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Cannabis light, nuova stretta del governo per «usi non industriali»

Nuovo emendamento proposto dal governo Meloni al ddl Sicurezza attualmente in esame alla Camera. Questo emendamento recentemente proposto porterebbe ad una nuova stretta, vietando l’utilizzo della cannabis light (quella con un contenuto di Thc inferiore allo 0,2% in vendita in Italia) per il consumo umano, relegandola a soli scopi industriali.

La proposta, se accettata, porterebbe il commercio o la cessione di infiorescenze della sostanza finora legale ad essere punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando cioè il prodotto light a quello tradizionale non depotenziato tra l’altro già legale in molti paesi fra i quali di recente la Germania.

Le reazioni alla proposta sono state fin da subito critiche. Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha definito questa mossa «una spinta repressiva e punitiva immotivata». Oltre che per il passo indietro in chiave conservatrice, uno dei maggiori timori è rivolto al mondo del lavoro, poiché si andrebbe a distruggere un settore (quello del commercio e della rivendita di prodotti a base di cannabis light) che dal 2016 ha avuto un enorme sviluppo, con un giro d’affari di 45 milioni di euro già nel 2017.

Cosa è la cannabis light e perché non può essere considerata una droga

Alla fine del 2016 in Italia, a seguito della legge 242/2016 che prevede una tolleranza fino allo 0,6% di THC, è iniziato il commercio su larga scala dei prodotti a base di marijuana depotenziata. Questi prodotti, conosciuti sul mercato con vari nomi quali canapa legale, cannabis light, cannabis CBD o marijuana light, non hanno effetti psicotropi e non possono essere considerati come droghe.

L’Italia ha legalizzato l’uso di cannabinoidi per finalità mediche già nel 2007. A dicembre del 2016 viene invece legalizzata la canapa industriale, ed il 22 maggio 2018 il Ministero dell’Agricoltura ha approvato l’uso di prodotti contenenti fino a 0.2% di THC per cannabis sativa.

L’OMS inoltre ha dichiarato che il CBD (cannabinoide principale presente nei prodotti attualmente in vendita in Italia) non comporta rischi di dipendenza e non causa cambiamenti dell’umore o del comportamento.

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Porto Torres, decapita uccello vivo. LNDC Animal Protection denuncia il ragazzo

Porto Torres (SS): Decapita uccello vivo senza motivo. Scatta la denuncia per il ragazzo che mercoledì 22 maggio ha staccato la testa ad un uccello per puro divertimento. Lo riferisce l’associazione LNDC Animal Protection. Per l’associazione «La società e la politica devono educare i giovani ad avere rispetto per ogni essere vivente e prevenire gesti come questo insegnando l’empatia. Soggetti che si comportano in questo modo devono essere recuperati o saranno un pericolo per tutti».



Non è passato inosservato il brutale gesto divulgato online dal video di un testimone. Durante la Festha manna, nel parco di san Gavino, un giovane ha preso un uccello e gli ha stracciato la testa, uccidendolo per divertimento. Sgomenti i presenti, anche se nel video divulgato si sentono alcune risate.

Volatili nel parco di san Gavino, in un albero poco distante dalla basilica (foto Pitzoi Arcadu)

Rapida ed intransigente la risposta delle associazioni di categoria. La presidente della LNDC Animal Protection Piera Rosati dichiara con un comunicato stampa di aver sporto denuncia e di voler seguire la cosa da vicino. Per la Presidente «se una persona si diverte a uccidere un altro essere vivente c’è chiaramente qualcosa che non va». L’associazione fa sapere che si impegnerà affinché il fatto non venga derubricato come una ragazzata o qualcosa da non prendere troppo sul serio. 

Le dichiarazioni di Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection: 

«Una persona che fin dalla giovane età si comporta in modo così crudele nei confronti di un essere vivente indifeso e totalmente inoffensivo può sviluppare dei comportamenti sempre più violenti e crudeli se non viene recuperata in tempo. Quello che questo ragazzo ha fatto è di una gravità inaudita e se qualcuno pensa di poterla considerare soltanto una stupidaggine fatta per divertimento si sbaglia di grosso. Del resto, se una persona si diverte a uccidere un altro essere vivente c’è chiaramente qualcosa che non va. Purtroppo, sono sempre più numerosi i casi di violenza sugli animali da parte di giovani e giovanissimi e questo getta una macabra e preoccupante ombra sulle nuove generazioni e su quello che ci può riservare il futuro. È evidente che in questa tendenza dei giovani a comportarsi in questo modo c’è una grossa responsabilità delle famiglie e della società. Ma la responsabilità è anche della politica, che non condanna in maniera concreta gesti di questo tipo. Per questo, ancora una volta, ricordo a tutti che c’è una legge per l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali in Parlamento che aspetta urgentemente di essere approvata» 

Piera Rosati, 24 maggio 2024

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Violenza sugli animali: casi in tutta la Sardegna

Cavalli rubati e poi macellati, lasciando i resti per strada. Un innocuo gatto di quartiere ucciso a bastonate perché «entrato nella casa sbagliata». Ed infine un uccello che viene decapitato a mani nude «per divertimento». Sono i principali casi di violenza contro gli animali avvenuti in Sardegna negli ultimi giorni. Casi gravi e perseguibili penalmente. Secondo il Codice Penale infatti (articolo 544 bis) «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni».

I casi di violenza

Sedini (SS), 21 maggio 2024. Un comune gatto nero, formalmente randagio ma adottato e curato da tutto il quartiere. Noto come “Nutellino“, era solito girare in piazza Deffenu. Un giorno come un altro, alcuni commercianti hanno però assistito ad una scena raccapricciante. Un uomo infatti, infuriato, con un bastone in mano ed imprecando parole sconnesse, inseguiva il gatto per la pubblica via e, una volta raggiunto, lo avrebbe percosso con ferocia fino ad ucciderlo. Ai presenti avrebbe giustificato l’orrore dicendo che l’animale fosse «entrato nella casa sbagliata». Il soggetto in questione è stato raggiunto da una denuncia da parte dell’ufficio legale di LNDC Animal Protection per il reato di uccisione di animali aggravato dai motivi abbietti e futili.

Samatzai (SU), 22 maggio 2024. Due teste di cavallo mozzate sono state trovate abbandonate sull’asfalto. Rinvenute sulla Statale 128, all’altezza del bivio per Samatzai, sono stati subito allertati i carabinieri e la Asl. Dapprima ritenute scarti di macellazione inavvertitamente scaricati sulla strada, secondo sardegnalive.net i resti proverrebbero invece da due cavalli rubati da un maneggio di Barrali nella notte tra lunedì e martedì e macellati abusivamente.

Porto Torres (SS), 22 maggio 2024. Durante la Festha manna, nel parco di san Gavino, un giovane ha preso un uccello e gli ha stracciato la testa, uccidendolo per divertimento. Il fatto è stato reso pubblico da un video registrato da un testimone e successivamente divulgato online. Le associazioni animaliste si sono dichiarate pronte a sporgere denuncia.

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Aggressione a Milano, 22enne accoltellato perché gay

Nuova aggressione nel centro di Milano. Un ragazzo di 22 anni è stato accoltellato nella tarda serata di venerdì 17 maggio in piazza Diaz. La violenza è esplosa fuori da un locale senza alcuna provocazione.

Stando a quanto poi raccontato ai carabinieri, il giovane sarebbe stato avvicinato da tre uomini e una donna tra i 18 e i 20 anni per la banale richiesta di una sigaretta. Improvvisamente il ragazzo sarebbe poi stato insultato in modo omofobo ed uno dei tre lo avrebbe colpito con quattro fendenti di coltello, dei quali due alla schiena, uno alla nuca e uno al braccio destro.

È stato lo stesso ragazzo in seguito a chiamare il 112. L’ambulanza e l’auto medica sono subito entrati piazza Diaz, però la ressa ha reso difficile il soccorso. I sanitari perciò hanno deciso di spostarsi nella vicina via Larga per avere più libertà di manovra. Raggiunto dai soccorsi, il 22enne è stato infine accompagnato al pronto soccorso del Policlinico in codice giallo.

Il branco ha poi fatto subito perdere le proprie tracce. Le indagini sono ora in corso, con i militari della Compagnia Duomo che stanno analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per ricostruire la dinamica dei fatti e identificare i responsabili.

La gravità dell’aggressione

L’aggressione è avvenuta a cavallo della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Proprio per quest’occasione, Sergio Mattarella aveva affermato «L’intolleranza per il diverso, l’indifferenza di fronte alle compressioni delle altrui libertà, costituiscono lacerazioni alla convivenza democratica. L’Italia non è immune da episodi di omotransfobia».

L’Italia, che non è firmataria della dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+, è uno dei paesi più discriminatori dell’UE. Nel 2022 i gay sono la terza categoria più odiata in Italia. Tra le zone più intolleranti, il Veneto, la Calabria e la città di Bari.

L’Italia, nell’ottobre 2017 è entrata a far parte del Core Group LGBTI, un gruppo interregionale di Paesi e organizzazioni, per promuovere i temi della lotta alla discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e della tutela dei diritti delle persone Lgbtiq+.

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Simaxis, gambizzato per droga ad Oristano. Aggressori arrestati

Simaxis (OR): Presero a fucilate Davide Desogus per questioni di droga il 19 dicembre 2023. Francesco Nicolò Mascia, 27 anni, e Stefano Corrias di 37 sono stati raggiunti dai carabinieri della stazione di Oristano per essere arrestati e portati in carcere. Ancora non identificato un terzo complice.

La vittima, Davide Desogus, era già stato condannato in primo grado per traffico di sostanze stupefacenti ed arrestato svariate volte per droga sempre nell’Oristano.

Secondo quanto ricostruito, Stefano Corrias agì assieme ad un altro complice non identificato. Diede appuntamento a Davide Desogus in un luogo appartato per l’acquisto di due chili di cocaina. Nel frattempo Nicolò Mascia si nascose, armato di fucile, ed al momento opportuno si palesò minacciando Desogus. Gli altri due intimarono al 28enne di consegnare la droga, che però rifiutò e lanciò la busta in un canale. A quel punto, per rappresaglia, venne esplosa la fucilata. I tre recuperarono poi metà del carico di cocaina, mentre il ferito fu portato all’ospedale da un amico. I militari in seguito avrebbero poi ritrovato circa un chilogrammo di cocaina nelle vicinanze del luogo dell’agguato.

I reati di droga ad Oristano, cosa dicono i dati

In contrasto a ciò, Oristano, anche nel 2023, è stata confermata la provincia più sicura d’Italia. Con 1.658,1 denunce registrate ogni 100mila abitanti è al 106esimo posto in Italia, ovvero ultima della classifica e conseguentemente, la provincia più tranquilla d’Italia. la statistica tuttavia indica anche qualche dato preoccupante: Oristano è settima per i tentati omicidi con 5 denunce (3,2 ogni 100 mila abitanti) e nona per gli omicidi volontari consumati con due denunce (1,3 delitti per 100mila abitanti).

Oristano infine è la provincia più sicura d’Italia per i furti (106esima con 344,1 denunce ogni 100 mila abitanti) e le lesioni dolose (106esima e 54,5 denunce ogni 100 mila abitanti), seconda per le estorsioni, truffe e frodi informatiche, riciclaggio e impiego di denaro e ai primissimi posti per incendi, rapine e contraffazione di marchi e prodotti industriali.

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Cagliari, incontro con Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli

Incontro a Cagliari per la presentazione del nuovo libro. Il Movimento Federalista Europeo sezione Cagliari (MFE), la Gioventù Federalista Europea sezione Cagliari (GFE) e Sardegna Radicale presenteranno sabato 25 maggio alle ore 17:30 presso la società degli operai di mutuo soccorso a Cagliari, in via XX Settembre 80 il nuovo libro di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli “A che ci serve l’Europa”. Prefazione di Corrado Augias e postfazione di Romano Prodi, edizioni Marsilio. L’incontro è aperto al pubblico. Modera il giornalista Vincenzo Di Dino.

Da Altiero Spinelli agli Stati Uniti d’Europa, il libro è un racconto appassionato di ottant’anni di lotte e conquiste. L’obiettivo del lavoro è fornire risposte precise sul ruolo dell’Unione Europea, il quale sarebbe per gli autori quello di promuovere cooperazione, stabilità e prosperità tra i paesi europei in un contesto mondiale complesso e travagliato.

Locandina dell’evento.

Si ripercorrono lotte e progressi, sconfitte e conquiste. Vengono recuperate le tracce delle esistenze e delle aspirazioni di tante donne e uomini che si sono battuti per costruire e difendere questo ideale. Si esorta a prendere coscienza di quanto ancora resta da fare, senza però commettere l’errore di dimenticare, o peggio, gettare via l’enorme lavoro svolto finora.

Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli

Emma Bonino è stata eletta la prima volta alla Camera dei deputati nel 1976. È stata da allora parlamentare sia in Italia che al Parlamento europeo continuativamente, eccetto nel periodo in cui è stata Commissario europeo per gli Aiuti umanitari, la Politica dei consumatori, la Pesca e la Sicurezza alimentare, tra il 1994 e il 1999. Oggi Emma Bonino continua nella sua lotta per promuovere libertà personali ed economiche, diritti, giustizia giusta e tutte le sue storiche battaglie.

Pier Virgilio Dastoli, Laureato in Giurisprudenza, è stato Assistente parlamentare di Altiero Spinelli alla Camera dei deputati (1977-1983) e al Parlamento europeo (1977-1986). Ha inoltre un Diploma in meteorologia del Ministero dell’Aeronautica Italiana (1972). Pubblica come giornalista pubblicista dal 1972. Coautore del volume “Rileggendo oggi il Manifesto di Ventotene”, ha creato nel luglio 2019 e coordina la piattaforma italiana per la preparazione della Conferenza europea sul futuro dell’Europa.

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Omicidio di Porto Torres, chiesto l’ergastolo per Fulvio Baule

Uccise i suoceri con brutalità davanti ai figli piccoli, tentando di fare la stessa cosa con la ex-moglie. Il pm Enrica Angioni chiede l’ergastolo per Fulvio Baule poiché «capace di intendere e di volere». Per l’ultima relazione psichiatrica del Dott. Paolo Milia infatti l’imputato non aveva alcun vizio di mente al momento del fatto.

Fulvio Baule, nel febbraio 2022, dopo l’ennesimo alterco con la ex- moglie, ebbe uno scontro fisico col suocero. Il suocero e la suocera, esasperati dalle continue tensioni, erano infatti intervenuti in difesa della figlia. C’è stato poi uno scontro, ed il 40enne ha preso dal portabagagli della sua auto un’accetta. Dopo l’aggressione Baule scappò dalla scena. Costituitosi in tarda serata presso i carabinieri, inizialmente durante la confessione disse che il suocero lo avrebbe aggredito per primo.

In tribunale aveva poi dichiarato nello specifico «ho riportato i bambini a mia moglie in ritardo, mi sono scusato. Lei mi ha deriso, abbiamo avuto un breve diverbio e poi ricordo il padre di lei che mi veniva incontro urlando: ‘Pensa a fare il padre’. Ho aperto il portabagagli per prendere l’ascia, volevo solo intimorirlo».

Ilaria Saladdino, sopravvissuta all’aggressione, è potuta ritornare a casa solo un anno dopo.

Il processo si è aperto a novembre 2022. Inizialmente la corte aveva rigettato la richiesta di perizia psichiatrica sull’imputato, presentata dall’avvocato difensore, Nicola Lucchi. Successivamente una diagnosi dello psichiatra Mario Deriu a gennaio, diagnosticava Baule come affetto da disturbo borderline della personalità. Lo psichiatra Deriu aveva aggiunto che «Lo stato patologico ha interferito significativamente con la capacità di intendere e di volere del soggetto al momento del fatto, soprattutto per quanto attiene alla possibilità di astenersi da impulsi aggressivi, in particolare sulla capacità di volere».

Secondo invece le attuali perizie del Dott Paolo MIlia, Baule «non presenta disturbi della personalità, ma solo tratti disfunzionali e ossessività rigida».

Le prossime tappe del processo saranno il 21 maggio per l’esame del pubblico ministero e delle parti civili, il 28 maggio per l’udienza di discussione della difesa, e l’11 giugno per eventuali repliche e per la sentenza.

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons)

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Urbex: l’esplorazione urbana che arriva anche a Porto Torres

Da anni è ormai consolidato anche nell’isola il fenomeno dell’Urbex (contrazione della parola inglese Urban Exploration, ovvero esplorazione urbana), ossia l’attività che consiste nell’esplorare gli edifici abbandonati che costellano il contesto urbano cittadino al fine di preservarne la memoria storica. Punto di riferimento in Sardegna per questo tipo di attività è il progetto indipendente di Sardegna Abbandonata.

Spesso erroneamente considerato come attività illegale (fintanto che non si violano divieti espliciti, si commettano furti, vandalismo o occupazione abusiva non lo è) l’esplorazione urbana è un hobby che accompagna molti fotografi, documentaristi o semplici curiosi e che aiuta come già detto a mantenere viva la memoria storica di ville e complessi architettonici industriali e civili ormai dimenticati e lasciati nel degrado e che spesso assumono i connotati di veri e propri ecomostri.

L’attività dell’esplorazione urbana, che comunque è da precisare essere alle volte piuttosto rischiosa, se si pensa ad esempio a quando ci si introduce in edifici estremamente pericolanti ed imbottiti di Eternit, è una forma di impegno del singolo individuo per segnalare, salvaguardare e proteggere i luoghi urbani abbandonati sottraendoli al completo decadimento.

Fra i principi dell’Urbex infatti vi è il completo rispetto per il manufatto visitato, evitando quindi di accedervi violando eventuali divieti espliciti (come ad esempio cartelli o lucchetti alle entrate) ed evitando il vandalismo o qualsiasi forma di furto (ad esempio non vengono neanche presi piccoli reperti di nessun valore economico da usare come souvenir).

È da precisare che in diversi paesi alcuni comportamenti connessi con l’esplorazione urbana possono violare leggi nazionali o regolamenti locali, oppure essere considerati forme abusive di accesso o lesioni della privacy.

L’esplorazione urbana a Porto Torres

Un graffito d’epoca nella Ferriera Sarda di Porto Torres (foto Pitzoi Arcadu)

Purtroppo a Porto Torres non sono le vecchie ville sontuose ed affrescate ad attirare l’attenzione degli esploratori. Per chiunque conosca bene la città intuisce invece che è la zona industriale della Marinella, disseminata di ruderi fatiscenti considerati “archeologie industriali”, ad offrire svariati punti d’interesse per questo tipo di attività. Vasti complessi industriali che un tempo davano lavoro a centinaia di persone ed alcuni dei quali progettati da celebri architetti della Prima Repubblica, sono considerati infatti dagli amanti del settore la testimonianza ingrata di quello che un tempo era uno dei poli industriali più laboriosi d’Italia.



Nella vasta area della Marinella a farla da padrona non sono più le operose industrie, ma vecchi ecomostri fatiscenti e pericolosi per la salute e l’igiene urbana. Ruderi che negli ultimi anni, oltre che per le disgraziate attività di vandalismo e sciacallaggio, hanno anche attirato proprio l’attenzione degli esploratori urbani di tutta Europa ottenendo una certa fama nel sottobosco dell’Urbex. Una forma di turismo alternativo che tenta di ridare prestigio anche a questo tipo di testimonianze storiche.

In conclusione, vista la pericolosità dei succitati manufatti, si può dire che a Porto Torres l’Urbex non è per tutti, anche se questo non ha scoraggiato i più temerari appassionati dell’esplorazione urbana.

Nonostante non sia formalmente illegale come attività e sia ben consolidata nella cultura underground, si sconsiglia ad addentrasi a qualsiasi titolo all’interno di edifici in evidente stato di pericolosità.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Sassari, indagato per mafia il Rettore Mariotti

«non capisco di che cosa mi si possa accusare, di avere organizzato spuntini?». Dichiarava così Gavino Mariotti, all’epoca non ancora indagato, a settembre 2023 in risposta alle domande di chiarimento sulla sua vicinanza personale nei confronti di membri di spicco della criminalità organizzata locale.

Tuttavia, in questi ultimi giorni si è estesa anche a suo carico l’indagine nata dall’inchiesta «Monte Nuovo». In totale sarebbero 34 le persone raggiunte dalle accuse, sospettate principalmente di alimentare gli interessi della criminalità organizzata e di usare la loro posizione di potere per esercitare e pretendere favori di ogni genere.

In questo contesto Gavino Mariotti, classe 1965, attuale Rettore dell’Università di Sassari e candidato sindaco per il centrodestra nelle imminenti elezioni comunali, è stato infine raggiunto dalle contestazioni riguardanti i reati di associazione mafiosa e di associazione segreta.

Secondo le indiscrezioni, Mariotti è indicato dalla DDA (Direzione distrettuale antimafia) tra i promotori di un presunto sodalizio criminale che avrebbe, tra l’altro, favorito l’elezione dello stesso alla carica di Rettore.

Tra gli indagati ci sono anche esponenti della criminalità barbaricina ai quali, secondo la DDA, spettava il compito di garantire, con azioni violente e coercitive, il rispetto delle decisioni prese dagli associati.

La replica del Rettore

Mariotti, in lacrime durante la conferenza stampa, ha respinto le accuse e ha annunciato che, grazie anche al supporto della Direzione nazionale del suo partito, non ritirerà la sua candidatura a Sindaco. Sempre in conferenza stampa ha affermato molto turbato «Non me lo aspettavo per niente. In ogni caso ho totale fiducia nella magistratura» riaffermando poi ai microfoni di RAI Sardegna «sono assolutamente certo del mio operato come persona onesta, trasparente e sempre nella legalità».

La rete degli indagati accusati di aver creato un’associazione specializzata nel traffico e nello spaccio di droga, riportata per intero da sardegnalive.net, con la chiusura dell’indagine «Monte Nuovo» si è tradotta nei nomi di Nicolò Cossu, Tomaso Cocco, Tonino Crissantu, Mario Antonio Floris, Paolo Sale, Antonio Fadda, Antonio Marteddu, Tomas Littarru, Giuseppe Paolo Frongia, Anna Gioi, Raffaele Gioi , Salvatore Gioi, Marco Lai, Battista Mele ed Antonio Michele Pinna.

I presunti favori del Rettore Mariotti

Al di là degli innocui spuntini con Nicolò Cossu e Tonino Crissantu, le indagini hanno riportato nel dettaglio alcuni presunti favori dati e ricevuti dal Dott. Mariotti, tutti esplicitamente negati dal diretto interessato.

Nel 2020, ad esempio, sarebbe stato lo stesso Mariotti, all’epoca professore ordinario, a chiedere a Tonino Crissantu di contattare un docente universitario affinché gli garantisse il suo appoggio per l’elezione.

Ottenuta la carica Gavino Mariotti, sfruttandone il prestigio e l’influenza, avrebbe dispensato i più svariati ed inimmaginabili favori agli attuali indagati per mafia.

Situazione surreale ed emblematica è stata ad esempio quando Tonino Crissantu avrebbe avuto necessità di partecipare a una festa di laurea, pur non potendo per motivi di lavoro. Crissantu infatti, dipendente della biblioteca di Nuoro, non aveva il giorno libero nelle date desiderate. Per risolvere il problema chiese allora al Magnifico Rettore di intervenire sul commissario liquidatore del Consorzio universitario nuorese (responsabile del personale della biblioteca) per convincerlo ad imporre un giorno di chiusura forzata del servizio pubblico. Dopo la chiamata fu così che, provvidenzialmente, la Biblioteca chiuse nelle date a lui più comode e la partecipazione alla festa di laurea tanto desiderata fu quindi garantita.

(in copertina immagine di repertorio Nuova Isola)

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Bandiere Blu 2024, tre spiagge per Sassari

Il Comune di Sassari conquista (per la quarta volta consecutiva) tre Bandiere Blu. Le spiagge considerate di qualità superiore per quest’anno sono quelle di Platamona, Porto Ferro e Porto Palmas. La Bandiera Blu è un ecolabel (ovvero un marchio di qualità ecologica dell’Unione europea) internazionale dedicato alle località turistiche balneari la cui gestione è svolta secondo specifici criteri di sostenibilità.

La Foundation for Environmental Education (FEE), responsabile della campagna internazionale curata in tutti gli stati europei dai suoi organi locali, quest’anno certifica in Sardegna 15 località, portando di conseguenza l’isola al settimo posto nazionale (anche per quest’anno il primo posto è andato nuovamente alla Liguria). Il comune di Sassari si è portato a casa, per il quarto anno consecutivo, solamente tre riconoscimenti.

La stagione Bandiera Blu, ovvero il periodo nel quale gli arenili possono essere oggetto di visite di controllo da parte dei funzionari della FEE per verificare la conformità ai criteri stabiliti dal programma per le spiagge, nelle spiagge sassaresi inizierà il 1° luglio per finire il 31 agosto.

I requisiti per le Bandiere blu

In Italia nel 2024 sono 485 le Bandiere Blu, distribuite su un totale di 236 Comuni.

I criteri utilizzati per l’assegnazione delle bandiere vengono aggiornati periodicamente al fine di spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per migliorare nel tempo e non ritenere la conferma dell’assegnazione della Bandiera scontata.

I requisiti di idoneità sono molteplici. Innanzitutto si certifica la qualità delle acque, per proseguire poi con la verifica dell’efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria. Si passa poi a verificare la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini e la pulizia della spiaggia, la raccolta differenziata e la gestione adeguata dei rifiuti pericolosi. Infine, per ricevere il premio, la sicurezza dei bagnanti con i relativi servizi di salvataggio e la segnalazione del limite di acque sicure, all’accessibilità per tutti, alla presenza di un punto acqua e dei servizi igienici, è di fondamentale importanza.

(in copertina immagine di repertorio Wikimedia Commons user: trolvag)

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