Denigrare chi ci supera è la più vile delle arti, ma una delle più sicure per emergere fra gli spiriti ignoranti

Leonardo Da Vinci

Il tempo passato è… passato

La citazione non è mia, ma dei “Malavoglia”. Vivere attaccati al passato, amarlo e rimpiangerlo, è tanto sciocco quanto credere che il presente sia migliore semplicemente perché è più attuale, più moderno.

Nella storia umana spesso si sono dimenticate le tante conquiste della conoscenza, calpestandole in nome di quello che è venuto dopo, della modernità o come conquista; che rimane comunque in parte una truffa.

Guardando la storia in prospettiva, come ha fatto il Maestro Arnold Toyrbee, si nota che tutto tende in un certo modo a ripetersi

Quando la spirale passa attraverso lo stesso punto della rotazione circolare sopra il suo nucleo di fusione, anche se transita a un altro livello spazio temporale gli eventi si ripetono, come modelli che si ripetono in un insieme coerente.

Il rinascimento ha portato alla luce le conoscenze della Grecia Classica, dimenticate nel Medioevo, ma nel  Medioevo furono molti i saperi dei popoli antichi che si recuperarono.

Tendiamo a creare stereotipi che si possano incasellare nel nostro sistema di comprensione e di valori, con il risultato di lasciare poco spazio al vero apprendimento, ossia all’espansione della coscienza personale.

Le mode arrivano, si consolidano e poi… Passano

Lasciano sempre un alone dietro di sé che si protrae, ma poco tempo dopo ciò che viene abbandonato viene visto addirittura con disgusto, che ignoranza! Che pazzia!

Vedere le cose nel loro contesto ed essere in grado di vederle nel loro tempo, le colloca nella loro vera dimensione, che altra non è se non quella di rispettare questa fascia di totalità a cui bisogna aspirare, pur sempre parziale, ma giusta e necessaria…

Il tempo tuttavia fornisce una patina unica che è in grado di perdurare e, come alcuni fiumi, sa nascondersi sotto terra per poi riaffiorare più avanti con tutta la sua forza.

Nella storia del sapere, ciò che assume queste sembianze ha un valore intrinseco,che non è esonerato dalla prova del tempo

Questo è ciò che significa adattarsi o scomparire.

I musei sono pieni di “gioielli” il cui valore è solo simbolico, un residuo calcificato di antichi splendori, che ormai non sono più. Per permanere le cose devono possedere il dono della vita, del cambiamento.

Con le scuole marziali e con la conoscenza in generale, si verifica la stessa situazione, anche se la mancanza di discernimento nelle persone spesso porta alla confusione, soprattutto quando si è di fronte a una materia che non si conosce.

Il bisogno di accettazione porta più di una persona al compromesso e questo capita più spesso di quanto pensiamo

Si sente la necessità di giustificarsi di fronte agli altri, di differenziarsi con un lignaggio e di giocare a mescolare le carte… La verità e l’intelligenza sono le prime ad essere sconfitte in questa battaglia.

Le vecchie scuole che hanno resistito alla prova del tempo, hanno certamente un tesoro al loro attivo e questo non passa inosservato ai cosiddetti ladri di benedizioni e di glorie del passato, che vanno in cerca di titoli anche sotto le pietre, tuttavia questa ereditarietà non giustifica la mancanza di una messa in discussione o di un rinnovamento dei principi.

Pietrificato, il passato è come un museo, si arena su sé stesso, marcisce e rimane solo con lo scheletro, i tradizionalisti devono avere il coraggio di rinnovarsi e i moderni devono avere l’umiltà di riconoscere ciò che è stato fatto in passato è il sostentamento alla base di ciò che loro stanno creando ora e che non c’è nulla di nuovo sotto il sole.

Nel mondo delle arti marziali questo è raro, gli ego maniaci sono una legione e dietro di loro brilla l’insicurezza come principale causa della loro ignoranza

La società ci tiene un po’ in disparte, siamo i freak in un mondo di diritti, quando il nostro è stato, è e sarà la conquista e i doveri.

Come è bello avere una storia! Fin da quando l’uomo esiste ha sempre voluto prevalere e per questo ha cercato di apprendere e di sviluppare i modi e le arti del guerriero.

Noi amanti delle arti marziali apparteniamo ad una razza specifica, a una grande famiglia, ad una stirpe antica che ha permesso al genere umano di crescere.

Per quanto oggi siamo in disparte e limitati ad una professione, ad un tecnicismo, lo spirito che animò i nostri nonni non è molto diverso da quello che oggi spinge i giovani a perseguire i loro sogni di gloria, di potere, di conoscenza.

Tuttavia il terreno per la coltura del vero guerriero non è adatto, il guerriero che non serve il popolo, è per quanto poco fastidioso, oltraggioso, peggio finisce col cercare di dominarlo, può arrivare anche a fare il pagliaccio per intrattenere la gente al circo, quando non c’è guerra le esercitazioni, gli scontri simulati danno continuità e lavoro ai più inclini all’eroismo.

Triste immagine, destino patetico, che volete che vi dica, combattere per finta per il godimento e l’intrattenimento altrui.

Il valore delle scuole profonde e ben radicate dimostrano qui la loro vera forza, un guerriero senza un orizzonte più alto cadrà nelle trappole del proprio destino, senza trasgressione spirituale Musashi non sarebbe stato altro che un assassino, se non va oltre la spada un guerriero non è che un burattino nelle mani altrui.

Non a caso Samurai significa servitore ed essere uno schiavo non è mai un destino più elevato.

Bisogna capire che le arti marziali sono un mezzo, non un fine in sé

I più perspicaci tra di voi lo sapranno già.

Per questo le scuole che oggi non sono in grado di aprire ad una prospettiva spirituale valida, continuano ad accogliere il fuggi fuggi degli allievi, una volta raggiunto l’apice di conquiste, conoscenze o gradi, ma purtroppo non c’è nulla dietro…

Che tristezza! Che delusione! Poche scuole hanno effettivamente la competenza di offrire questo paesaggio spirituale, ma… Che diamine! E pochi sono anche gli allievi pronti per questo salto, tutti vogliono che qualcun altro risolva loro la questione, non per umiltà, ma perché credono che gli spetti di diritto.

L’ingratitudine quindi non ha una spiegazione, né secondo me c’è una soluzione possibile.

Sono pochi quelli che ricevono la chiamata… E ancora meno gli eletti

Perché una volta passato l’entusiasmo, chi vuole ancora rimboccarsi le maniche, rinnovare il suo impegno e continuare a sforzarsi? Naturalmente io non li biasimo, in uno scenario di bugie, inganni e promesse insostenibili, è facile bruciarsi e si sa che il gatto in fiamme fugge anche dall’acqua fredda.

La validità delle scuole tradizionali dipenderà dall’esistenza di una meta più elevata, di un tetto che permetta il passaggio dal piano materiale a quello spirituale, in modo che quelli che sono pronti possano andare oltre il destino del guerriero per giungere alla dimensione dello Sciamano, all’uomo di conoscenza, e coloro che rimangono giù sanno che, anche se non raggiungono tali livelli, servono almeno qualcosa di più alto, giusto e buono.


Chi non arriva, può comunque avere una meta a cui tendere, possiede un orizzonte a cui dirigersi, colui che vede un ostacolo e pensa solo come aggirarlo, trascina altri con sé, nella sua delusione, verso un vicolo cieco.

Disilludetevi: Sferrare pugni e calci non possiede alcun merito in sé, così come non ha nessun merito ciò che non tende a trasgredire al suo destino, di per sé consumate le cose, semplicemente muoiono e marciscono, nulla più.


La trasgressione è il più grande atto di evoluzione, perché trasforma le cose portandole ad un livello superiore, che porterà a sua volta ad un grado più alto, il destino finale del guerriero è diventare saggio e il saggio comprende il mistero ed interagisce con esso.

Il resto sono dettagli tecnici, mezzi per un fine, residui del passato che tornano e raramente mostrano qualcosa di nuovo, perché dopotutto, per quanto cerchiamo di girarci attorno, un calcio è un calcio e un pugno… Un pugno, oggi come un centinaio di migliaia di anni fa.

SOLO CAPIRE CAMBIA TUTTO!

Note