Mischiano vino, birra e superalcolici: è allarme alcol tra gli under 18. Il 63% si ubriaca nel weekend
Il 63% degli under 18 italiani si ubriaca nel weekend. Con il binge drinking si mischiano vino, birra e superalcolici, spesso mandando giù bevande a basso costo, fino a sballarsi. Per i ragazzi la media è di 4 bicchieri e mezzo in una serata di movida, per le ragazze addirittura di 6.
Sono i dati eloquenti dalla recente ricerca ‘Il Pilota’, condotta dall’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità.
Proprio per invertire questo preoccupante fenomeno, il Comune di Roma ha siglato un protocollo d’intesa con il Silb Confcommercio e la Confesercenti che prevede, tra l’altro, il divieto di vendita agli Under 16. Analogo giro di vite è stato adottato a Monza e Milano.
Secondo la ricerca, il 42% dei ragazzi e il 21% delle ragazze che bevono sino a ubriacarsi ha meno di 18 anni.
Sono più numerosi dei 19-24enni che si sbronzano (il 19% dei maschi e il 9% delle femmine) e dei meno giovani, quelli oltre i 25 anni (il 7,5 % dei maschi ed il 5,5% delle femmine).
A dimostrazione che con l’età si mette giudizio. In generale, quasi 9 giovani italiani su 10 in discoteca o nei locali non smettono di bere finché non sono sbronzi.
A causa del binge drinking aumentano fra i minorenni i policonsumatori: in una sola serata bevono birra, whisky, gin e tequila.
Si esagera con le bevande ad alta gradazione, senza disdegnare il vino, che torna di moda nello sballo del fine settimana. A preferirlo sono soprattutto le giovanissime, che lo abbinano ai superalcolici.
Nella movida dei teenager, che nella prima serata si riuniscono spesso all’aperto, affollando le piazze delle città, si diffonde la moda del ‘butellon’.
È la damigiana costituita dal vino e dalle bevande alcoliche e superalcoliche a più basso costo, che in Spagna domina le serate dei giovani da almeno cinque anni.
Si consuma collettivamente, secondo una ritualità che ha molte analogie con quelle dell’uso di droghe, sottolinea l’indagine.
A favorire la diffusione dell’alcol anche fra i minorenni, secondo l’analisi dell’Osservatorio nazionale, è proprio l’accresciuta disponibilità e accessibilità delle bevande, complici l’abbassamento dei prezzi in occasioni come gli ‘happy hour’, la pubblicità e le strategie di marketing.
Note
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- Fonte: ADNKRONOS
Direttore responsabile presso Nuova Isola.