Harakiri. Non tutti però avevano tale coraggio

Nella disfatta di un esercito per esempio, il comandante Ispida Mitsunari fu fatto prigioniero, ma non lo ritenne un’infamia intollerabile, disse agli uomini che avrebbe potuto uccidersi da solo, ma pensava fosse meglio lasciare il disturbo ai propri nemici.

Un altro importante prigioniero fu Konishi Yukinaga, il generale cristiano divenuto famoso durante la guerra di Corea.

Catturato, gli venne imposto di suicidarsi, ma rifiutò sostenendo che la sua fede cristiana lo considerava un peccato. In seguito venne decapitato sulle rive del fiume Kamo.

Un esempio ben documentato di Harakiri: L’incidente di Kobe

Esiste un classico resoconto di un seppuku, scritto da A.B. Mitford rappresentante della delegazione britannica.

L’avvenimento ebbe luogo alla fine del periodo feudale, in una notte del 1868, in un tempio presso Kobe.

Protagonista un Samurai di nome Taki Zenzaburo, reo di aver ordinato ai suoi uomini di far fuoco sulla colonna straniera di Kobe, con mano ferma prese il pugnale che gli stava dinnanzi e lo fissò intensamente, quasi con affetto.

Restò assorto per un momento, poi se lo conficcò in profondità al di sotto della cintura nella parte sinistra, lentamente lo portò a destra, poi lo rigirò nella ferita e lo trasse verso l’alto.

Durante questa tremenda operazione non in un muscolo della sua faccia si mosse, estrasse il pugnale e si abbandonò in avanti reclinando il collo.

A questo punto il kaishaku, che era rimasto accoccolato al suo fianco spiando attentamente ogni sua mossa, balzò in piedi brandendo alta la katana.

Un lampo, un tonfo sinistro, e con un solo colpo la testa rotolò via dal corpo.


Conclusioni

I tempi cambiano, ma chi ha innata la cultura e il senso dell’onore ancora oggi effettua il suicidio l’Harakiri.

Le motivazioni sono diverse, (vedi quel direttore di banca che aveva truffato i clienti) ma il risultato è lo stesso.

Harakiri anche senza il proprio kaishaku, il giappone una tradizione, una popolazione, un solo onore.

In Italia se ci fosse lo stesso principio dell’onore con relativo Harakiri, troveremmo tantissimi kaishaku e nessun candidato al Harakiri. Di questo ne sono più che convinto!

Note