Israele, vogliono ora chiarimenti.

In un comunicato stampa unificato i sindacati studenteschi dell’Unione degli Universitari di Sassari e Cagliari, ormai insofferenti, definiscono l’approccio del governo alla situazione ambiguo, caratterizzato da condanne verbali per la condotta della guerra ma simultaneamente anche dall’invio sottobanco di armi da guerra contro la Palestina. Gli studenti sardi vogliono pertanto risposte chiare dal ministro Antonio Tajani.

A Sassari collettivi studenteschi, primo fra i quali l’Assemblea studenti per la Palestina Sassari, si sono organizzati fin dalla prima ora per denunciare la guerra di aggressione israeliana ed in difesa dei diritti dello Stato di Palestina, ancora non riconosciuto dall’Italia.

Secondo l’ISTAT, tra dicembre 2023 e gennaio 2024, l’Italia ha esportato verso Israele munizioni da guerra per un valore complessivo di oltre due milioni di Euro. Sempre l’Italia si è poi astenuta durante la riunione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che mercoledì 18 settembre ha approvato con 124 voti favorevoli e 43 astensioni, inclusi gli Stati Uniti, la richiesta di porre fine all’occupazione israeliana.

Il supporto internazionale a Israele

In un momento storico dove perfino alcuni paesi NATO stanno interrompendo il supporto bellico a Israele, l’Italia gioca a fare compromessi moralmente sempre più insostenibili. In una guerra condotta con modi che ormai molti osservatori definiscono genocidio, una fascia politicamente trasversale di popolazione ormai sempre più spessa vuole una posizione chiara del Governo Meloni. Sempre da numerosi osservatori internazionali la reazione israeliana contro Hamas é andata ben oltre la lotta al terrorismo interno, come inizialmente dichiarato come casus belli.

In questo contesto le associazioni UDU sarde, dopo un’iniziale osservazione in silenzio stampa, preferiscono ora un approccio piú incisivo. A causa dello scandalo delle armi sarde a Israele  «La Sardegna ha un ruolo drammatico. Oltre ad essere teatro di esercitazioni militari partecipate da Israele, è anche il luogo in cui si fabbricano le armi con cui si porta avanti il genocidio della popolazione palestinese».

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Porto Torres, l’eterno tormento. Potenzialità, degrado e oblio

Mercato del lavoro, settore turistico, infrastrutture e degrado. A Porto Torres le sfide non mancano. Una città dal grande potenziale che regala gioie e frustrazioni a chi la conosce. Tante iniziative private che regalano alla comunità decoro sia materiale che intangibile, ma che senza un supporto metodico e affidabile delle istituzioni da sole non bastano a ridare dignità ad una località con una così grave crisi economica e sociale. Il degrado a Porto Torres è una questione complessa che richiede soluzioni efficaci.

Inaugurazione Panchina europea Porto Torres, 5 giugno 2024
Inaugurazione Panchina europea sul lungomare, 5 giugno 2024 (Foto Pitzoi Arcadu)

Ogni tornata elettorale restituisce una classe dirigente che, al di là della fazione politica, ha l’onere di risollevare le sorti di un borgo antichissimo un tempo prestigioso, ma ora buttato nel dimenticatoio. Ogni giunta comunale consegna alla comunità traguardi ma anche ulteriori problemi e insuccessi.

Porto Torres viene spesso lasciata in un oblio istituzionale che idealizza le città vicine e degrada il nostro centro urbano a mero approdo portuale. Insomma, un oggetto inanimato senza passato né carattere, con una ragione di esistenza meramente funzionale a beneficio delle realtà vicine. Questa narrazione di autocommiserazione interiorizza un senso di inadeguatezza, e oltre a non risolvere nulla, peggiora ulteriormente la qualità della vita di chi in questa città ha le radici.

Chiudersi in narrazioni campanilistiche non è la risposta

Anzi, con la nuova istituzione della Città metropolitana di Sassari, nata sulle ceneri Rete metropolitana del Nord Sardegna, l’obiettivo concordato sarebbe invece proprio quello di fare gioco di squadra. In questa fase cruciale, nel quale il Logudoro si riorganizza, Porto Torres ha allora l’opportunità di ritornare ad essere un caposaldo a livello regionale, garantendo solidità e benessere non solo per sé stessa ma per tutta la località circostante.

Terminal passeggeri, una delle eterne incompiute in pieno centro (Foto Pitzoi Arcadu)

Con i finalmente iniziati lavori dell’antemurale del porto l’infrastruttura portuale verrà aggiornata a standard più moderni, andando a consolidare il traffico portuale e l’apparato economico che ne deriva.

Amministrazione Mulas 2020-2025

Negli ultimi anni l’amministrazione Mulas, eletta in pieno COVID-19 con un’affluenza del 46,45%1fonte DAIT per sostituire il Sindaco uscente Wheeler, ha lavorato per sbloccare la situazione della zona industriale della Marinella, per potenziare il settore turistico, per promuovere le realtà locali sportive e culturali ed infine per sollecitare l’eterno cantiere dell’antemurale, avviato solamente di recente.

Altro dettaglio semplice ma importante è stato, fin dal primo momento, l’istituzione di più canali di comunicazione social istituzionali, garantendo una facile e capillare fruibilità delle informazioni più importanti riguardanti la vita cittadina.

Molte anche le critiche

Molte anche le critiche ricevute, come quelle riguardanti la chiusura al traffico di via Bassu, scelta che avrebbe danneggiato i commercianti locali per permettere agli autobus dell’ARST un migliore accesso al centro intermodale poco distante.

Porto Torres è una città difficile, al quale servono azioni strutturate. Metà del territorio è disabitato e rientra nella competenza del Parco Nazionale dell’Asinara, dove la giunta comunale ha un potere d’azione limitato. Il restante agglomerato è poi diviso fra la città compatta e la zona industriale gestita dal Consorzio industriale provinciale e dall’ENI, dove anche lì la voce del municipio è ascoltata fino a un certo punto.

Disoccupazione e mancati incentivi non aiutano poi a far rimarginare le ferite di guerra, e la frustrazione dovuta al fatto che, a differenza delle altre storiche porte d’accesso della Sardegna come Cagliari e Olbia, Porto Torres sia rimasta tremendamente indietro e all’orizzonte non ci siano iniziative chiave che risollevino le sorti cittadine, si radica nel pensiero comune. La soluzione al futuro di Porto Torres passa dal degrado alla rinascita.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Bracconaggio nel Logudoro, due nuovi casi e indagini in corso

Nel giro di poche ore si sono verificati due casi di bracconaggio nella regione storica del Logudoro ad Alghero e Ozieri, in provincia di Sassari. Una femmina di daino selvatico (Dama dama) è stata irrimediabilmente menomata da una grossa tagliola (strumento di caccia illegale e pericoloso anche per l’uomo) nell’agro di Alghero. Nel frattempo, un esemplare protetto di Aquila fasciata (o aquila di Bonelli) è stato trovato morto nei pressi di Ozieri, ucciso a colpi di fucile.

Sono ancora in corso le indagini, tuttora sconosciuti i responsabili. Le associazioni di categoria hanno lanciato un appello per chiedere a chiunque sappia qualcosa di contattare le autorità competenti per qualsiasi informazione. LNDC Animal Protection, che ha sporto denuncia per entrambi i reati, invita inoltre ad unirsi alla mobilitazione contattando il loro ufficio legale (avvocato@lndcanimalprotection.org).

Bracconaggio nel Logudoro, i casi riportati

Una foto che ritrae un esemplare di aquila fasciata.
Un esemplare di aquila di Bonelli (foto Paco Gómez CC BY-SA 2.0)

I fatti sono avvenuti entrambi il 9 settembre 2024. Il primo caso, quello della femmina di daino, è stato riportato dai Carabinieri forestali locali dopo aver risposto ad una segnalazione. Ricevuta la denuncia, l’animale, una volta soccorso e sedato, è stato portato al Centro Recupero fauna selvatica di Bonassai (SS). Purtroppo il danno alla zampa è risultato irreversibile, e di conseguenza l’animale non potrà più essere rimesso in libertà neanche dopo essere stato curato. Nello stesso giorno, ad Ozieri, i militari della forestale hanno recuperato i resti di un’aquila di Bonelli che era stata recentemente liberata in natura per un progetto europeo di protezione della specie. Le analisi veterinarie sul corpo hanno appurato come causa della morte le ferite ricevute a seguito di numerosi pallini da caccia.

Le dichiarazioni di Piera Rosati (LNDC Animal Protection)

Mi auguro davvero che le indagini portino a qualcosa di concreto e a dare un nome e un volto a questi criminali. La tagliola, uno strumento già di per sé illegale in qualunque caso, era tra l’altro posizionata in un luogo facilmente accessibile al pubblico e pertanto costituiva un grave pericolo non soltanto per gli animali ma anche per le persone. Quello del bracconaggio è un fenomeno drammaticamente diffuso e purtroppo va di pari passo con la caccia. Qual è infatti la differenza tra un cacciatore e un bracconiere? L’unica differenza è che il cacciatore agisce all’interno delle regole, mentre il bracconiere no e infatti viene anche chiamato cacciatore di frodo. Di fatto, qualunque cacciatore diventa un bracconiere nel momento in cui non rispetta le norme e le posizioni dell’attuale Governo, che cerca in tutti i modi di favorire la lobby della caccia, non aiutano certo a contrastare questo fenomeno dato che queste persone si sentono legittimate a fare ciò che vogliono. Serve un segnale forte da parte della politica e delle istituzioni contro il bracconaggio e possibilmente anche contro la caccia in generale, comunque venga svolta, perché sono attività pericolose per gli animali, per l’ambiente e per le persone

Piera Rosati, 10 settembre 2024

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Greenwashing nel decreto rinnovabili: Gli ambientalisti rispondono

ROMA: Associazioni ambientaliste italiane scrivono al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin segnalando lacune e greenwashing nel decreto biocarburanti del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) e chiedendo un incontro sulla falsariga delle fonti rinnovabili.

Nella lettera le associazioni sollecitano il ministro a promuovere le rinnovabili elettriche e il biometano destinato agli usi non elettrificabili.

Cosa dice il decreto sulle fonti rinnovabili

Dal Decreto si evince che non verranno promosse le rinnovabili nei trasporti, ma verranno sostenuti solo i biocarburanti e, in futuro, i carburanti sintetici e quelli con CO2 “riciclata”, provenienti da rifiuti plastici.

Non viene, inoltre, menzionata l’elettricità da fonti rinnovabili, sia quella che alimenta le auto elettriche che il trasporto pubblico.

Cosa dicono gli ambientalisti

I biocarburanti non sono a zero emissioni e quindi non sono paragonabili all’elettricità rinnovabile.

Inoltre gli ambientalisti nella missiva ribadiscono che un quarto dei biocarburanti incentivati in “doppia contabilità” (500 milioni pagati dagli automobilisti) rappresenterebbero un vero e proprio falso biodiesel. Questo perché gli importatori di oli vegetali usati non fornirebbero una credibile certificazione di provenienza.

Questa lacuna porta a triplicare le emissioni di CO2 e bruciare le foreste tropicali del sud-est asiatico per far posto alla coltivazione delle palme. Questo modus operandi è stato infatti già segnalato nel 2020 dagli stessi rappresentanti dei governi europei alla Commissione europea.

Secondo le stime di Transport & Environment a causa dei biocarburanti derivati dall’olio di palma e dalla soia sono a rischio 630.000 ettari di foreste.

Per porre fine all’inganno del greenwashing nell’importazione di oli esausti per le associazioni sarebbe sufficiente aggiungere o revisionare il decreto per rendere obbligatoria la certificazione della raccolta differenziata per i Comuni, i ristoranti e mense.

Se il governo italiano non controlla le importazioni, in assenza di certificazioni serie, allora è necessario che gli oli esausti di importazione siano esclusi dalla contabilità come rinnovabili e dagli incentivi di mercato. 

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Note

  • FONTE & APPROFONDIMENTI: Ufficio Stampa Legambiente
  • APPROFONDIMENTI: Report Transport&Environment
  • Foto copertina Wikimedia Commons
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Ecosostenibilità: Nuove proposte per prodotti più ecosostenibili

BRUXELLES: L’Europarlamento approva una bozza di legge per rendere più chiara la vendita e la sponsorizzazione dei prodotti sul mercato. La nuova legge mira a ostacolare il fenomeno crescente del greenwashing.

Il 3 maggio 2023 l’Europarlamento ha ufficialmente iniziato i negoziati con i paesi membri dell’Unione.

544 voti favorevoli, 18 contrari e 17 astenuti. L’Europarlamento approva la proposta di legge creata per aiutare i consumatori a fare scelte più eco-sostenibili ed incoraggia i produttori ad offrire prodotti sempre più durevoli e veramente eco-friendly.

La legge prevede il ban delle pubblicità ingannevoli che includono richiami generici all’eco-sostenibilità

La proposta di legge mira ad impedire di utilizzare slogan quali “amico dell’ambiente” ,”biodegradabile” ,”eco-sostenibile” senza che vengano messe in etichetta prove dettagliate in favore di queste qualità.

Verrà impedito il richiamo fine a sé stesso alle misure sulla compensazione delle emissioni. Verrà inoltre impedito di classificare l’intero prodotto come eco-sostenibile solo perché una sua parte è tale.

Per semplificare il processo di informazione sono state ipotizzate delle certificazioni ufficiali basate su direttive prestabilite oppure rilasciate dalle autorità pubbliche.

Lotta contro l’obsolescenza programmata

Al fine di rendere i prodotti sul mercato più durevoli è stata ipotizzato un divieto che impedisca l’inserimento di un’obsolescenza programmata. Limitare le funzionalità di un dispositivo nel caso vengano utilizzati ricambi o accessori non originali (come ad esempio per le stampanti e le loro cartucce) non sarà più consentito.

Per consentire alle persone di fare scelte più coscienziose e comprare solo prodotti con una certa durabilità, i consumatori verranno informati su eventuali problematiche di riparazione dell’oggetto prima dell’acquisto.

Secondo Biljana Borzan «Le industrie non speculeranno più costruendo prodotti che si rompono appena dopo lo scadere della garanzia […] d’ora in po avranno profitto solamente i produttori che produrranno beni più durevoli»

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Note

  • FONTE & APPROFONDIMENTI: Articolo Ufficio stampa Europarlamento
  • Foto copertina Wikimedia Commons

Microchippatura cani: Appuntamenti nel sassarese

NORD SARDEGNA: I comuni di Porto Torres e Sassari hanno programmato nuovi appuntamenti per l’apposizione del microchip ai propri cani.

Al fine di combattere il randagismo le due municipalità turritane hanno programmato i seguenti appuntamenti:


Microchippatura cani Porto Torres

Appuntamento il 21 marzo 2023 presso la sede della Multiservizi solo previa prenotazione. La prestazione sarà completamente gratuita.

È necessario:

  • PRENOTARE presso la sede della compagnia barracellare, in via Pacinotti fianco Comando Polizia Locale, la prenotazione potrà avvenire solo nelle giornate del 10 e del 15 marzo 2023 dalle 10:00 alle 12:00;
  • Portare all’appuntamento i propri documenti di identità ed i dati identificativi dell’animale;
  • Presentarsi all’appuntamento in orario.

Il comune di Porto Torres ricorda che:

  • Saranno accettati anche cani provenienti da altri comuni;
  • Gli animali non dovranno avere pulci, zecche o altri parassiti;
  • I propri cani devono essere tenuti al guinzaglio;
  • I cani aggressivi o di grossa taglia dovranno avere la museruola;
  • L’iscrizione all’anagrafe canina, mediante l’applicazione del microchip, è obbligatoria;
  • I proprietari o i detentori a qualsiasi titolo, residenti in Sardegna o ivi dimoranti per un periodo di tempo superiore ai 90 giorni, devono iscrivere gli animali entro il termine di 10 giorni dalla nascita o comunque dall’acquisizione del possesso;
  • Per qualsiasi ulteriore informazione si può consultare il sito internet sardegnasalute.it al seguente link.

Microchippatura cani Sassari

Appuntamenti il 14 e 29 marzo 2023, dalle 9:00 alle 11:00, al canile comunale di Sassari, località Funtana sa Figu, previa prenotazione. La prestazione sarà completamente gratuita.

È necessario:

  • PRENOTARE al numero 079279630-612. Sono necessari gli estremi dei propri dati identificativi (dati anagrafici, codice fiscale e n. del documento di riconoscimento. Si accetta solo Carta d’identità o Patente di guida)
  • ATTENZIONE: Saranno accettati solo un numero massimo di 40 cani.

Il comune di Sassari ricorda che:

  • Gli animali devono essere esenti da infestazioni di pulci, zecche o altri parassiti. Non saranno accettati i cani non trattati con antiparassitari;
  • I cani aggressivi o di grossa taglia devono essere muniti di museruola;

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Note


COPERTINA sport a scuola

Progetto sport a scuola: esperienze di vita

Quattro anni, sono passati quattro anni dal giorno in cui mi presentai ai due comprensivi per la presentazione del progetto e mi sembra ieri il primo giorno che iniziai la mia attività motoria.

Gli sguardi degli alunni erano differenti a seconda della classe che frequentavano, curiosità, allegria, esuberanza, tutto faceva parte dell’atteggiamento nei miei confronti, ma un denominatore era comune a tutti, la voglia di muoversi, di correre, giocare e soprattutto di sfogarsi.

Immediatamente attuai tutti i criteri per la prevenzione di eventuali inconvenienti, cercando di regolare con l’attività in palestra l’iperattività dei più esuberanti e spronando i più timidi, ma un problema sorse immediatamente.

Il dover cercare di capire per ogni bambino il probabile carattere, per poter poi gestire i vari atteggiamenti che si sarebbero manifestati con l’attività ludica che sicuramente sarebbe stata anche selettiva ed evitare quindi prese in giro dei vincitori nei confronti dei perdenti.

Un lavoro oltre che fisico, psicologico, stressante, mi attendeva, ma ero preparato e la carica adrenalinica era alta

La fiducia dei docenti, dirigenti e alunni mi stimolavano nella ricerca del meglio per tutti, la prima settimana fu veramente stressante e ci lasciammo con tutte le classi (730 alunni) pieni di voglia di fare.

Una sorpresa mi attendeva dopo la pausa del fine settimana, alla ripresa all’inizio di ogni lezione quando gli alunni entrarono in palestra una gran parte corse verso di me abbracciandomi e corsi il rischio di “Capottare“ perché tanta era la foga dell’abbraccio che a stento riuscivo a tenere l’equilibrio.

Non avevo però messo in conto altri problemi, “ Perché quella bambina non partecipa all’attività “ dissi alla docente della classe, “ha la parrucca, sta facendo la chemioterapia“ mi rispose, forse se mi avessero dato un pugno allo stomaco ne avrei risentito di meno, mi sentii pervadere dalla rabbia per l’impotenza che si ha in questi casi.

Lo sguardo della bambina era triste, ma una piccola luce mi diceva che avrebbe voluto partecipare ai giochi.

Si facevano le capriole e dei circuiti, smisi di far eseguire le capriole e feci fare solo i circuiti in modo che anche la bambina potesse non avere problemi con la parrucca, dicendo agli altri che far troppe capriole avrebbero fatto venire capogiro.

Dopo una piccola resistenza la bambina si inserì con i compagni e la vidi sorridere, poi ridere e urlare per la gioia, non nascondo che mi si inumidirono gli occhi

Altro problema che mi si presentò fu un bambino che non voleva assolutamente salire neanche un gradino di 20 cm, mi resi conto che nei circuiti non voleva saltare neanche ostacoli di 10 cm, provai allora a mettere una corda per terra e gli dissi di scavalcarla, ma si bloccò davanti alla fune senza osare scavalcarla.

Non insistetti, cercai di capire il motivo per cui era terrorizzato nell’effettuare un movimento così semplice, non ci riuscii mai, ma con la pazienza e grazie alla fiducia che aveva in me, lo condussi attraverso un percorso e dopo alcuni mesi saltava la corda, faceva le capriole e saltava ostacoli di 50 cm d’altezza.

Non nascondo che ancora oggi quando mi vede e mi abbraccia felice di stare con me e i compagni, mi commuovo e dico a me stesso che devo continuare questo lavoro, gratuito ma pieno di soddisfazioni per i risultati che raggiungo

Presto mi scontrai con la realtà che anche nelle elementari, in qualsiasi classe anche nelle prime, già si intravedevano non solo atteggiamenti da bulli, ma anche vessazioni verso i più deboli e probabilmente anche i più educati e timidi.

Non fu facile trovare la strada, ma iniziai attraverso l’attività ludica a ridimensionare l’ego dei bulletti, e far accrescere l’amor proprio e la sicurezza degli altri, il risultato non tardò ad arrivare e anche i bulli si adeguarono alla nuova situazione che si era creata, giocando e collaborando con tutti, senza vessare più nessuno.

“Ciao Maestro !!!“ alcuni urlano così mentre passano in macchina con i genitori, altri incontrandomi per strada, in ogni luogo passi c’è sempre qualche alunno che mi saluta, mi sento orgoglioso di questo, mi dico “Il lavoro è stressante, non ho tempo per me, ho rinunciato al mio tempo libero, ma non si può non essere felici per l’affetto che i bambini mi stanno dimostrando“.

Durante una lezione mi accorsi che una bambina non partecipava attivamente ai giochi e durante l’attività motoria lo sguardo era assente

Mi avvicinai chiedendogli se si sentisse poco bene ma non mi rispose, mi avvicinò la docente e mi disse che la bambina viveva in  “casa famiglia“ , mi sentii una stretta al cuore, pensai alla tristezza che si portava dentro la bambina e presi una decisione, dovevo farla ridere! Fermai tutti i bambini e gli feci mettere le mani intorno alla vita, dissi “ al mio via fatemi una boccaccia, non si fecero pregare.

Tutti in sincronia tirarono fuori la lingua  e urlando mi fecero le boccacce, vidi la bambina ridere e anche lei si unì agli altri, ancora oggi quando siamo a lezione mi chiede di fare le boccacce ed io acconsento volentieri perché poi almeno per l’ora di lezione non vedo più la tristezza nei suoi occhi, ma la vedo felice che gioca assieme agli altri.

Il secondo e terzo anno furono 850 gli alunni, le problematiche non mancavano, dal bambino che non articolava bene i movimenti ad un altro che non sapeva correre, saltare, c’era chi non accettava la sconfitta, chi invece vincendo beffeggiava i compagni, cercai di risolvere tutti questi problemi.

Alcuni casi li ho risolti, altri al 50%, altri no, non ho potuto far niente se non fargli avere più fiducia in se stessi

Oggi ancora mi trovo ad affrontare delle situazioni che non mi consentono una vita facile, il più delle volte a causa dell’assenza della figura paterna o materna o ancora di tutte e due,i bambini sono tristi, non più tardi di quindici giorni fa una bambina di prima elementare molto timida e probabilmente con completa assenza di fiducia in se stessa non voleva partecipare ad un gioco per paura di perdere con l’avversaria ed essere presa in giro, capii subito la situazione e dopo parecchie insistenze da parte mia alla fine cedette e partecipò.

Devo essere sincero, feci in modo che la bambina vincesse contro una compagna molto più agguerrita, vidi che mi sorrideva felice di aver vinto e mi dissi che quel piccolo imbroglio l’avevo fatto a fin di bene, quando l’ora di motoria finì e la docente le mise in fila per rientrare in classe, la bambina si allontanò dalla fila e venne da me e mi disse “Ti voglio tanto bene“ , aveva capito?

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